migrazione aumenterebbe in esse il numero delle nascite e diminuirebbe, invece, quello delle morti; sl che succederebbe come un ristabilimento continuo di equilibrio a dati livelli. Si può anche giustilicare che Americani trovassero in:eresse a propugnare simili idee; ma nei latti non si vede S'..1 quale fondamento essi. possano basarsi. In JXIrticolare non si vede per quale misteri060 motivo oggi la popolazione ufficiale dell'ltaliCI non dovrebbe oggìraTSi intorno at ~5 milioni se 10 milioni d'[toliani non fossero fuori dalle ALLA PARTENZA sue terre. Ci sorebbero state forse - secondo la supposizione americana - IO milioni d1 nascite in meno o d, morti in più, o dell'une e l'oltre sommate insieme? Si ebbe. poi, la teoria della «valvola». Questo è di marca europea: e almeno in Jtalia ha avuto per massimi cultori gli ebrei. Le migrazioni avrebbero funzionato da «•valvole di sicurezza> e da «correttivo». Quanta genie non andava in estasi per la« valvcla ~. descrivendo i vantaggi meravigliosi che avrebbero apportato la linfa che defluiva. e i «rivoletti d'oro,. che in sua vece affluivano? Si arrivò all'incoerenza suprema di esaltare e giuslilicare l'emigrazione mentre, invece, si ostacolavo e condannava l'espansione coloniale. Si può calcolare che il fenomeno. migratorio italiano cominciò a svilupparsi a partire dal 1876. Orbene da quella data l'Italia ha dovuto fare finora tre guerre (libica, etiopica, mondiale} per risolve1e parte dei suoi problemi intemi e intemazionali; il ciclo delle sue massime realizzazioni in tutti i campi coincide con le spranghe che il Fascismo ha messo alla valvola. Segno evidente che la teoria della valvola non ero che mirabolante lavcla con la quale l'ìntemazionalismo narcotizzavo la vita italiana. Ed eccoci, infine, alla teoria cosiddetta del • livellamento>, sec0ndo la quale gli scambi voluminosi di popola-.::ioni,tra stati e continenti. dovrebbero agire in guisa do livellare wogressivamente l'umano genere, tanto dal loto sociale. quanto da quello antropologico. Cosl che - al limite - logicamente si dovrebbe arrivare col tempo a un tipo unico di essere sulla terra, risultante dal fondersi e rifondersi continuo delle diverse specie tra loro. Nessuno, poi, sa dove sia la documentazione che questo possa essere avvenuto nel pa$SQ10; mentre il poco che psr il J)(lSSOtosi suole asserire a riguardo, è talmente privo di qualsiasi elemento di controllo da appartenere al regno della pura congettura, se non oddrittura della fantasia. Per cui conviene ottenersi ai fotti conosciuti, per i quali si pos• siedono elementi certi e conoscenza di fatti controllati. Non esistono statistiche ufficiali sul movimento migratorio dall'Italia fino al 1876. Ma comunemente si ritiene che gl'Italiani residenti a11·Estero alla data del 1871 dovevano probabilmente aggirarsi intorno a 270 mila unità in tutto. Si valuta inoltre cm, negli anni successivi al 1871. fino al 1876. siano emigrati dall'Italia in media 100 mila persone all'anno. Le statistiche ufficiali dotano, invece. dall'anno 1876. a partire dal quale l'emigrazione italiano comincia anche a prendere vera e propria fisonomio di correnti che si riversavano in varie parti del mondo e che di anno in anno aumentavano di volume. Il culmine fu tc:coto nel 1913, in cui espatriò. tutta una volta, lo qm:- 1~ d,ella; ~a,, mi<fi,a
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