La Difesa della Razza - anno III - n. 2 - 20 novembre 1939

questionai-io ¼t,a, p,io~ di, <lf. -1.,. 'V~~ck, Allo colJobora:uone deQh sc1eniioti euroi;ei della raua dobbiamo 099iun9ere ques!a lellero dello scrittore G•orqa Syh•Hter Viered: d1 New York. · E91i ca hd' &critto: VI rin91o:zio delta vOàtro genlile lenera. lo non .cii oonsid&ro un esperto in cose di rana e sono desolato che le mie opinic,. ni non coincidano con le voslre. Dichiarai le mie idee sul problema ebraico 1n uno rivi,ta chiamato e Todoy'.a Chollonge :., del• le quale mì prendo lo libertà d'inviarvi uno copia. Vorrete notare c::he lo 1u9gen1co una triplice aolu:r:ione del problema I) Gli ebrei di razza e gli ebrei osc1m1lati, i quali 11 considerano ebrei e non abbiano na:zienolit6, dovrebbero andare in Polestma ed essere oonslderoli e stranieri > in tulti gli altri sloti. . 2) Gli ebrei a:s,imilobili potrebbero tro. vare asilo m Russia. 3) Gli ebrei che sono ouimilobiU e che sono 11totiwsimilati e v09liono euere os.si• milali. dovrebbero H~re oSllOTbiti dalle de. mocrozie occidentali e dalle loro colonie. 41 L'intero problema dovrebbe eSHre nsollo do uno commissione intemaziono.le, çouibilmenle sotto lo piesidenza dell'ex Re d0 lnghilterra e dell'ex Presidente degli Stoli Unili, HorWrl Hoover. 1-oe4ia. e oofqo Gi\lMppe Grieeo. da Vico Equense: Lasciate che vi esprimo la mia delUJSione nel conslotare che fra tanti che collabora• no ol Ouestionorio, nessuno ho sapu1o ancora parlare di Leopardi do un punto di ·,i$ta poetico o quanto meno italiano, nes· suno che abbia affrontato la questione del Cmquecenlo, raffrontando i testi antiletici del Leopardi e del De Sonctis. Eppure baSia aprire lo Zibaldone e lo Storia dello letteratura italiana per capire la queslione che è poi lo questione di lutto la ostro lc1tera1uro. Possibile che nessuno l'abbio lotto? Alloro vuol dire che il Vostro Invito è caduto nel vuoto? lo non ci 110credere. lo ho fiducia nella gioventll 1tudi0$0 del Llt• Iorio. Perchè a1trimenti sarebbe meglio non i::orlarne più della poesia. E noi ne dobbiamo parlore. Noi ne parle,..mo. Perchè l'Italia senza poesia lo non la so concepire. Perchè l'Italia senza poesia non pu6 eai1tere. Perci6, tanto per cominciare, questa volta io v09\io parlare di poesia, solo di poesia, nient'altro che dì poesia. Al dia· volo borghesi • lllosofanti. lo voglio par• lare 11010per I poeti e per quelli che san• no anCXlra comprendere ed amare il mira• colo elerno della poesia. Perchè blsoqna amor-e, ardentemente amare la po,eaia p&r ccmprenderlo. Se no, non ne capisci un CO· volo. Tull• le estetiche di queslo mondo non ti faranno comprendere quattro versi di Leopardi, H divino Leopardi. Anti, a proposito di Leopardi. v09lio ricordar-e il suo pensiero espreS80 un po' dovunque nello Zibaldone. che la vera poesia non pu6 este1,> compresa che dai veri poeti. Non dai critici dunque. Si chiammo es.si De Sane, ha o Momigliano o che so io. Per ragiona• mento non 1i arrivero mai a Dante. Ma come pu6, di grazia, un p.ecolo critico incasellare Dante nel suo sistema senza ri• dutlo olle sue minime propon:ionl, senzo snaturorlo? Do c16 la neceui1à di liberarcidella CTit1ca più o meno eatelico come anche del cos1ddello storicismo del manuali da filosofia. Noi la dobbiamo linire una buono volla dt guardare I noetri grandi clas- .s1c1ottrovel'$0 i miopi occhi dei critici. U!çgerli all'i1aliana dobbiamo, v091io dìre do poeti. O che non lt la patria della poesia la noetra? lo, per esempio, - • lo dioo apertamente anche a coslo di lor arrossire la mio modestia - quando voglio leggere uno dei nostri grandi poeti, me ne vado tutto solo col mio poela per la compagna solitaria dove non c·t rischio d·mcontrare la prosaica pancia d·.un qualunque borghese. (Ouantì c. no sono i::er le strode di cli• tòl }. Tun'al pn'.1 posso incontrare la maschia figuro di qualche contodino o la schietta bellezza di qualche giovane contadina. E a proposito di donne io voglio dìr• che rara.mente in città ne ho incontrato cosi belle. E lo semplicità dove lo mèui? E lo naluroleuo? Queste giovani contadine tu le riconosci subito della nostra terra, vale o dire della noetra razza. E lì fanno innamorare solo con un sorriso, non ti d6nno del lei e sono umili, come lo noa1ra terrQ, e non oon01Scono Malthus nlt le11eraturo demo-ebraico dell'O110-Novecento. Mo le altto, le cittadine? le istniite? (stavo per dire le borghesi). Quelle a cui se domandi di Leopardi ti rispondono presso a poco cosi: e Oh, il poeto del dolorel Ma eo3\ mala10 e infelice, poverino. che poteva cantore?