ciso dal suo compagno di lolle e d'ldeoli. Ed infine, eceo la volta di Robespierre; ancho la sua tesla cade sotto la mannaia doila 1, Libertà>. Né qui ci si ferma: a loro volta i Termido. nani saranno schiacciali dal 18 brumaio e tfo,:oleone da Waterloo. Cose noie, notissime, ma che lt bene ri• cordare. Vediamo ora quel che suçeede in R\I.Hie. al principio del XX Secolo: anche qui la vecchia cla.ss.& lt in sfacelo, anche qui non s1 cr.de più a nullo, che non sia il proprio piacere del momento, malsano e turbin0$0. E guardale, anche nelle piceole cose, nel porliCQlari, o in quelli cho cosl sembrano, lo 3-toria si ripete: Nicola e la Zarina &1 sono straniali dall'oristocr<nia, cos\ come Luio;;iie Moria Anloniello; le prime calunnie songuinoae contro i sovrani partono dal « loro> mondo. do quello cerchio di pe-rsone che più dovrebbe amarli e difenderli. Anche in Russia profonde disuguagliom:e: un uomo può lare frustare un altro uomo. solo perchè il primo discende da « Bojari > o da favoriti di Caterina 11, mentre ah on• tenati del secondo lurono gleba ignota. fa. talmente, a'apre !"abisso: anche qui, sono dapprima i moderati, i mens~vichi, chG s1 impodron!.sCQno del potere e rivendicano un !ero pro0ramma d1 dicJnità umano. Ma, come avvenne 1n letta di francio 130 anni p~ima, gli avvenimenti e ingoiano> i loro au1ori. Anche qui è l'estremismo più rosso, il bolscevismo che trionla, ,onguin0$0mente; 4'd Il fango ribollo· Sh.lpri, torture. str0gi non mai sazie. E' J'c oro> di Lenin; poi, alla suo morte, quella di Stalin. Lo beffarda storia si ripete: compa9ni di Ieri s[ scannano a vicenda e Stalin, nuovo Robespierre, Uor,e privo degli idealismi del p1imo) mondo dinom:i oi ploloni della Ghepeu I vecchi e compagni>. Siamo a questo punto. !in dove si ripetorò la slor1a? E' sciocco lore i profeti. piuU06to lt bene mtd,tare sull'avvenuto: negli ovveniment, esterni, cosi, grosso modo, le rivoluzioni si som1gha.no. Oleo gr0$$0 modo perché non ostante i loro sodi.ami, I sanculotti de! '93 sepJ:,ero ccmbattern ti vincer& a Valmy è a Jemmappes ed allron1arono •~oicamen1e l'Europa intera. I Russi firmarono Invece la Poce di Brest U1owskll Ma nelle ideologie? Ad un i,uperhciale osse,~atore mente può sembrare più oppo• sto delle due rivoluzioni. la francese riven• dica l'mdividuo il suo valore, la ,ua indi• pendenza: è 10: • Charle dei droits de l'Homme >. . la Ruesia livella tutti, Jerixemonte, e dò: uno nuovo forza, una spavGiltevole forzo allo Sta1o, novello Moloch, innanzi al quale l'individuo non è nulla o poco più. I fronc-esi rispettano la proprietò: indivi• duale anzi " 1allorzano in questo senso, logliendole le ultime traccie di « Proprietà dì famiglia,. o di e-casla > - i russi l'aboliscono radicalmente. Purtu1tovia 1a rivoluzione runa, ripelo, lt, a mio 9iudizio il logioo prodotto di quella francese; la storia porta og-ni cosa alle sue più estreme &d assurde oonseguenze. n ma9g!ore mole che Ieee la rivolu:t.ione francese lu l'abolizione del « senso del rispetto>: lt questo la suo 9rande colpa. Perchlt l'umanilà senza queslo sens0 non può vivere in società, auolu1amente. Ed ò ques1a lo condanna della rivoluzione: I privilegi ingiusti sarebbero svaniti nel nullo _ anche senza rivoluzione, per lo0ica inesora. bile e evoluzione,. In llolia, ad esempio, sì ero cominciato. e benino. con