La Difesa della Razza - anno III - n. 5 - 5 gennaio 1940

L1,U:r.otti:" Qu .. k> , il mio proqrommo e qu .. to , lo mia bandiera .. (cortccluro appor.a 1u e L'Asino>), N. B. - Nel programma sono scritte le ide, pià diver:r.e e opposte e la bandiera à quella d"arlecchlno. ,/i sim/"'tUJ11crsonaleche 1ri siete compiaciuto di rit·olgrrmi. mi obbligano a dirvi cls(f .11• è ab"-Sato della t·ostra pa/C'tfo buona/cd" e che siete stato incom-pletamcnte e n,altmu·ntr in/orinato sulla nostra ltgislo:iont. M~ sarebbe facile fro1'(111-'Ì comr, invece di tucrc impediti di g11oda9narsi l'csisten:a gli ebrei occupi,w in Romania, nei commrrci. ind11. strie, mntU:ri e professiMti "" posi,()considern•olc ed ""· :i preponderante. Quanto alle- cosiddette 11iclc·11:me ateriali c costri::ioni fflOrali curdtale- su,di usi. io '!On le conosco, IJencM io sia meglio di qualsiasi altro in grado di conoscerle. Alcuni nemici della-RomaNia hanno una tattica contro lo qua/ci t:orrei j<Jssepo.slo in guardia un amico sincuo e un paese amico: quella di procedere con vaghe insin.ua:io,.i, che allo fine devono /'Oi essere ,mentite. Per questo, u,cte,idomi. autori::ato dall'intrresse stesso che la vostra lettera ci dinu,slra, "°"' /'OSSOtrullencrmi dal fare atipc/1.o al vostro citare e a tutta la t•ostr,, intdligtn::c.1 per pregarvi di nnulKiarc a questa ini:Wtit·a i cui riS"Nllati ,w,n. posso"° essere che da,u,osi 1J coloro cht t•i sono taHto cari. Dannosi j,. ,rimo ltcogo agli ebrei de-IlaRonuinW. Qutsla compagno po"tbbe in evidtu:a il continuo ricorso all'aiuto straniero e scoraggerebbe ptr molto tempo coloro che desidtrm,o che si acceleri il proctsso di t1ssimila:io11r.Don. nosi in secondo luogo aUa grandt t ,neritata f'OSi::ionedtll'ltalia in Ro,nania, che sartbbe mollo in pericolo per l'o//ts<J tanto grave rtCO-laalla dignità di 11n popolo a cwi è unila do ltgami di sangue. E dannosi ;,. ter::o luogo alla Roma1tW stessa contro la qualt ctrcherestt di so/te. r·are difficoltd t ptr lo. qualt co,.lemporanean1cnle 1:01.'te assicNronni cht avett seNtiHU»tti dJ simpalia e persino di m1111,:ras;ione. Il vostro spirito così latino, 111anifestato in tutta l'opera fecoKda dtlla vostra vita, Non vo"à incoronare una carriera cosi graKde con un'ini::iatit·a stailc a carattere negatitio. 40 Ric,'t·de, Signor tu::::"tti, /'aprcssione dclfo mia altll stima e dti miei sentimenti dì amici::ia. • fonel I. C. Sr;i.tianu •· A. Pc.Jrlcl'ipotesi ti qlfei tempi accre,litt1lt,1,ora cvidcn. temente assurda, di 11n'-p-'ossibile "ssimi[a:;ionr degli ebrei col popolo romeno, q11tsta lettera anche iJggi f>uò insegnarci maltt cose. None si p,iò ntgarc che L11::wtti, essendo a catio dd got·erno d'Italia, cercò di colpire lti dig,cilcì dell" Ro,nania, contro gli stessi iHltressi delt'lt(lli", mettendo in pericolo l" trt,di~onale un1ici::i(Jd~l(i Romonid. Durante il perkJdo trCJt•agliotodc/Id sua forma::io11equtl popolo ci ten- "" come un alto modello e rico11obb4per il prin,o il Regno d'/talìa. Il q1mlc o s11a1,·oltarespinse lt1proftost" del. la Francia di Nt1f'<)leona. lii che pC'nsat.,1di ind11rrel'Au. stria a cedaci t.:, VcnC':ia, f'icompC'NSt1Hdollcfol tacito <011scnso"1J.'occ11po::ionde ; Princip,iti Ron1eni. Ma il Lu;- wtti, pC'r l'i11tcressc dei suoi correligionari, non tsilò a co,npromC'llere i b11oni rofporti fra i due Stati e fece dare 11nalr.tWnc- di patriottismo "Ila nostra Na::io,tC che no,c Hc h11moi atmto bisogno. E' nausario q11indi che aHch;: in Romanit1 si sappia che il L11~::attirra ebreo, prrchè ndl'arlicolo del giorn(l/e Uni,·~rsul in cui la Jettao fu p11bblicalll,ciò noH lo si disse c.1//0110,e mentre giuswmcnte si rsoltm,..:. il cor11ggiodell'11omodi Stoto rumeno, per contro implicitom,:,t/t' si metttt"1NO i" c,•ideH:;(I gli ,·rrori del nostro mini.stro, s,•n,w distinguac, ed è ""'"· mlt-, la SNll r,·s/X)n.sabi[itti da quella del J>M.seclic rapprt:• sr11ta1·0. /o11d Br(ltian1t non si sarebbe ftoi 1t1eraviglialo dt•ll'inrongrucn::a rsistente tra il pretrso spirilo latino e i[ cont,·1111/0de/le, /cllc-ra it11,·i(l(agldial Lu:;:"tti, Ira le f'd· rolc amirhet·olì t' le mi,u1ccc rit•olle no,c solta,cto al suo Pélac, ma a11cht'aria SHOcorriera p,:,Jitic<1s,t at·tsu .w. ft11lochr si tra1t11rndi oprro ispirala dllll'interHO:ion(lle rbrai((, ,· no11dai untimcnti di 1111 flopolo amico. GINO LUPI E•a ... Giqio!M: .. Quale dei du• pomi dobbiCUDO bl.gbiotiu.?"' (ccrricaturo apparaa •u <L'Aaino> del 23-1-1910). N. 8.. J due Mtrpenti hanno in. bocca pomi c:he rappresentano due progetti di legge li.scale.

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