ztone art1shca, ma è anche vero che un sano nutnmentc culturale ed una chiara coscienza delle tradizioni artistiche della propria razza sono necessari a chi dovrà c::reare ed agh uomini che dovranno giudicare ed oocogliere l'arte del loro tempo. Non sarà quindi inutile insistere ancora una volta sul tomo della musica nei rapp:>rti con la razza, sia per ciò che riflette il passato come per ciò che riguarda l'avvenire. In genere l'arte musicale è stata un po' m arretrato con gh avvenimen\i storici. ma a me sembra che in questo nostro secolo tempestoso e drammatico la musico abbia mvece seguito di pari passo gli eventi politici. Il periodo Aiù tonnentato possiamo ormai considerarlo lontano: non tanto per gli anni trascorsi, quanto per lo distanza spirituale cho ce ne separa. Era l'epoca quello in cui all'estero, nella internazionale? Pong1 e nella Berlino non ancora Nazista, fiorivano tutte le mode più strane e più volubili; dove !'a.rie era divenukl la bisca dei pi\J eterogenei giocatori tra i quali trovavi l'uomo d'ingegno e il volgare ciurm01ore Tutto un artificio allucinante. gli estetismi più esasperati si mischiavano alle false filosofie, le proclamate «purità» a11e cacofonie cerebrali. Si volevano distr\;ggere gli eccessi dell'Ottocento. il « lellerario • della musica romantica. e si creavano altr! eccessi. oltre «letterature>. Se qualche grande artista si eolvò fu proprio per virtù del suo personale talento e a dispetto del tempo e dell'am ... biente in cui viveva Questa babele artistica corrispondeva allo diffusione delle leone disgregatrici dell'internazionalismo, quando ai pnnopi costruttori dell'umanità e della religione si soshtwrono quelli demoblori dt un ebraismo anlisoclale ed anbumano e quelli cor;ruttori dell'ateismo Un po' in ritardo anche in ltoha giunse l'eco d1 queste giostre artistiche, e cosl, come sotto pallidi raggi di un sole invernale anche da noi maturorono i fruth d1 un'arte Internazionale, che adesso, lortunatomente, sembra orma! sorpassata. · La povertà delle idee lu celata sotlo i borbogli d1 uru e dissonanze, le diUicoltà di coslruzioni architettoniche lurono elim1.'\0te proclamando la necessità di una libertà che ero anarchia. fu delinito volgare e oleogrofico tutto ciò che nell'a.rte tendeva a una « espressione » per slu9gire alla necessitò di « esprimere »! Ma poic!1è ciò non sarebbe stato suflioente al consolidamenio .delle nuove tendenze., si creò un movimento cii stampa (specialmente nelle riviste) che agl in questi due sensi: · l• enunoare i postulati del nuovo, o meglio dei nuovi «verbi» dell'arte« moderna» e« lanciare» i rappres• , tltv1 confrotolh stranieri; 2" neutralizzare l'influenza dolio grandi opere doll'arte passata e di quelle di autori contemporanei che si tenevano sull'indirizzo di una musico tradizionale. se pur moderna. Ciò fu veramente deleterio per l'art~ nostra e per l'educazione del nostro pubblico. L'eccessivo insistema nell'ese9uìre musiche di carattere estremista e soprattutto la propaganda negativa contro opere antiche o contemporanee di vasta eco popolare gettarono la confusione-e lo smarrimento nei pubblici di tutta Italia. che cominciarono a disertare teatri e sa.le da concerto · ·
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