agli individui inoontra pure olle Nozioni; le quali nascendo. portano inchiusi virtualr:iente nel proprio seme tu11ìi loro fah succedenti.ai di mano in mano, secondo che lo poterua passando in atto. l'avvenire retrogua.rda e s'inviscera nel presente, mentre il J)CJSIOtopronostica e 1finfuturo; onde l'KJ3Ce la continuità piena e l'equabile andare d el moto dinamico». Donde la conseguenza dte ogni Nazione, ~!tre a ritro varsi nei ooratteri fisici dello razza, si ritrova. anche piò mhmomen1e, nello spirito che la animo, r.el suo g~mo· « Ii genio nazionale - afferma egli con splendida sintesi net «Primato• - è lo natura di un popolo, come la tempro dell'ingegno e deffanimo e la complessione del corp o sono la natura dell'inchviduo•. E questo «genio nOZ:onale • fa tutt'uno con l'individualità biol ogico e spiritual" di un popolo, individualità che s1 afferma m contrappost.: e in concorrenza col genio e la civiltà delle aJtre Nazioni, recando innanzi lutto quel carotiere di autonomia che ai eipriri-te nelle più olle monifestazioni della vita di un po-· polo: « Nel giro delle Nazioni. è dello nel primo volume del « Primato • ogni organica aggregazione di uomini, dte abbia un essere e una personalità sua pro pria. è autonomo, cioè indipendente per ciò che spetto agli ordini politici del suo reggimento inte,_riore; ciò nono stante, &3 manco de!le verità rehgiose e scientifiche, d elle l-9llere, delle arti e degli altri beni civili, ella è C'OSlretta a riceverli dc coloro che li posseggono. Quel popolo che sia primo i n tutlo le parti della civiltà, o aJmeno neUe più importanti, e· abbia l'ullicio di tramandarle a coloro che ne difettano, è autonomo per eccellenza rt!I cotpo delle Nazioni •· · Cosi, nell'idea del Gioberti si definiva e si p recisava il concetto d1 Ncm.one inaugurato dal Vico; dove è bene notare che questo termine assume un a1 gnifìcato alquanto diverso do quello apiocotamente politico che appare ai gicmi nostri, per dem>tore invece una ccmunità di sangue e di destino nell'evoluzione sto.rico dei popoli. La e Na zione » del Vico non è altro che la e razzo•. la « stirpe 1) la «schiatta» del Gioberti, il quale riprende e definisce, portandola a più completo svolgimento la dottrina del suo gronde predecessore. Nell'uno e nell'oJ tro le due concenoni della ncmone, biologico e spiritua le, si incontrano per ovviarsi e trovare lo loro messo a fuoco m quello visione finalishca, teleologica. della st oria che assegna a ogni popolo una civiltà propria da re alizzare, produrre, sviluppore nel quadro di quella e storia ideale eterna entro la quale corrono In tempo le storie delle singole Nazioni•: vale a dire i singoli popoli. incubatori e produttori di storia. E come dai carotieri fisici e morali di un individuo attenlamente considerato è possibile in certo qual modo ,::irevedere lo sviluppo del suo destino; cosl mirando OJ carotieri propri d1 un popolo, di una stirpe, di una Nozione, è JXlSSibile trame gli auspici per la 11oria che l'attende. Sullo base, precisamente , di questi caratteri, 11 Gioberti fOTmulava il suo profetico vaticinio por l'Italia, mettendolo in relazione ai mirabHi frutti che la nostra stirpe ho già dato altre volte, nella storia del mondo, parlando con la sicura certezza di chi. anche in tristi tempi. ha lo visione limpida del lutwo, d1 quel Primato morale e civile che l'ltalia è chiomata dalla Provvidenza a esercitare svolgendo una idea le funzione equilibratrice soaturenle e daJ gerJo della rozzo e dallo posizione geografico del Paese. L'acuto sguardo del Gìoberti traeva dun que il suo vati• cinio dai carotieri, fisici e morali, di sangue e di spirito, della noslro razzo; ma soproltutto morali. Perehè da là daUe oorotleristiche onde il corpo si impronta e che indubbiamente giocano come strumento i n ogni fonnOZJone. spirituale, di individuo o di gruppi, è çur necessario tener Becb • nn;o di m.da9U. c:oaictt• la. ODOl'o d1 Vbu::•aao CiobMti IU
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