La Difesa della Razza - anno III - n. 5 - 5 gennaio 1940

Là principale ricchezza ngetale nella zona russo-siberiana è la foresta, che ne ricopre tutta la zona settentrionale. Tale sonabbondanxa spiega lo sciupio che se ne fa. e, per la difficoltà del traporto, il suo l>asso rendimento oommuciale «I industriale. Colture mollo estese sono anche quelle <klle patate e della barbabietola da zuechero. La grande estensione della steppa determina naturalmente una corrispondente estensione della vita pastorale e un bestiame molto numeroso. La Russia è: inoltre ricchissima di prodotti minerali specialmente di petrolio, ma solo in parte minima innso in valore. La disseminazione della popolazione, in gran parte nirale, e la difficoltà delle comunicazioni, impedì, nei secoli scorsi, il formarsi di una grande industria: si svihtppò invece l'ifldustria domestica, che forma ancora oggi una delle principali fonti di produzione. L'industria domestica si estende su tutte le regioni coltivate, pcrchè la scarsa rendita agraria non basta a supplire ai bisogni elementari della l'ita, e la lunga durata del periodo freddo a nord imTipo ya.kuto pediscc i b.vori all'aperto e costringe al lungo soggiorno a casa. 1J carattere del lavoro dipende in parte dalla specie della natura circostante: nelle regioni boscose prualgono i lavori di legno, in quelle dtlla pastorizia i lnori di pelle. 11 sorgere negli ultimi decenni e il ra-· pido sviluppo preso dall'industria, sorretta da capitali in grande pane stranieri, cominciava già a farsi risentire, prima della guerra. La grande industria cominciò a sorgere si può dire nel 188o, dove era facile disponibilità di mano d'opera, ossia nei centri più abitati, che sono generalmente anche nodi di facile comunicuione, e do\•e era disponibilità di materia prima. La produzione industriale russa era, in passato, incoraggiata oltre che dalla necessità di consumo interno che si rendeva sem1>rcpiù indipendente dall'estero, anche dall'estendersi del suo possesso in Siberia e dalla vicinanza di paesi molto arretrati come la Persia, !'Afganistan, la Cina, d°: ,•e essa trO\'ava un mcrca10 nuo,•o e quasi esclus:vo. E' naturale ora domandarsi quale partecipazione ,·i sia da parle delle ,•arie razze popolanti il vasto territorio deU'U.R.S.S. nello sfruttamento e nella valorizzazione delle sue riccherre. Al primo piano si tfO\'ano, per quanto si può del resto dedurre dal genere di vita e di occupazione, gli indo-europei, ad un secondo piano i popoli di origine mongolica. - Malgrado la livellazione dottrinale del regime bolsce"ico, per cui si riconoscono agli appartenenti alle varie razze gli stessi diritti, la preponderanza dei bianchi è rimasta quella che era, per ragioni che 1:on possono soltanto rif~rirsi al loro numero ma bcnsl alle loro ~paeità cd atti• tudini. Nei primi periodi ri\·oluzionari vi erano molte infiltrazioni di elementi esotiici: gli israeliti tra l'altro ebbero una preponderanza che può dirsi si sia conservata fino a ieri. Ma man mano che si procede avanti, ad un osservatore attento appare evidente il ritorno della preponderanza slava, ariana, in. tutte le forme di vita sociale, politica cd economica. Pur prNficandosi la uguaglianza razziale appare la tendenza .:;.descludere ciò che non è russo. I grandi capi militari sono russi. E con il ritorno della slavizzaziont', pur essendo cambiate bandiera e istituzioni, la vecchia politica russa riprende la sua espansione fatalmente come sotto il vecchio regime. E fra gli stessi bianchi lo slavo rimane prevalentemente ruraJe e invece l'immigrato tedesco dimostra pur sempre una maggior attitudine per il lavoro meccanico t'd industriale. Da pane sua poi l'israelita, dopo l'ascesa sua nel campo politico - nel quale è riu,scito a distruggert ma non a costruire, ingolfandosi rome sempre senzA risultato nelle considerazioni teoriche - è rimasto quello che era, con le sue qu.-lità ataviche dì speculatore, causidico, c<·rebrale. s. I. 37

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