La Difesa della Razza - anno III - n. 5 - 5 gennaio 1940

;rione. Ritrovò la giovineua neUa Grecia omerico. La ritro•ò a Roma. Era lorM un Impero mercantile Roma? O forM Cartagine avrebbe potuto HIO costruire quella civiltà, che •l chiama romana? Come si la a non oap.te che ,Roma e Cartagine eremo due concenoni. due modi oppoall di Tivere? E come linlrono Greda e Roma, H non levantine • mel'Qlntl? E a quale società. a quale concello di vlla fece breccia lo caduta di Roma, H non a quello. ch'esso cnna debellalo, per coelNire la società romana? SI chiamava cortaginHe, ero il simbolo di tulli l suol slmill. • slgnl, llocr..a aopatutto Il contrario di Roma, A quel modo di Yi,...,. la fine di Roma apri le porte dell'occidente. Che algnifìco l'Hpanslone medievale dell'usura, M non •l comprende db? L'usura à la maniero plò groaaolana, il primo grado dell'accwrchiamenlo materiale dell'uomo • del poRdL L'Europa era già piena di Yocmione cartagineH, quando la decadenza greca pr• val.se a dar forma alla sua aodet6. Se vi diciamo di/e con la line di Roma. rilOrM Cartagine, non didomo «-a esatta. percM la Chiesa e 11mpero le tennero testa. Ma ae vi diciamo ch'eua mlM radici e si conaolldb, con. la .confitta dell'Invincibile Armata. • la Yitloria del Jaboremus prolNtante, non •• 1o diciamo per metafora, ma per dire il significato di questo fauo. E non v-e lo voglio dire lo, v-e lo !aedo dire da u.n llallano. che nel 1878 acriSM lo Tinmala lo,vh ... un'opera che ogni lta• llano do•rebbe leggere. Si chlamQYQ Pietro Ellero. Eoll dunque scris.se: e: La ph) i!IW1tre n<nion.e d'Europa g~ v-ema un ampio h:npero. come uno lotio. ria. • gli altri IUOI pcuedimenti. come scali. N• considera I suoi rapporti con ai. tre controde, se non nei riguardi mercantili, e que1te-4e non quali piane del 1uo traffico canogi.neH. Tro-tta crlttlani • moometkffll olla mednlma 1tre,gua: sacrllko anche gli uni agli altri: 1099ioga, domina e baratta i popoll, cui non Inebria, oddonnenta e non aYYelena >. UYia Lottcntù. do Romat Almeno per la memoria del nostri caduti d' Africo, non si dovrebbe '9nora.re che la Finlandia • uno di quei tonti slaterelll at, 1acco11 olla carretta dell'Inghilterra; e che, quattro anni or aono. aiulb a dar corpo • iona al lentativo ang)o.giudeo-eauone di al• la.marci con le sondonl, E contrtbul a lor •i che una lndlsperuiablle nostro occupcra:lone cok,niale In Euop&a, si trasformane in una aspl'o guenu, do cui molti liallanl non to,. no,ono. Il fatto poi à che la fronda. prontamente ho tiralo le somme delle smancerie di po. chi amemorati no.troni e sul ,uoi glomaU aS 6 ,iompcno: che volontari ltolicnl non sarebbero maneo11 per bouersl in dlfno della F'1nlandia e dello civihà del pane • •~ro1 ~iWJ,a,- F.aao Catapa, do Av-ellino: Teodon, MommHn dic:hiaKno iT' suo etupore per non cner 100perto alcuna tracda di elementi preislotld In qu .. to Italia, che P« la sua poe.1%1onela 1upporre euere ,iato abitata In epoçhe pò remote che non il nord • l'oa:idente d'Europa. dov-e In•• ce sono venuti olla luc:. numer0111icnanzl di quHte lontonlasim• epoche dell\1man!tò. NeUa nostro penisola. in v-erità. non man• ciano reliquie delle ph) antiche epoche di popolamento, ma anche se mancanero, non dovremmo meravigliarcene perch• I• vicen, de e I• tta1lonnczionl