RAZZA di L. Ferdinando Clauss Non c'è dubbio che la dottrina italiana della r.11:u si distingua essenzialmente da quella tedesca: tiene conto di altri da1i storici, \·cde la sua storia con occhi diYersi da qudli <'On cui vediamo !a nostra, si propone un fine ,fo,erso dal nostro, e cerca di raggiungerlo per altra via. Si può di re che l'una abbia ragione e l'altra torto? Al popolo tedesco è stata I.a sua sorte ad aprire gli occhi: il terribile spettro <te gli anni 1918 e 1919, ai quali ~guirono lunghi anni di dolorosa stasi. Naturalmente gii esistevano, anche prima di questo tffllpo, ricerche razziali in Germani:i, m2 erano cose dei dotti, non del popolo. Il disurro del 1918, e quello che venne dopo, ci costrinse :alladomanda: era verammte storia ud~Hd quella che :allora \'iVC"\'atnO? Er:moveramenteuomini ,~dnrhi. quelli che prendevano alle spalle l'esercito comb:uten1c, e lo distoglievano dalla sua dura volonti di vittoria o morte? Questi uomini che sapcnno bfflissimo grufolare nel!e tenebre, ma non presenti\•ano ciò che significhi dirign-e un gn.nde popolo, esprimevano veramente l'anima 1tdtHa, nei loro ragionatissimi discorsi? Bastava guardarli in faccia, JX'r 0,pirlo: no, non erano volti tedeschi, non sono teste di quella forma, che si è vista altre volte nei a.pi del popolo tedesco. Certo, questa genie parla ted('S(o e gode il diritto di cittadinanz.a. ma ii suo \'Olto, i suoi pensieri cd i suoi sentimenti sono estranei all,1natura germanica. lo non intendo quei giudei, che si gctt:irono allora da a\'vohoi sul corpo sanguinante del nostro popolo. No, anche dal~a massa \'ennero fuori tipi, che erano tutt'altra c052 da quello, che si er:1lino allora tenuto J>('r p11ro 1tdnro: tipi con facce nelle quali non parlava la chiara, forte volontà di ucrifizio dell'uomo eroicn ma la BIOGRAFIA Ludovico rerd.nondo eia..._ nocque o Ollenbur9 (Bodenl, l'iJ no•embte 1829. L,;, •uo !(lffl;, 9ho • otiundo d♦l J:\lrh♦IMn, do pori• del padr♦, cbt ♦to Cons.glier• Pro•incio.l♦, • de! Wllm♦mbero. do patl♦ ott.no IJlodr.. Doll'e16 d! tr♦dià or.nì. ec,lì •iue o f'reobur,;i. ,wl Br♦l1J9ou N♦l 1910, I- 1•- di IDOl\lrllÒ ol ,;iinnaak> di B♦rlhold, ♦ inC'Omlnciò 9li &ludi 9ennonlalk:i • di lilo♦c>llo S.rrl n♦l\o Marmo, nel 1911-12. Studiò Mo•oHa. llloJooio !♦dff<;a, arondlncr.o, In, ol♦M. • hn9ui1tica \ndog,ormanko, lino ol 1914, (I Kl♦l • r,elbutg Coinb<rt:• nelle r1ond .. , Mr• •endo n♦lkl Morizoa, Il riaul1010 d♦llo 91Hrro 9h !♦e♦ •♦der• lo daa.lo d♦I popolo t♦d.♦100 • )a n♦-Ulld di nlarlo, M do•••o riacq\li1\ar♦ la ••ro \lllil6' or9ordeo olli•o d\in popolo. Lo 11udoo della pak:olo,;ila • la atori,:1 dello apirllo d'l>l'ieflle • d"OC>eid♦nte tpu'IMN) Ckrll" od oncku♦ otlr♦ Nel 1919 ♦Oli _,..-.ne l"♦-♦ di 1101<>• lu di, plomo10 l°onl\O M911♦nt•
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