La Difesa della Razza - anno II - n. 24 - 20 ottobre 1939

rllolio. dai tossici borghesi-ebr0$>0•PU)'.eslo.ntl. Quesio è il dovere di noi olovanì di Mussolini Tornando alla musica, alcuni meai lo tulti ; giornali annunziarono che lo musico ebraica ..::tN'bkwt alata soppres.so. dalla radio. In realtà vi fu uno diminuzione di opere di autori ebtoiei, ma essendo stato a quante pare interpretata tale dispogizione alla lettera è rimasta ancora molta mwilco che pur :ion eHendo di autori ebraici (come il F'r03ini ha notato) è aempre dello steaeo tipo, che OIJl1i per l'occasione è denominata ritmica. E' insomma Mmpr-e lo ateaso alrazio di musica negra Introdotta dagli ebrei in Europa e divenula inaoalituibile per la borghesia. che specie quella d1 Milano chiama e elettrizzante)>. Inoltre vi è un aJtro genere di musica giudaica. quella ooaiddetla messicana La quale dagli annunziali provvedimenli è ri• ma.sia addirittura immune, e iutlora dobbiamo eHere a!Oitti dalle alesae voci natali o d'incerta virilità, come se lossimo in un qualunque paese democratico Il bello è che con ques10 maniero sdilinquita d1 can• tare si eseguono non solo le canzoni < measicane • ma anche le slesse canzoni popolari italiane con relativi cori a ire voci In lalsello. EH& vengono in tal modo intero• mente svisate e con qual& •dilicazione d&I nostro popolo è facile Immaginare. Certo • eh& non ci po1rebbe esaere una 1naniera più 1011ile &d efficace per lar perdere al noalro popolo il suo vero carotiere cosi naturalmente e sanamente mwilcale. Giu .. p~ De Sanc:.tia, volontario doga• na~~· p~~ 0 1t:~nalare ai lellori della rivista, il volume do poco edito da $an30ni d1 F'irenze. opera di r Gaeta, dal titolo • Che oosa è la Ma.asonoria ,. Il libro in og11e110, come dice lo stesso 111010s, pieqa ti vero essere della Mauoneria. la sua or9onizzazJone e come eua aia uno dei tonti strumenti di cui l'ebraismo ai scr:ve per a8-901Jge1tore i creduli e goj > ai fini del suo predominio mondiale. E· una opvro molto Interessante e che ha il gronde pregio di essere stata 1<:ritta nel 1915. quando cioè, lo questione della razzo, che è semp~ esistita nella coscienza degli ila• liani non era giunta allo alato attuaJe e quando ad Israele non era stola ancoro 101ta la maschera. Approlìtto della presente per pregare i vostri collaboratori di spiegare in parent&aj il 1i11nificato delle parole sclenliliche in modo da riuscire piò comprendibili e non obblioare dti legge alla conaultazione del vocabolario. dove, spesso, neppure ai trovano, AkNle Parlai. Ci ha spedilo da Roma ritogli di giornali che parlano dell'apostolo e studioso della psloalonisi, e cl ha S<:ritto: Freud • alato dannoso tanto quanto Bela Kun, e come questo apparteneva alla razza ebraica. Al .solito quoai tutti l giornali hanno omesso di dire che ero ebreo_ "}li, ~~ ~ </,uu,i, Uffiti Alberto GinelU. studente liceo.le, da Mi, lano: Tolte da una rivista americana sono queste riproduzioni di manifesti e disegni antiehraici. Ci sj oceorge anche negli .Sto.ii Unili del pericolo rapl)lesentoto dall'invadenza ebrolC<t nei posti di responsabilit6 della net.ione, nel governo, nell'industria. nel commercio e specialmente nel cinema, potente mezzo di propaganda che negli Stati Uniti è quasi totalmente In mani giudaiche. · Caro Ginelli, ti rinoraziamo. Le riprodu• zioni che Ci hai mandalo. sono entrate o far parte del nostro archivio. Antonio Collelleti, da Roma: r'oichè à stato con ampia documentazione storico, assodato che l'ebreo è per- natura e tradizione in nettissimo eonlrasto e addirillura in lotta con il noslro intelletto che è classico; considerato inoltre che la posizione del 9iud1t0 rispetto alla società ariana • quella di nomade-parassita,· l'opera dell'c arlista > obr0$>0,sia questo letterato, musicista, pittore ecc:., non sarà- mai un'opera d'arte essendo i oiudoi privi del senso del bello e del buono avendo invece essi splcca1iss1mo il senso· talmudico dell'artificioso e del sofislico. Nell'esaminare le opere ebraiche. quel che pu6 interessare, secondo me, sarà il grado di divergenza di esse dal nostro mondo classico. Ci6 credo si possa lare. mediante un lin11uag9io semplice, Di quanto sono andato dicendo sono con• vintinimo e non sarti facile farmi cambiare opinJone. Luigi Arcanoeli ci ha mondalo da Roma nn brano sull'origine della rana aria, trai• to