La Difesa della Razza - anno III - n. 1 - 5 novembre 1939

1nentale dell'antipatia che suscita la quc- ~tione ru1iale è specialmente la confusione Jel problrou. n..uiale coll'idea, rhe eJislc1 ;11periori1i,e ittferiorità tr.t le r11ne. Fuori della violenz.a dei modi della soluzione del problema ebraico, che ricorda azioni mediocnli di popoli civilizzati, condannate gii dalla storia (poichè, non è permesso oggi, che, prr esempio, il fanatismo rclii.:ioso scstituisca il fanatismo razziale; dal :nomento che, un vero, superiore ordinamento deila nostra C'aS1 non ha bisogno Ji mezzi estremi), questa icka della superiorità ha sempre generata leggi proibitive, questa idea ha accettato Gobincau, questa idea sono accusati i Tedeschi, di avere ac- ('ttlata con la invenzione della « tau.a arian.1.•• e gli Americani i quali attribuiscono la loro srandeua alla « ruu nordica » etc. In questo modo. il bel problema del 4C rauismo • si i OS(Urato. Non discuteremo adcuo l'insolubile problema della superiorità psichica delle rane. Per mc. anche se tutte le rane fossero state: assolutamente uguali, ciò non avrebbe j.\'uto nessun significato. Quando ci sa.remo liberati dalle estreme teorie della Scuola Gobincana, sulla superiorità delle ttiue, giungeremo al punto dal quale bisogna cominciare l'appoggio della teoria rauiale. Questo punto lo pongo io :..Imeno, nell:.. Ji11n1itì, delle rane. Se dunque sia pu1~ ,he Nfla razu no,, i inferiore all'"/Jr,z .' ;erò urtamente differe,,1,; e da questo, ~nso, non c'è nessuna contra.dizione. In questo modo si facilita la soluzione del probkina, se conviene all'umanità il miSOJ• ~fio. ..-ioè l'abbandono al fatale incrocio Jclle r-.izze.E allon non si può fare • met)O di ammettere che il miscuglio è svantaggioso; come S<'fTlprecredette l'uomo, e anzi da ogni punto di visu, dal momento che •··· se fisicamente il prodotto dell'incrocio ftti le due rane è inferiore a tutte ciue, altrettanto può dirsi moralmente » (Mondaini). Conseguenza di ciò è già, il razzismo, il inantenimenlo della relativa purezza della rana, il sostenei-e il valore della rana qualunque sia, il ritorno :a.Ileleggi di Licurgo e dell'antica Sparta sotto una forma piì1 mite. Ma, potrebbe qualcuno do,rtattdare agli a111,·erJtZri dcl rau.i,mo dove dunque vogliono arrivare? Forse, alla cooclu.sionc di una generale mescolanza dclle rane? Quale sarebbe stato il risultato di un tale proCCS!O, potr~ qualcuno immaginare, quando pensi quale sarebbe una taJe mescolanza tra tutte le varietà di un qualunque altro essere animale, per esempio il cane con le sue moltissime differente. · Non insisterò nel problrou. che molti sostengono, che gli antichi Greci, o i Romani, gli odierni Inglesi, o gli Americani ccc., si sono innalzati graz..iealla loro mescolan:u: Sono cosl varie e difficili a rintracciare le nigioni deU'innalzamento di un popolo, che sarebbe una grande ,cmplìcità di attribuirle alla mescolanz.a. Tralasciando la « suprriorità • e « inferiorità» delle rane e accettando solamente una e tJiv,r;iJà » di queste, inoltre tralasciando l'incubo odierno, cioè il problema tbraico, , romider,mdo l'intno ;roblema r-auiale, da un punto di vista superiore e scientifico, non immagino che possa essere mai preferito qualunque miscuglio a una xradMtZJ,,logit.i, e sdentifir.i p11rifitaziont; cioè sforzo di mantenere le caratteristiche fisiche e psichiche di qualunque ruu. Nessun JnglC$Caccetterebbe con piacere l.t mescolanza della sua n.ua, di quella ..-ome si trova oggi, o sia pure dei tipi princiP1li di tutta quanta la razza. Nessun altro. Se questa 11eritJ, dt/J.i t/Ùttnu , del 11ue11Mio mantenere della rana, credevano alcuni che è loro permesso di usare per ragioni nazionalistiche (pangermanisti, panslavisti etc.), questo non rigu.arda h scienza, questa è indifferente se le sue conclusioni son.o favorevoli o no a una cert,l politica. Gli eccessi della politica sono t strancc alla scienza. E per ricordare la nos·ra. casa, non credo sia una utopia h. purificazione e il mantenimento del tipo base dd Curo, che facilmcnte ciascuno riconosce ad ogni passo; cioè -la purificazione della odierna. « raz:u Greca.» cosi mal interprd:ata. Per fortuna, la verità che « .. la ro111ù1ni1.dèei Greri ron ; lo,o a11lm<1li del mondo antico è rimarchevole, più che il contrario». (C. Stcv. Coon, t9J9), di.viene ogni giorno più palese. Ricordiamo pure le parole dell'illustre Papilla11/J, che « la r«iproca mancant.a di penetrazione di due centri di civilti. è dovuta a sentimenti profondi, istintivi, ereditari, à problemi razziali ... Che differenze ttizziaJi apparentemente meno profonde, ,generano ·però reazioni ugualmente ostinate ... Che il Greco, l'Armeno, l'Egi:r:iano etc. unto volle si Jono pùgati, ma ,o,,o ;em ;re r-ùorti ;imi/i " u 11e1si ». E b « cultura. & non differisce certamente dal1'« unità psicoiog;ca », che ha uno stretto rapporto coli'• unità rauiale ». Lo stesso dice : « un fenomeno sociale non esiste separato dalle· menti che lo rcaliz. uno. nè sopra gli individui che lo generino». Mi dispiace che il problema della pu• rificazione dcli:. razza ha preso, necessariamente, un certo carattere politico, ed è difficile la completa e fredda ricerca scientifica. e .incora la discussione. Ma l:a. Scienu. non sar1 ostacolata dalle diffo:oltà del momento per trovare la l'ia dell:i ricerca della verità, per il bene degli uomini, di tutti gli uomini; per il bene di tutte le rauc. A"endo in considerazione le basiche- ., dì/ftrenu » delle ra.zz.e in generale, abbiamo /'obbligo di stringer, lt fala11g: dti difensori del ranùmo. E noi avremo cagione di ,•ergognarci Yeno la incontestabile grandezza dell:i. mente di un NietlSChe, che dice: e N~ frequentate nessuno che si mescoli con il ciarlatanismo che è il problema raui:..le •· lo penso, sarebbe una cosa augurabile. che tutti volessero collabor:are in questo « ciar- · latanismoit.

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