sul nostro 1uolo manteMero un riltnO veloct, ed lnCN,SOnle, mentre nell'Eu.t01X1 centrale ed ocddentale d lu tempo per le strollficmlonl. Comunque, <:0nie già abbiamo detto, IHlimonian, z.e della preistoria italica non mancano, e certamente olb'e ne ••rranno alla luce ora che que,to genere di studi à v-enuto ad innestarsi utilmente alla politico. Ormai Hl1le una dotla letteratura intorno olla pr-eisloria di alcune regioni dosaiche llollane, ampiamente lllustrote .otto questo riguardo, come, per Hempio, li Lazio, le Puolle, la Sicilia, la Uguria. ma maggior lortuna sarebbe .. tulle le prov-lnde itolio, n• poteuero «>t1tribulre all'inc:remenlo di que,11 atudi • di quelle ricerche Intorno olle popolazioni primll!Ye della noatra terra. La pro•incta di Avellino, per ••empio, non pub Yanlare Ingenti rltrov-o:m1nt1 o.n;heolog1d. n6 scoperie :wn,m.ionali. ma qualche 1coperla OCC'Cllionalea•venuta d autorizzo a 1'perare che qualche cosa dl pi~ im?)rtanle pur poltà venire alla luce. Alludo alla ■coper10 Jotta alcuni anni or aono da certi conkldinl pr--■o le lìumane nell'ag.ro di Ge1ualdo, di cui s'lnterea.16 vtvo:mente qualche studloao, la cuJ curlo■ltà fu attirala aopra1tutto dagli oggetti rinvenuti, che con le loro carotlerbliche indica,ano chiaram.nte la loro natura • la loro epoc.c. Si 1ratta•a. intoni, di un sepoJcre10 ad inuma• zlone dell'età neolitico. Come •i .a. tutte le rane umane sono pcu1Qte per quattro età. che hanno Pf"HO nome dalla materia adoperata per foggiare armi ed utensili: elà paleolitica (ossia della pietra roua), età neolitica (o pietra lavorata), età del bronzo. e~ del ferra. S'intend• da N che I Tari popoli non hanno attraver.olo contemporaneamente queate quattro !asi, ma In epoche diverN. Coal. per "empio, la preialoria della Grecia si O!Xrlra fino al 1000 o. C.• quella d'Jtoli:1 giunge fino alla londazione di Roma. men• Ire quella di francio e di Gennanla li p,o. lunga lino a poco tempo primo della na- ■dla di Criato. Gli ■cheletrl prell, adunque, in e■ame eremo dell'età neolitioa. A qu• aia condualone 1i •ra portati non 10lo dal genere di oggenl trovati nella Mpoltura, ma anche dalle carotteriatlche della Npolturo 11...a. tnJaltl noi .o""amo che IOlo nell'età: del bronao ■'iniziò l'u.o di non Mppelllre I cadaveri (inumo:done), ma di bruciarli e di conaervame le ceneri In apposi• I• urne (indneraz.ione); e gli ■chelelri trov-atl presso le fiumane erono appunk> of. fondati nel suolo senza coperchi • coUocotl nella tipica giacitura, che le popolai:ionl meridionali aolev-ono dare ai morti, metten• doli Mduti. Gli tcheletri avevano lnoltn tutti lo locda rholta ffrso oriente forse a cau.a di quolch. rito religioeo, come ugualmente a qualche auperall:tione 11 deve altri• bulre la collo«mone aocanto ad <>onimo,. lo d1 In o quattro dolloH di colcure ben le'f'igoto. r popoli primitivi d1talla si mantennero molto a lungo fedeli al rito dell'Inumazione • solo qua:ndo·lu completa l'invasione del• le rau. ariane provenienti dal noni della peniaola. si dlffuM l'altro costume dell'lndnermione. I due tUt corrispondevano lnfatU a concezioni religiose differenti. Bruciando I cockr.. ri. ai mandcrv-ano a vivere gli spiriti chluà don; Nppellendoli nel ••no della madre teno, doi là donde •lene ogni coea e dove