La Difesa della Razza - anno III - n. 4 - 20 dicembre 1939

TRADIZIONINATALIZI I Vangeli. com'è noto, nulla ci dicono sul giorno della nascita di Cristo. Furono i Cristiani d'Egitto a considerare il 6 gennaio come data della natività: e tale data fu commemorata, si può dire, fino al 111secolo, dalla Chiesa di Oriente, tinchè, al principio del IV secolo, la Chiesa d'Occidente adottò come veJU data quella del 25 dicembre: data, questa ultima, che anche la Chiesa d'Oriente tinl coll'accettare. Uno scrittore cristiano siriaco spiega, con grande franchezza. questa innovazione: « Era uso JXl9anO celebrare il 25 dicembre la nascita del Sole e cui si accendevano dei luochi in segno di festa. Anche i Cristiani prendevano parte o questa solennità e a questa festa. Quando i Dottori della Chiesa si accorsero che i Cristiani avevano uno certa inclinazione per questo lesta, tennero consiglio e decisero che la vera natività dovesse essere solennizzata in quel giorno e la festa dell'Epifanio il 6 gennaio. Per questo ho sopravvissuto insieme a tale costume l'usanza di accendere dei fuochi fino al giorno 6>. I Pagani celebravano il Sole. I Cristiani, come ammette lo stesse S. Agostino, celebreranno, nel 25 dicembre, riconosciuto nel calendario giuliano, come il solstizio d'inver• no, il creatore del Sole. Cosl nasce la festa del Natale: ed è una festa questo - la più umana e la più commovente - che avrà in ciascun paese i suoi usi e i suoi costumi. i quali. aderiscono all'anima stessa del paese che li esprime Gli usi e i costumi che, in Italia, accomJ:X)gnano la festa del Natale trovano, indubbiamente, riferimenti e confronti nei paesi più lontani; e a volte l'uso nordico dell'albero di Natale (uao che, ormai, da noi dovrebbe essere seppellito) s'unisce colla tradizione. schiettamente italiana, del presepe. ed elementi pagani (quali od es., debbono considerarsi i fuochi che s'accendono, soprattutto, in Abruzzo) si uniscono od elementi schiettamente religiosi (la nascita del Bambino nelle Chiese, l'adorazione di Esso Bombino nel presepio eccJ. In questa fusione. di cui s'alimenta lo tradizione natalizio, rimane tuttavia impressa l'orma profonda, con la quale la nostro razza ha saputo segnare nel commi no delle tradizioni popolari il segno di una sua potenza rivelat,ri.cela quale purifica le contaminazioni e tempro nel sano realismo cristiano il mutevole misticismo orientale. A questo realismo si informa e s'uniforma la più tipica tradizione che accompagna, do noi, la celebrazione del Notale: il presepe. Un acuto studioso, il Polese. 20

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