La Difesa della Razza - anno III - n. 4 - 20 dicembre 1939

J;_:a dei nomi itallaniu.imi ed indebilamen• :e usurpati lvi pubblicota non poteva esse• -c. logicamente, che sommaria ed incomple• !a, come il valente articolista accenna, poi• d:è i ca.sì di tali veri • propri furti si possono contare a migliaia, data la p~overbia- !e passata invadenza del giudaismo. Se tulle queste migliaia di famiglie do-- veHero, di punto in bianco, mutare Il loro :,ome incontaminato, cui giustamente 1en90-- :10 per e\•idenli ragioni d"onore, si verrebbe a creare in molti un sensibile turbamento e disordine, s.io pérch6 non tutti polrebbe- ~o disporre del meul necessari allo scopo, si<- perchà molti non avrebbero la necesaa• ria i:azienza per esperire una p«ztica del genere. Inoltre si deve tenere conto di quel• li per cui il nome rappresenta una insegna commerciale ed ai quali un oombìamento potrebbe significare un danno anche ma- :eriale. Ritengo quindi anch'io mollo più sem• plice che tutti gfi Adoni, cho nulla hanno da nascondere, continuino a portare indi· sturbati ed a fronte alta Il loro nome, ed obbligare invece i giudei a lare una dovula riparazione ai passali abusi rendendo lianalmente il mal tolto. 'J/, ~~ Carlo Rap, da Gro.seto: Ho lello sul Questionario del n. 23 Il capitolo e Un distintivo commerdale :t e debbo dire che la proposta, a mio vedere, non risponde allo scopo. • In molte città d'Italia 6 stato adottalo li cartella oon la scritta e Negozio Ariano :t. senonch6 avveniva che non tutti, forse per il timore di perdere quakhe ollare, espo. nevano tale cartello, in maniera ehe Il con• ,umatore finiva per non capire pi~ quale lo.ff ìl negozio ariano e quale !"ebreo. La coaa 6 durata per qualche tempo e poi i cartelli sono a<:omparsl. A parte l'Idea dell'prticolista di rendere obbli9atorio il cartello - oosa attuabile, ma mai perfetta - io invece direi; perch6 non ,i opplioa al negozio ebreo un bel cartello con la scritta e Negozio Ebreo>? E' ph) ,empllee, più ellicac:o, meno ooatoso e una volta reso obbligatorio, la sorveglianza sulla permanenza di esso sarebbe ph) rapida e più concreta. E con l'occasione aggiungo un altro mio rilievo per1onale. Gli ebrei, non01tante siano ,tali isolati nelle loro attiv"ità di ogni genere, seguita, no inve~ a frequentare locali di pubblico divertimento {,pecialmento le sale da bai• lo), 011tentando assoluta indifferenza e ponendo in particolare evidenza soprotulto l'amicizia di ragazze ariane con le quali gcher:zono e si divertono. Non si potrebbe evitare questo controsenso? So la legge ha eliminato gli ebrei in tanti se!tori della vita civile italiana, 6 mai possibile che es•i debbono reslare proprio in quelli dedicati allo svago ove si parla e si commenla molto? F•nsando Fiore ci ha mandato da S. Martino dell"Arçiine uno studio su razzismo e ~~!•1:;ie!~e::m~~ 1 ~~;, ed;;~t':%ia~ 0 : rivendicando !"originalità: della nostro poli, L'I DE.A DELLA RAZZA NEL PENSIERO DEL DUCE Tutto cib che il Due• ba Kritto • d•tlo sull'idea d•lla ra:n:a 6 italo op~rtuna, m•nte raccclto a.ella tena edi1ioa.• della onloloqia mussoliniana •• Spirito d•lla Ri- ...olusione Fcufflta ", a c,ua di G. S. ed E. SFia.•lti. d•lla quale in questi 9iorni l'Editor• Hoepli di Milan.o ha pubblicato la tena ed.iaione, compl•tameni. riv•duta •d a99iornata G lulto il Do-...embre u, a. L'aa.tolo9ia co1titui.« ad un tempo le: più completa e f•d•I• llintHI della dot• trina fascista. ed un utile • ladJe maauale di co-ultasion• per chi 'foglia ce.11osce1e quale 1i<1 il pen,.iero del Duce •ui più di.,•rsi aT9omenti. Il -...olume 6 9ita 1fl -...en• dita <Il preuo di L 13. lica di raz:za. Questo studio ha il solo difello di non essere scritto in un modo familiare e comune. Del resto poaalede ler• vore e intelligenza. Perciò preghiamo fiore di trattare i temi che preferisce, fra. quelli che qui si discutono, guardandosi dall"an• dare appresso al siatemalico e all'astratto, e aU-avvocatesco, che sono purtroppo resi• dui della passala educazione. Si ricordi che la lingua italiana è volgare. Serlva, dunque, • buon lavoro. Aur.lio PolCI.Ui. studente liceale, capo centuria, decorato di croco al merito dolio G. l. L., com'egli e'inlorma, ci ha mandai~ da Bari uno studio riguardo a Einstein e a proposito dell'articolo di G. Dell'laola su Spinoza e Bergson. E' uno studio troppo esteso, per essere qui conlenuto, e sopra• tulio troppo matematico. Cerchi Polau"i di spiegare brev•mente, se può, tutto qu•ll• lo,mole, e farcene copire il concetto. Egli avrà )elio certamente lo scritto di A. Pozzo e avrò: vislo oon quanta padronanza