La Difesa della Razza - anno III - n. 3 - 5 dicembre 1939

DARWIN ceduto in modo maroinglioso dal nostro Leonardo da Vinci. Primo d1 darsi olla corriera delle scienze, Ouetèlet confessa che i suoi sguardi erano rivolti alle belle arti che lo attrassero sempre allettando le sue ore di libertà, e se non gli lu dato di coltivarle colla necessaria assiduità, non cessò mai di studia.re con curo le dottrine che formarono 1 grandi artisti del Rinascimento; come pure ebbe relazione con parecchi artisti del suo tempo. Porlondo {nel oopi.tolo S del libro I della Antropometria) sui limiti dell'arte e della scienza. Quetèlet espone molte considerazioni che possiamo·due vére ancora oggi, mettendo in rilievo la differenza che esl.Stetra l'opera del fotografo (daguerrotipo) e il pittore. Ma più importanti sono le oeservazioni che egli fa quando tratta delle facoltà psichiche e delle espressioni che il volto e il corpo, insieme colla parola e colla voce, manifestano cosl diversamente secondo le fisionomie e gli individui. Il Quetèlet. educato allo scuola deUe scienze matematiche. e abituato alle misure strettamente morfologiche. è stato anche il primo a riconosoere che i caratteri dei vari individui. forse più significativi della loro vita interio.re, non possono misurarsi col solo sussidio delle sciente anato. miche e morfologiche. Esse hanno biso;no non solo di essere integrate da altre scienze capaci di metodi più fini e più profondi, di scrutare i fenomeni della vita, ma anche dal largo sussidio delle arti. Non ai può tuttavia negare che forse il massimo contri• buio scientifico al problema razziale, allo stato attuale, è 22 lomito dalle scienze anatomica: e morfologico. allo stesao modo che il maggiore contributo negli altri o:unpi della biologia deU'uomo e degli altri viventi è stato apportato dall'anatomia e dalla morfologia, nel senso più ampio della parola. Basta ricordare che i criteri delle diverse classificazioni delle razze umane, ancora riprodotte nei vari trattati, han• no per basi fondamentali i o:rratteri più appariscenti della conlo.rmazione dello scheletro, specialmente del cranio, del colore della pelle e dei capelli, della forma dei capelli e dei peli ecc. Un grandissimo contributo in questo camJX) ci viene oggi dalle riproduzioni fotografiche dei vari poJX>li e razze, che certamente quando è ben scelto. vagliato e ordinato. potrà, insieme colla raocolta fonografioo dei canti e dei linguaggi. dei costumi, degli abbigliamenti e delle vesti ecc. formare un documentario di curiosità e di attrazioni dei vari musei antropologici ed etnografici. Tutti questi materiali morfologici rappreNntano utili documenti, quando siano integrati da dati sicuri non solo sulla !Qro provenienza. ma anche di tutte le diverse condizioni di età, ecc. ossia di tutti i movimenti interiori o psichici dei quali esse sono le espressioni esteriori. Come un esempio evidente della d.ivenità che una stessa persona può avere rappresentata solo nel volto, secondo l'età e l'abbigliamento, il modo di portare la barba. val• gono le riproduzioni fotografiche del grande fisiologo sviz• zero A. Haller, e del grande naturalista inglese, C. Darwin

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