da un'opera di Carlo Garnier dell'Istituto di Francia. apparsa un cinquant'anni la. latta tradurTe dal Corriere della Sera, ~r i suoi abbonati, alla line del secolo scorso. Arcanoeli promette di mondarcene la parie che riguarda l'occupazione europea degli ari!, I costumi ecc. Lo ringraziamo. Ed ora eceo il brano; Lo storia della rena ariana sta tutto nella celebre predizione che Noà diresse aJ suo figliolo prelerilo: e Jafel si allarghi; che abili sotto le tende di Sem e Com, sia il suo servo•. L'entrala degli Arii o Giafetili, (chiomati cosi perchè discendenti di Jalet) sulla scena dello storia à d'una importanza capito.le; è il più grande avvenimento, il più fecondo di conseguenza, quello che ha più contribuito allo sviluppo dell'umanità; poi• chè è il punto di partenza di o0ni pr09resao Per quanto lungi si possa riaolire alla riceroo delle origini della rauo ariana. que. sta si trova alabillto all'Oves1 della regione Direttore reapoa.s<1bile : TEILSIO INTERLANDJ centrale del continente aaio1ico, divisa in 1nbò agricole e guerriere, sulle grondi pionure che traversano rJasarto e !'O.so o Oxus - il Syr-Dorla e l'Amu-Daria dei giorni nostri, addossale all'alta ,1eppo di Po.mir, il Tetto o Corona del Mondo. Gli antichi la chiamavano Aria o AriClDa, Il suolo si innal. 10 in terrazze suceessive doli• boa:se pianure del nord, a pochi metri sul livello del Caspio aJle 9randi spianate del Sud-Est c!\,t ~~~g~u~=n~:1~::1~nc;:~i, s~~i è .il ~~i7. nei primi tempi della storia, la stirpe Intelligente d&gli Ari! od in mezzo al quale essa ha lauo lo suo lenta e solida educazione: UsciJa dalla sua patria d'orioine ho empito il mondo d1 monumenti durevoli della :sua civiltà. Do molto tempo, dopo i lavori pubblicali nel ffCOlo scorso da un filolo00 francese, Auquetil-Duperron, ci ,i era accorli che tutli i popoli storìei sorti dalla stirpe ariana, che ai !oa.sero stabilili in Asia o nell'lnd0$ton, o il caso aves:se spinti lino n,,lle regioni più lontane d'Europa - parlavano h11t1 lingue della stessa nalura. deQvote dd sorgente comune. Un dallo 1edesco, Max MUlle.r, mostrò con precisione verso la line del aes:olo scorso qual'era l'importanza dea lavori di lingui• stico. Egli. osservava come lo lingue neo-lati• ne, il lrancese, lo spagnolo e l'italiano, ci fanno risalire all'idioma dei pastori itaJici i quali si stabilirono sul!e sette colline di Roma; cosi lo studio comparalo delle lin• 9ue ariane c1 la risalire ad un'epoca più primitivo doUa lingua quando i primi po. dri. gli Indù, i Persi. i Greci, i Romani gli Alemanni. 91i Slavi, i Colti, abitavano assieme nello stesso recinto e sotto lo stesso tetto_ Oueati Ani stabiliti sul più alto terrapie, no dell'Asia centrale, parlavano una Hnouo che non era ancoro nè il sanscrito, nè il greco, nè il latino. nè il francese. n• l'alemanno. mo conteneva il germe di lutti questi dialeui Un erudito 9ìnevnno il Pìctet, ha potuto ricomporre il quadro completo dello stato sociale della stirpe ariano verso Il tempo ehe ha pre-c6du10 lo sua dispersione, vole a dire circa 3.000 anni a_ C. ~~ I! Gul d1 Catania ha bandito un convegno nozionale di studi verghiani, con 11 . lema: coratteri e valori di razza nell'opero di Giovanni Verga e do! maggiori scrittori siciliani. Il convegno avKI luogo il 2.fi e 25 ottobre corrente o.Ila chiusura delle ce• lebrcnioni aìciliane: e vi parteciperanno i Gul d'Italia, con le stesse norme dei Llltoriali, Vi sor6 una commissione che giudicher<a e lorà- la graduatorio delle relazioni che avranno per oggello l'opero e la ligu~ di Giovanni Verga o anehe d'altro scrittore siciliano. Al Gul vincitore 10r6 data uno ta1"9a di marmo. aimilo o quolla che ora ~ stata posta ad Aci Treno. in onore di Verga_ Aoli universitari dOS$ilicoti, un diploma. Siamo lieti che anche con questo convegno ai onori la memoria del piò grande scrittore itpliono, dopo Manzoni. e siamo inollre lieti che le opere di Giovanni Ver• ga finiscono di ea.s.ere fuori commercio, avendone Mondadori ricominciata la ristam• pa, con l MalaT0-9li<1, Speriamo di veder PfHIO uscire Mastro Don G.. uoldo. E che 11l'itaJian1 le legga,.o, e le opere di Verga ridiano olla letteratura il gusto della terra Stampatori: Societ6 Anonima Istituto Romano di Arli Grafiche di Tummlnelll & C. -Città Universitaria • Roma

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