Pozzo ha esposto in poche parole la queslione della !isica di Einstein. faccia altrellanlo. Mkb•I• Ferriqai. insegnante, ci ha serit• lo da Pescaro: che i figli di genitori ignoti alano inlrusi della ratza, perehè nessuno può attestarne l'origine. Non si può negare il londamento della opinione di ferrigni, tan• tomeno gl'inconvenienii, che poasono derivare dai matrimoni di gente di ra:z:za ignota; ma non sarebbe meglio che Il controllo delle nascite impedisse questo disonore del• la gente ehe abbandona i ligli7 Marmo Mencar•Ui. ci ha seritlo da Peru• gia lamentando l"ecceuivo filosofismo del• l'Insegnamento, e che non s'insegni <1ltro che idealismo, intuizionismo ed eghelismo, mentre I giovani sono costretti ad ignorare i Prlndpii di una Scienza Nuova di Vico, che io paragono - dice Mencorelli - alla Divina Commedia. Insomma lroppa liloaolia. e in grande prevalen:a, lilosolia stro:- niera. Giuseppe Colliglio. professore del liceo di Termini lmere ... ci scrisse tempo la da Cerda, domandandoci se Willi Nix fosse un p11eudonimo. Gli rispondiamo ehe al trotta del nome e del oognome d'un camerata tedesco, che atudia e lavora in ltalia, e che ha Imparato a scrivere l'Italiano. Ma Giu• sepP, Coniglio ha anch• preso la sua matita di prolesaore, per sottolin~e gli er· DlreHor• .,.,poiuabil•: TELESIO INTERLANDJ :ori commessi da Willi Nix, nello seuno riguardante fìchte o la· rivoluzione francese. Willi Nix scrisse che Fichte adempl a lor• non liberò mal il suo pensiero dal 3uo am• bienle, e aggiunse che queslQ ambiente Ieee nascere in Germania un grandissimo avvilimento, ogilato dal malerialismo libera• le del suo tempo. Ora Coniglio domanda che cosa sia questo avvilimento agitalo. E se Ccniglio non capisce che anche un av• vilimento possa essere agitato e procurato da quolcuno, noi eh• gli JX)SSiamo ri· spondere7 Willi Ni,: scrisse che fichle adempl a lor• :nc::ro una nuova libera Germania. E Coni• glio domanda se questo adempir• a formare sia- italiano. E' eerto che si sarebbe po. Iulo dire che fìchle lormò la nuova Ger• mania, ma non si sarebbe espresso quella missione che fichto appunto adempi. Coniglio cl la anche altre domande, ma crediamo che boati, e che ila invece il ca.so di rivolgergli anche noi qualche domando, per esempio: non è meglio decider• 11i ad aeooppare qualcuno, che stare continuamento col lucile 1ptanato sul pr0$simo, per futili motivi? Francffco de Vi-...oci scrive da Pieve di Socoo (Padova) Ira !"altro che se vogliamo porre in maggior rilievo la lilOSOtia italiana, lasciando in ombra le altre, potranno restare nei giovani dei nosll'i licei non on· coro perfettamente maturi, seri dubbi sui molivi (non sempre lacilmente comprensibili) che Ci inducono ad un mulamento di rotta nello ,tudio della lilosofia. Siechè, caro de Vivo, è una oosa ehe pub dare sospetto Il ritorno alla filosofia Ualiana? Cerio ool vecchio indirino, a.neh\!I' la· patria era una ~ aospella. Ma noi non dobbiamo nascondere nulla ai giovani, e dobbiamo sopcatutto fargli capire la dillerem:a che corre tro: la filosofia italiana e le a\lre. Questa dev'essere l'introduzione allo studio della liloaofia noalra. SalYalore Veccbio del batt091ione allievi ufliciali della scuola di Artiglieria di Tripoli, ci scrive per sciogliere un inno alla gagliarda gioventò della G.I.L, e coglie quesla occaaione per dire che la dignità dolio divisa debbo esser• tanto sacra, da vietarci di portar• nei luoghi di troppo stupidi piaceri, la divlea dello milizie d'Italia. An.ton.io Feoao ci scrive da Venezia lamentando•ehe in un orticolo sulla finanza e l'affarismo del camerata Collari fossero stati trottati da giudei anehe 91! ariani; ma evidentemente fenzo non aospetta che l'alfarismo è per se stesso ebraioo, • ehe lo pratica dell'aflarismo ha data ,pirito ebraico a tanta parte della gente ariana. Andrea Rey di Torino lamenta ehe in ehiesa ora non oda tanto la parola evonge• lica dei sermoni domeniccli, quanto le re• quiaitorie al razzismo. Caro Roy, domanda au tuo J)(XlTOCO che ne pensasse San '&t>mmaso degli ebrei, e pregalo di leggere ai fedeli le parole del teologo della Chiesa. Il lasci.sta univen:Uarlo Antonio Guwcr, sci ci ha serillo da Roma sulle no,tre 01pi• r<nioni e diritti di potenza mediterraneo, ma egli -...orrò:comprendere che le carie biso-- gna lasciarle giuocare al giuoca1ore, • che la partita dipende dalle sue e dalle corte degli altri, non dai noalri diaoorsi. Stampalorl; SodetO; Anonima Istituto Romano di Arti Grafiche di Tummlnelll & C.· Citt6: Univer•itaria • Roma

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