La Difesa della Razza - anno II - n. 24 - 20 ottobre 1939

una sofferenza seéolare, che mai aveva suscitato solidarietà, mai promosso un movimento di sollecitudine dal di fuori, e.concludeva con l'amarezza della rassegnazione: chi soffre SOlfrel.. e perchè unità? Il malcontento è male transitorio che spesso si esaurisce nell'esplosione; ma la sfiducia - quando ad esso subentra - inaridisce ed essicca in profondità con lentezza inesorabile, sebbene quasi impercettibilmente, le sorgenti più feconde dell'essere umano. Chi avrebbe mai dato un focolare migliore, una vita più propria? Rassegnarsi a pc:atire. a lavorare da schiavi per decenni, lontano, a servire tutti i JXIdroni, era d'uopo: cercare altrove quello che inutilmente si era sperato. Altrove si prosciugavano mari ,con il loro lavoro, si abbatlevano montagne. si scavavano fiumi, di dissodavano continenti; in Sicilia non c'era nulla da fare di tutto questo per redimere il suolo. L'anima di padre Carmelo non era più partecipe della vita comune della sua rozza: come tralcio essiccato e ooduto dal ceppo. Padre Carmelo era il «sintomo»: di una coesione minac...;iata d'inlralimento, di una compagine che perdeva lievito. Che cosa fu fatto, da padre Carmelo in poi, per andare incontro allo stato di estremo bisogno della Sicilia, per la risoluzione del suo problema supremo, per risanare il malessere profondo della sua popolazione, per rinsaldare con ciò la compagine della razza? Quello di cui la Sicilia veramente non si può lamentare sono le inchieste, di tutti Sc.hiuo pro1-pettico dell• ca•• colonich• eh• •aranno collruit• in Sicilia nell'Anno XVUI. (Ente di Colonizzazione del Latifondo Siciliano) li

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