La Difesa della Razza - anno III - n. 2 - 20 novembre 1939

t.~nda elenlt'utare. irni,e,-.ouale. a•umana. 1.vme una \ i~mla di forie :;eatenole. :;u~i!Stcre nella <Jutile 11011 è po.."'3ibileche ride- ,.hrndosi corno t:iberl (atti d'i!linti a.ssoluti, lucidi <1uanto inew• rabili. qu■l!i indipmdenti dalle pen.one. Son quCl!lc fortt che 1>0r1t1110 innon,:~ tali gioHrni. che li rap,no afTem1are là do\C altri sarebbero !iil■ti !Spezzati o a\•rebbero impaui10 o a\ rehbero pre(erito la aorte dei disc:rtori e dti vili: ma. oltre a <1ucs10, n~un e111u,iasmo, nessun ideale, ne&;una 111«. A .'!uggellare in modo morl><>Mmentesugges1ivo la terribile anouimillÌ di que - ·,1a ,icenda. O\C il &ingoio non conta più nulla. il Hcmarque (a finirt• il libro con la fine dclrunico gio,•a•~, de: gruppo origi - nario. che era :\Calllpalo, il quale muore quasi alla :;oglia dc ll'armi!!tizio. in un giorno così calmo, che i comunicati &i limi• taronu alla frase: • Nulla di rmo,o &ul fronte occidentale :t A 1,arte il (atto che l'aulore di queAlo libro è 11Utto dTctti,a o)t'nle un combauente. &arehl~ dilkile affermare che prOCCS!,i del genere l4io.no solo e <lo romanr;o •• ~,:a risconlro con l:1 realtà. Il di,daubmo del libro. il i,uo lato im1idioso e deleterio. --ta piu1t0&to in ciò: ne: ridurre lulla la guerra, vale a dire, tulle le ~OM-ibiliht dell'e11perienza della guerra. ad un ~lo aspello real(' sì, ma parlicolare di ~; in realtà. qui ,i I r:illa :iOlo dell'esito negatilo di una pro,a. che però da altri può ~~r su1>erata and1e po11iti,ame11te. Un 1>unto è irnporlante tener (ermo: la tesi antihorglit'SC. Fin qui. si può C&Ser ptrf1110 d'accordo ron Re.marque. La guerra agi!loCCco~ una catar,-i. come una e r)Urifica:tione >: igniJ t'Ut'nlioe. Belle paro:e, bei M-nlimenli. ,oli retorici. miti e 1>arole d'ordine, 11ma11ilaritmo e patriottbrno parolaio son spazzali ,·ia. è "J>azzala via la piccola pcrsono con l'illusione della sua importanu e della ...ua utilità. Tutto ciò è lroppo 1>000-Ci si trova tli honle a forze pure. [ ~r rni!ltre, bi:§Ogna ride&tani egualmente come foru pure intimo.mente conn~ con la profondità tle:b r:a:ua: dimenlicando il prOJ>rio e io>, la propria ,•ila. Ma ecco che pro11rio quid affacciano le due possibilili op~le: falle 6:11~ tare' le su1>erstrutture della e rana del limbo>, dell"uomo bor,hese. i,emi-spento. due ,ie sono parimenti aperte: i/ SUfH'· ramt>nto Jelfc umano• col pa.uaggio Ml .Jub•u,nano. orr-rrn col fKIUtti~fo M:l Juper•umano. Nell'un ca!O si ridesta la l)f:f,lia. \ell"altro l'eroe nel ~nso ,·ero. nel 1e1Liòl0 ilac-ralee tradizionale: nell'uno :.i ride:,ta la e razza di natura >. e nclrahro .;i ride~t• - Arti9Ue,e coD due caY<ttli H: di G. fotlori

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