La Difesa della Razza - anno III - n. 6 - 20 gennaio 1940

Vasari chiama Lron;i.rdo • d1v1n1ssimoart1su ». Qu~o :.araucrc Ji\'ino ~ spiegato d:1I Vasari dal fatto, \'Cramcn1c portentoso, che • ~elle la natura tanto fa\'orirlo, CM dounqttt e' ri\'Olsc il pensiero, il «n·ello e l'an imo, '1"1QStri\ tanla d111m•tJ nelle cose sue, che nel due la pedn.1one di prootcu.t. vi,·acità. bocnade, ,·.agheua e grui,1 nessuno altro mli gli fu pari», • Mente ,uta come l'unh·erso, di tutto egli ,·oleu ner scienu e conosctnu, metrendo ne' suo, studu e ~Ile SUc rictrche- una passione e una diligmu ~ sono rimaste p«werbiali. Nessun :1ltr~ artista prO\'Òmai, si pari di l.conarJo, la g ìoia e il tormento delf isp1raUone e <k-ll'e:s«utione dell'opera d'ar te. Un suo biografo, Piero Bianchi, parlando di come ~udo C!a solito pttparare un'op<'r.a d'arte-, ossen•a: « Nessuno, COf1lC: lui, preparò con tanta co.M.iem:iosid.gli elementi dtl la,oro, penn to e smtito con scopa ben dttcrmiruu. Studiava 11 soggetto dli di dtntro, immcd~imanJcsì nei penonags,, ai quali \'Olew.1dar -Yita.Accurnul.i,.a studi su $tud1. per il complC'S.10e i particolari più minuti; cercava La veriti ddl:i espressiOne con un'ansia simile alla so((ermu; :tntman. il p,1tSagg.io e le rose per farli part«ipi della s.ignificuione del dipinto. 11 disegno. per prima cosa. lo ossessionan. Ce-rcava ìl 1r10J.,IJ0 ,e,...,,,,~: lo seguiva, lo studia\ea; lo ritr.aeva a sua i nsaputa. negli aucggiamenti suoi pili spontanei. Non es1tna a stue t'C' un rnl't'fO giorno alle calcagna del soggetto». Di qu~ a scrupolOS3 ancnzionc ne di ttstimoni.:.n1.a un altro biogrtfo del N~ro: il

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==