il potere d'immaginazione, che nessuno ti può dare, se non ce l'hai, e che la filosofia può solo corrompere, perchè, nel miglior caso, la filoso!ia .servo per riflettere, pen• ,a.re, meditare, copi.re. ma non certo per !ero. Per faro, occorre quella saplenia QOetica, ch'era piovuta nel petto di Omero, prima che nascesse la lilosolia, e che non è lil=lia, ma intelletto nalura1e. Ho fors. messo al fuoco troppo carne, caro Pistoni, e cerio troppo sommariamente; ma son co.e a te familiari, e tu potrai discuterne il concetto, come li chiediamo di lare, al più pceslo. Ora dobbiamo sentire altro campano, che lo scritto di Alberto Pouo ha folto squillare. n Sacerdote Aurelio Gaatoldi, Parroco d1 Esio di Premeno {Novara); Mi permettete una poslilla sul questiona• rio dell'ultima Rana? Contro !'Xl comcindamenlo e Non e10ç:erare > enunciato dal mio concinadino A. Poi, io, vedo commesso un peccato gra•e a po, che righe della stessa enunciazione. Eccolo: e Come non riconoscere a Cartesio il merito di aver rotto per primo quella grave cappa di piombo che la Soolcutica 1eneva allora su tutte le meningi umane? Filosofia voleva allora dire Toologia e sin qui passi: ma che cosa questa Teologia fosse diven• lata al tempo di Cartesio si può chiaramente vedere dalle Lettere Provinciali di quol• l'animo candida e nobilissima che fu Biagio Pascal >. Da tutte le abetT02ioni teologiche del tempo di Pa:icol la Chiesa si è liberato do sè, per la grazia di Dio e per l'opera del• la sua sliprema gerarchia. La (;hiesa si è eosl cr&duta debitrice di Cartesio e della filosofia cartesiana, come Roma si è sen• lita debitrice di Platone per le vìllorie conquistale conlro i Punici. Se una relazione à esistila Ira la Chiesa e lo filosofia cartesiana, non fu ~rio una relazione di simpatia e di 9ro.titudine: Cartesio è il padre di tutte lo eresie filosofiche rnodeme. Quanto alla definizione di e coppa di piombo che gravava sulle meningi umane> data alla lil0$0lia scolastica, oggi pochi vi assenlono o con poco entusia:imo; a differenza di venti o trenta anni la ancora, quando Aristotele e S. Tommaso nelle aule professorali erano labù. La Scolastica, nel 1Juomidollo di melaliaico e psicologia, è anche oggi come lo lu per lutti I secoli, un buon elmo di acciaio per i cervelli sani. I colpi di Cartesio l'hanno rii>ulito e temprato, non l'hanno mai Incrinato quesfelmo. Dopo tanli secoli che gli eserciti di lulle le infinite liloao!ie e lilosoli combattono conlro la Scolastica, Arislotele e S. Tommaso stanno in piedi :ioldissimi 099i e possono prevedere pronima per esaurimento la sconliua degli avversari. Che poi e L'esser noi qui a discutere pa• co1amente di queste cose > e e quanto suc• cede ai dl nostri > siano da attribuirsi e o quei Discours de la Melhode ceh vid"oro per la prima volto la luce in Leido nel 1637 > sono ollennazioni sollo-mortale da lor rom• pere l'osso del col!o ai ph) straordinari equilibristi Otalianil del pensiero. Muore ogni aslro in faccia al sol: la redem:ione di Cristo e il genio di Roma sono scomparsi nel• le pagine dei Discorsi del Medodo a far da cortoncini•segna-Jibro. Le civlltò di Roma e del Rinascimento hanno ignorato complelamenle Cartesio, Spinoza e Kanl, perchè questi non erano ancor nati. La ricostru• zione dell'Unilò llallana e della potenza Romana ignorano Cartesio e C., corno se non fossero nati. Resta il gran e paio SJ)inoza-Crislo •- Sembra. al lume della ragione elementare e della realtò storica, che questo paio laccia paio a sua volta con la rana e il bue di esopiana momorio. 'J,;J,o.~ia, ~ J\;ptoi:do ColtellHi, da Roma: Quo! che il tuo lettore Alberto Pouo b ha scritto non ml sembra esollo o se lu lo permetti vorrei anch'io espMmere il mio parere. E' cosa risaputa che nessun fisico prenda più sul serio Einslein e che quella famose -&3
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