che portano diversi cognomi, nel 500 un ramo della famiglia - i Boezi - cumula,·.i. co&>nomi d tre delle maggiori genti: Anici, Manlii, Torquati. Di tale stirpe era il S:n.'.\• tore Severino IJoezio yìttima di Teodorico. S. Greqorio • Urbino, Galleria Nazionale fino a noi, spesso con i loro 'stessi cognomi. Al tempo della deposizione di Romolo Augustolo grandeggiava netr Urbe la Gens Anìcia, d. origine 1talica molto antica e facoltosa, tanto che, alle immense rovine dei ripetuti saccheggi - causa noo ultima dell'irrimediabile decadere dell'aristocrazia - potè saJvarc, non solo se stessa, ma contribuire :il mantenimento delle città e al fulgore deiraffermantesi p:ipa.to. Il più grande Papa. del Medioevo, Greb'OrioMagno è della Gcns Anicia; della Gens Anieia è un'altra immen53. figura cristiana. Benedetto da Norcia, fondatore del Ma ben pre-sto il cognome di questa gente scompare per ,-ssere sostituito dal titolo di Conti Tuscolani; e per altre 14 ,·ohe un Anicio sale alla cauedra di Pietro. L'ultimo papa dC1 Tuscolani fu Innocenzo Xllf - il nome era o,mai tradizionale dopo Innocenzo Ili, r Augusto della Chiesa - nel 1706; l°ultimo papa romano priml delrattuaJe Pio Xli. Nel secolo scorso la gloriosa famiglia s'estinse. Almeno so:ondo i genealogisti della Consult:1 araldica i quali hanno il torto di considerare le fo. miglie soltanto dal punto di vista nobiliare; e l'altuale legislazione nobiliare, anzi, lo stesso concetto di nobiltà, eredit:i.tc con la legge s:ilica dal Mcdioe"o è ben diverso da quello romano che aveva il solo titolo di patrizio per tNlti i componenti della gens. La re:1ltà è diverSa; oltre ad un ramo insignito di nobiltà ·esistente in Toscana all'ufficio anagr:ifico del Governatora.to di Roma esistono - dati del 22 no,·embre scorso - ben 2672 Conti, e d'un·a1tra famiglia romana, i Cesarini, di cui è quasi certa l'origine classica e che do\'cebbc essersi estinta nel 168), -· quasi trcccnt"anni fa, esistono. sempre in Roma, 52~ membri. eos·era accadu.to io realtà? Semplicerr.rnte questo: molte famiglie romane erano emigrate .i Bisanzio al tempo della divisione dell'lmP"ro; di molle altre s·era estinto il ramo principale nè più nè meno di come è accaduto r«eotemente per talur:e moderne, aJtre si ritirarono negl"immensi possedimenti terrieri, altre ancora nei secoli, cambiarono nome. Ma indubbiamente alle origini della seconda fa.se di Roma presidiarono genti romane, che attraverso centinaia di fusioni son giunte Roma • Palauo a punt(I di diamante 16 monachismo occidentale. Alberico Senatore, rantagonista di Ugo da Provenn, figlio, fratello, padre di Pontefici (Sergio III. Giovanni XI e Xli) è un Anicio. Da questa gente uscirono ben di«i grandi casati. Gli Anni, Aùcheoi, Pinci, Petroni, Massimi, rausti, Boezi, Probi, Bassi e più tardi i Conti Tuscolani, poi Conti d' Anagni e Segni detti i Conti per antonomasia. In questa grande gente era aHluito il sangue migliore dell'aristocrazia romana tanto che a simiglianu di certe famiglie nobili odierne D'altra p:irte delle di«i famiglie ~scite dalla gens Anicia credo che d'una sola Roma • ChiHa di S. Gregorio
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==