..n pNNpio ": da un'antieo atampa Napoletano troviamo la scena del presepe popolata spesso di taverne o di venditori ambulanti). Insieme ai pastori che raggiungono un'autentica dignità d'arte per la duttilità dei loro movimenti e dei loro atteggiamenti, l'artigianato ci offre, poi, dei pastori, di creta o di legno, che fanno la gioia dei nostri bimbi. Tradizione modesto, quest'ultima, ma, indubbiamente, la più utilitar"ia, perchè essa, offre appunto ai bambini la possibilità di costruirsi un JXesepe. Ed ecco come il Pitrè descrive, ora, uno di questi presepi: « s·~magini un paesaggio formato di pietra, di rocce, di sugheri misti e ottoccoli con orgilla o con cartone e CO· perii di muschio o dipinti ._ con colori imitanti lo natura. Qua è un monte o una catena di monti, ora rapidi ora scoscesi ma greti a guardarsi, sui quali si arrampì• cano, si inerpicano capre e buoi guidati C.:o pastori. Là una valle, ove pocorelle van piluccando qualche fil d'erba. Laggiù una grotta e una capanna, con entro dei pastori, quale a mungere pecore, quale a demenare una caldaia di latte e quale o far luoco sotto di essa. In luogo solitario ed ospitale è un pastore che' si cava una spina confittaglisi nell'un dei piedi. Verso la va1le. ove finisce una collina è un ruscello con limpide acque, ovvero un fiume che ne bagna i piedi, sul quale provvidamente è stato alroto un ponte ... >. E' atto.mo a questo presepe che si riuniscono i bambini. e coi bambini i genitori, mentre il canto si sollevo dolce e riposante: Staooll• - a meuaootte ii nato un bel bambino bianco, roHo e ricciuto. La •u· mamma lo pi9lia e lo bacicr e gli acaldcr i ~i piedini. Ohi mirale begli occhini dentro d ii il bealo Cntllo • nato. Venitelo cr •edere in quellcr capannellcr tra il bue e l'a•inello eon Gi11Hppe e con Maria f Ohi che bella compagnia. 1 E' un dolce cxmto toscano: e dalle case, intanto, i canti _I ~ssono sulla strada, dove l'aria stesso respira di mistero. : In Sicilia, fino a poco tempo, viveva rigogliosa e solenne, l'usanza dei cantastorie, i quali si recavano, di porto in porta, per cantare le novene di Notale .Questa tradizione non si è ancora del tutto perduta; ma, indubbiamente, s'è illanguidita. I cantaalorie quasi sempre erano dei cieC'hi (perciò venivano chiamati orbi). i quali cominciavano e finivano la novena del Notale un giorno prima della novena del calendario onde il modo di dire proverbiale: l'orvi fannu nasciri a lu Bamminu un jomu prima. Gli orbi comminavano sempre a coppia: uno cantava, l'altro accompagnava il canto col violino. E il canto cambiava di giorno in giorno, commento e documento della venuta di Gesù sulla terra. Durante il primo giro l'orbo P,Jneva lo sfondo alla scena: Obi chi ao..-a dulun,1Ja lu ..-t por1u amata epuaal Obi eh' edittu pubblicari 'Nlro la c:hiaua or ora 'oliai Gran ca:minu diYU fari E pa:tiri alcuni apiai Ed, iu alfrittu, pr'ubbidiri A Betlemmi di..-u jiri.
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