>. lo Invece ho sentito dogli autentici con1adini e degli autentici operai che nelle ore libere avevano potuto l999ere un po' di Leopardi, parlarmi di lui come Il.i parla solo dei ISOf\ti.E non mi facevano questione di pessimismo e di dolore, nè ml facevano rana~ lisi estetico di ci6 che aTOYano letto, per grazia di Diol Quale dimoslrazione più chiara dell'italianità della poesia - gran• dissima poesia - di Leopardi? Ed ecco anche dimostrato chiaramente il concetto dt immaginazione - ed anche di poesia - volgare, che a Grifo sembrava. chi sa perchè, strano. Poesia volgare, cioè poe1io del popolo, del quale eepc-ime i sentimenti più p,olondi e più vivi, poesia che eolpilC'J direllom•nte l'immo9inazione di quealo lanc:ullo - SOllpeso tre il mi.stero della ne.sci.lo e quello della morte - che 6 l'uo- ~;). diVlno creatura, che porto imprHao nella pupilla il marchio di Dio. Ora - lcccondo un problomo di so:it1ante attualllò - si pu6 dire altrettonlo della lirioa moderna, eo11iddetta ermetica? t.:i - e ai badi bene che iç non laccio G:JHllone di torma, 09nl poeto euendo p&r ee hbe:o di esprimersi m quella forma eh<: crede più consono al suo genio - ho tentato di portare anche questa po&sia nel popolo. ma ho dovuto purtroppo constata.re l'inanilà dei miei slon:i lcn1o tenaci quonto disinteressati, anzi disinlereuallss1mi. Questo popolo che mi oveva dato se9ni non dubbi d1 ,sopor ancoro eomp,endere Dante dinanzi a qu&Sta poesia reslava lreddo. in sensibile. Anzi sembrcrvo domandarmi a me perché mi ommanniscì questa robac ck·, Non mi conosci abbastanza? O che hng1.;agg10 è queslo? E rltaha dov'è? Ed ..m. ... he da molti 11udenti di mio oonoscenza ho avuto !e tte, .. rlsl)O$te. E si ha anCO"O il coraggio di gabellare questa poe sia per italiana e lasciala? Lo gronde mauo del popolo è lontano anzi lontanissima, anzi addirittura agli on ti~i della con9re9a degli ermetici. E qu.:indo un m0\'lmer:to, &io pure letterario, non ho dietro di sè il popolo è eosa moria, è un vuoto lantwmo che presto si dileguerà senza lasciar traccia durevole n8lla nazione. ~~e'? lui9i Stampacchia, do Roma Ho !elio la tua risposta od Amedeo Tron. ·i. rrei che mi dossi tu un consìglio. Io r.on so come lare i::er leggere tuui quei 11b~1 c~c.: tu dici di cercare. Sono un impiegato e ho moglie e un figlio. P&r com• p;-u1e qualche volta il Tevere, quando c è il gras1etto di lnterlandi; una volta lo set• limano Quadrivio, e 09ni qutndiet giorni la Rana. devo !ore socrilid. Come lare per comprare libri? I libri costano troppo. Ora dico, voi pubblicate ortiooli su Vioo, su Cu:i..."O.ne patiate spesso; perchè di que- ::!o d:r~te~io~i n~ 0 ~tbb1f!~~- =~<o/a1: 1 ;:; lo Zibaldone, dei p&ui originali? O è me• glio che io non oompri più nienle. non compri più la Razzo. nè Ouodrivio. li Tevere e 09ni lanlo compri, invece, un be! libro di quelli che tu consigli ad Amedeo Tron? Ma t:.1 dici che la cultura non conta. la cultura è dogli enciclopedisli, non è la Civiltà, perchè doVTei allora comprarli? Ma che forse i libri di Cuoco, di Vico. quello ci, P. Ducati hanno qualeoaa di comune cor. i poemi omerici 9ìustomente. come lu èici, 'poee1i d'immagin02:ione? ia uia dell'~ Stampacchia ci la una domanda, a)la quale abbkJmo, in aoatanza. allr• voJte ri• 1poalo. Noi non arnia.mo lo cultura, perchè que1ta è per eccellenzo il trullo dello dcca• denza. Quando volele rendervi conto di ci6. ri• cordatevj del detto di Vico, che cioè la sopieru:Q di Ptotone ero già tutto piovu1o nel petto di Otnero. In quel modo, cioè nel c1,ore del poeto, e di ogni 1pecie di creo• tor,.., la sopienza è una virtù imphci!a della crco-zJone. Mo quando divento esplicita di- -1:1

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