le riforme del d-.; Tillot, del Tanucci ecc. Anche nella con• servatrice Auslria i nuovi bisogni s'erano latti u:nlire atlraverso la ventata rilormolri· ce di Giuseppe Il e la preparazione del Codice. La rivoluzione precipitò le cose, le esagerò, le macchiò di indelebile ed lmper• ~~~~~~. sangue. e dis1russe il e senso del Alloro, fdtalmenle, lo conse9uenze s'og, giunsero alle CQnse9uenze: :se l'Unzione di D10 non protegge l'er&de di S. Luigi, sf:t non si e df:tve > rispettare il Re e meno ancoro il conte quale feudatario del villaggio, per, chlt mai lo si deve rispellare quale proprio• lario di lerre? In IO! c:cso, dove va a finire la rivendicata eguaglianza? I Rohon., i Colonna ecc. continuano a vivere con opulen• -za ed ol fasto del nome uniscono sempre il laslo delle ricchezze Allora. logica conseguenza del pensiero rivoluzionario, è necessario dis1ruggere que. st'ultimo, e massimo privilegio che conserva e potenzia la disuguaglianza degli uomini, la Proprietà. Le ideologie degli illusi s'uniscono olle cupidi!lie insaziate dei diseredati e creano la rivoluzione russa. Non ricordo chi scrisse che l'invidio più bassa e l'odio ~giore alimentano le rivoluzioni iniziare dal teori• ci più r::uri: i ricchi hanno ville, quadri, gioielli. Le loro donne sono profumate, ele gonti, fini, coa\ do p:lll'H belle anche •• non lo sono. Ebbene. si espropriino le terre, si di$1ruggano i quadri. si violentino e si strazino le donnel E' spettacolo dolorOl!issimo, specie per chi anela o mìgliore forma dì vita sociale, ma è logico risultalo e fatale compi• mento In francio tutto ciò avvenne, mo fu ~aneggero. sia nel '93 aio nel 1871. Oltre l'aristocrazia c'ero in francio uno vasto e solida borghesia le cui case non erono cosi fastose come quelle dei riòchi, le cui terre non erano ~·aste corno quelle feu• doli, ma. comunque, erano terre e case buone e degne d'essere difese. fu proprio que• sia borghesia che permise lo restaur02ione che acclamò Luigi filipPO e Napoleone 1eno che s'imparentò con gli aristocratici decaduti. Inoltre, il grado di civiltà raggiunlo dal popolo lroncese, se non 91i impedl di tomor. allo sladio belluino dell'c homo primitivus >, non gli permise d! sollerma.rvi.si o lungo; ma in Russia? Al di luori della nobiltà v'era uno borghHia tparu10, lroppo recente e debole: tutto il resto più che l'• uomo>, ero la belva umana col suoi apçelitl e le !IUe brutalità. A ciò aggiunga• si la strano barbaro psicologia slavo e lo consuetudine del ferixe servaggio secolo· re· ed eceo che è in Russia che la nvolu, zione iniziata in francio. ra9giun9e il suo acme più assurdo. ~, poUu= ,e,~ Coro Sottile. se si trono di lo0ico, come lu dici, non ai può uattare di assurdo; piul· toalo di conseguenze per quanto estremo; mc cr&di davvero che esisto questo ente, chiamato storia. e che •io CO$l lorocemente C()nseguenziario? Tutti parlano di slorio, in questo -.inso ·da quando lo storicismo ha 'bloccato i nostri cervelli. Se n'è discusso, Ira queste colonne. E si può prevedere che I nostri let!ori ti faranno qualche osserva• zione, a questo proposito. Mo io ti voglio dire che eslete questa logica oonseguenzla• ria deg,li avvenimenti e delle loro contradì· zioni, che chiamano dialettica: esiste quan• do le facoltà umani *Ono deboli, quando a !orza di passione e d'interesse materiale, l'uomo lt diventato tutto .,pvvenimento, lui• to essere, pensare, diventare. E' lo sloria =~~vt~' l~he c!