tutto ritorna, o contatto con gli dei Inferi, •i cu,.lcwav-a ad H•: la miglio, Yilo. E poicM quest'altro Hl1tenza non era N non una continuazione di quella terrena, occorreva adoperare mol• la cura nel Mppt,lllmento, dando al morto la po■lz.ione plò comodo e tulti gli oggetti che gli erano stotl cari In vila, pen:hi nella nuova sede non aveMe o sentirne la mancanza. Uno d119li scheletri, di cui a~ biamo Innanzi parlato, ov-eva. infalll, a por, tata de-Ila mano destro. un belliuimo pugnale di selce levigato a Ire t«-c.ti.. della lungher.za di ollre diciannove centimetri e della largheua massimo, all'impugnatu• ra. di tre, quattro centimetri; e a alnlltrc un YCDO di tena malamente cotto. A qu• alo proposito l'HulMn, parlando delle ~ pe,rte preistoriche lodali, dlc.: e: Quanto ai cadov-eri inumati, questi erano semplicemente dep:wti In loue oblunghe... L. ol, Ieri• funerari• aono auoi ump,lid. I vasi foggiati a mano r,on sono 1tatl soUopoali che ad una oouwa osaal lmperletta > (e: Le lorum romanum > Roma 1906, pag. 224). Si ml■ warono C(Jlcbe due c:ro:ni. usdtl lnlatU, e che MmbrO'Yano eSffre Ira i pi~ grondi, e le circonferenze maulme lurono rispetllYamente di SO e 51 cm. Uomini brachicefali. odunque, dovellero abitare in epoche i:ir-11:toriche queste no.tre controde e .. Il tipo di oggi prevalente nell1rpinia à melOC'ela1o piuttosto che brochlcelalo, ti deve pen■are che gli Irpini, che aog,;logarono le popoknionl neolitiche di que1to regione, erano nella mO&lirna parte dollcocelall e modilicxrrono li tipo preistorico; lo 1teaso rtaultato. Insomma, che con,ogulrono i Ugurl • I nleranl di Augusto. tutti ~ yaJentemente doUcocefoli. sulle popolazioni Indigene brachicefale in meno alle qualì migrarono, E che gli Irpini fouero In pre• valenza dolicooelall, ce lo confermano i YOri studi sui Sanniti, della qual• lamiglia iaat•ono pamt I primi abitanti di quffla regione. Carlo Cumane> et ha sc:ritlo da fellte nguardo olla mualca neg~, dicendo Ira l'altro: Purtroppo il mole à auai esleso, e Hmpre plO •a ♦11endendoai. •!»de tra I ,a. gai:zi. Urge dunque combatterlo, prendendo lasciatlcamenle di petto l'organizzazione di propaganda giudaico e gli Interessi bott• qoi che Yi sono connessi. I noctri «>mpoe.l• lori ritornino per I ballabili • le canzoni allo tradizione; gli editori e gli lnci10ri di dl■chi rifiutino le scimmiottature nostrali del modelli negri. Ci dovrebbe pen.ar-e anche l'E.I.A.R.,che lnlluil<:e s1.1ll'educca:ione • Il gu1to del pub. blico !tallono. t. proteste del radioascoltatori non aono mancate; boato consultore la colle'&Sone del Radk>comere degli anni ·34. '35 (H la memoria non d tradisce) dove esse furono pubblicate, auleme con le Jet• lere degli Infatuati di mutica negra. I quali graUfica,ano dell'epiteto di e: pantotolari > noialtri, che non si o:rriYOYoo comprendere e il dolore abiuale de-i negri > (questa fra, H m'à rimasta lmpreaso). t. proteste dunque d luron0; ma l'E.I.A.R. o per dilal· tibile spirito d'lmpa:rdalità:. o per altro, continua o troamette,. musico elncopota, pensando cosi di aoddialare tutti I gusti. Alla ,1eua llregua e con lo steuo spirito d'lm• panlalità doYrebbero i lannociali mellere l'eroina o la coeoino o dl1poe.inofte &ti rommolllù.

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