~c~~c~~ ~~=:o ~uo;d,t: Pcrchlt non pensi all'opero sloric:c, per mc9lio dire all'opero r,cutico, come si penso all'opera d'ar1e? Non è po$$ibile lor diolet, tica, Quando ,i trotta dell'opera di un lor• te autore, sia polilìco, sia poetico. Non è che la barbarie della decadenza, che ci ha lotto perdere di visla l'arte politica per torci prendsre in considerazione lo dialet• tica storico, E':che altro poteva prendere in considerazione lo cultura. se l'E':uropo è nata decadente? In mancanza di civilt&, che è dota dalle opere de!l'immcginazione, c'è la riflessione, la riduzione dello vita a sistema. Cultura si chiama lo faccia di ogni decadenza. La rivoluzione prolestonte, l'inglese, la lran~se. tutte quelle che od es&G os.somigliono, sono la stesso rivoluzione lo stesso abbandonorsi olle log-ica de:l· l'essere e diventare, l'Europa è nato dai lil0$0li. Questo lt li suo verme. La suo slrut• turo !\on è quella dell'immaginazione di Dante, Shakespeare,' Goethe. Non ho origine dallo lonte immaginativa ma dalla ri• llesalone Non ha origine dal r')polo, ma da: filosoli 8 dalle classi. L'Europa è un paese, nel quale lo vita popolare è stata soltomessa. o non è stata ma1 decisivo, Tu dici che .! mancato il senso del rispetto. SI. è mancalo il senso del popolo. Pensa cho questa intelli9en1e Europa ;ion ho senso d1 vita plebeo. Ouesto è il suo loto cretino. Ed ora, una sola osservazione. Non parlare d1 Tillot, a proposito di Tonucci. Non continuiamo a confondere una verit6, che non ries<':e ancora a venire in luce, E nor, continu1omo a rendere servigi allo borghesia_ Tillot non ha niente do vedt;re con To• nucci Pompeo Neri " Tanucei furono l'amma delle pii) J:Qpolori e classiche monarchie del settecento. la l08COno e la napoletana. ! fondatori dello scuola italiana. E della politica delle monarchie tulle, La n• voluzione francese fu reazione, cosi olla politica dei re, come olla scuola italiano, che l'aveva ispirata. Mo purtroppo i nostri slud1 seno ancora molto lontani dal farci ve• dero una verità ovvio come questa. e"'~ mocwuw 1 Rafla•I• Salo, da Roma: Ho !etio un comunicato col quale si on, nunzia uno riunione d1 outorit6 dello Scuola, allo scopo di delinire i nuovi program• mi scolastici; in detto riunione s'annunzia che saranno lolle due comunicazioni, una per stabilire il concetto di lradi:tione clo sica, l'altra per stabilire i rapporti di es;a con l'c umanesimo moderno>. Ora che cosa è codesto umanesimo m;;,- demo? e~to.cWdi~ Giovanni. Bruni Santini, da Roma. Ora che lo Ionio delicola ques11one de:- l'inseg-namenlo è venula in diacU6sione, ci spero che sia risolto prontamente. Intanto 11 r;:arla d'Introdurre nella scuola anche la musica, ci s1 ou9ura che que~la non ven• go trottato come il disegno e oome le restanti materie: ciolt in maniero idealista. Infatti nn,egnomenlo del disegno, lino• ra e quel che è più curi0$0 proprio nello acUole Glementori. lt -tmparlìto insinuando o1 giovani il principio Hegoliano che la reolt6 non eaisle in se stessa, ma è nostr:• creazione, incilandoli od abbandonarsi a quol,iosi sgorbio o capriccio von9a loro in menle. Oppure imponendo loro dei temi o:;. salutamente sproporzionati olla loto possibl. . -
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