La Difesa della Razza - anno II - n. 24 - 20 ottobre 1939

UMANESIMO-MODERNO" razionalmente pervenire. Dal che risulta che l'idealismo, già virtualmente contenuto nel suo sistema, non fu che il concentrar. si, nella mente di lui, di tutte le più varie correnti, ebraiche e levantine, ddle quali, alcu~, pervenutegli per il tramite di Cartesio. Si dirà: ma senza la cri1ica della ragione, istituita da Kant, e senza lo storicismo di Hegel (che non erano ebrei) l'idealismo non sarebbe ciò che J)recisamenie è oggi. Certamente: ma d'altra parte è pure molto chiaro, se $i riflette un momento, che un3 \'Oha stabilita l'identità della mente col moudo (che fu l'opera maggiore di Spinoza) tutti gli altri non erano che semplici CO· roUarii. Riso;uzioni, o calcolazioni, di fonnule già impianlate. Ad alcune di esse lo ste,;so Spìnou. aveva dato, del resto, tutto il loro ~\·olgimento Per esempio: nel principio che la virtù equivale alla fon:a, e che perciò .ogni azione d'un uomo forte è sempre moralmente giustificata; Jlrincii>io il quale assai prima che in Nietz.sche, si trova nell'c Elica•· e nel e Trall11to teologico politico>. Se il filosofo ebreo non giunse, apertamente a parecchie tra le conclusioni di Hegel, fu forse perchè gliene mancò materialmente il tempo (mori, come è noto, a soli 41. anni). D'altronde, la sua influer1u si era mo!. lo diffusa non $0lo nell'Olanda nativa. ma, in generale, in tutti i paC$i g:ermanicì. Per.,ino principi, co-me l'Elettore di Sassonia, ne fu. rono attratti. L'influenza ebraica, negli ultimi tre secoli, mollo s'è falla sentire sulla filosofia tedesca. F.cco, che cosa dice. a questo propoi!ito, proprio un tedesco. HaimonJo Schmidt, parlando dell'influenza deg;i ebrei ijUI suo paese: e: Pllrtroppo è avw,mU> che lo $pirito ebraico s'è sviluppai-O a dismisura nelW. nO$lra JiU>sojia, e cii, ha ovulo per consesuenz.a che lut.li. i sU-Oire«li valori sono $la/i Ìltcessante• mente distrutti, .wU) che ,wn fossero di natura r(l;;,ionalistica, e che, i.n l1.wso di sintesi costrut. 1i1:e, capaci di rispecchiare fo spirito tedesco, è sorta una i.mmenSIJ piccola leueratura, atta• litica, sccuioo, distruUioo, cl,~ .si è lanlo allontanata. dal ,wstro originario 11wdo di pensare, che 11essu.Mdi. 11oi è oUJ caoace di costruire Jui primitivi /01ldame;1li >. · Guardiamo Kant, aggiunge più oltre: egli a,•eva delle note fondamentali che non erano ebraiche: egli parlava di onore, di dovere, di conoscenza, di costume. Eppure questi sentimenti furono sopraffatti da una veste razionalistica, che ne svi6Ò :. natura. Si tra.sfom1arono immediatamente in e critica •· D'altronde, potrebbe darsi sintomo maggiore di questo? I primi kantiani, o come amarono chi3marsi i primi e critici >, Furono ebrei: Marco Herz, Lazaro Ben David, Moses Mendelsolm. Poi, nel secondo Ottocento, vi {u tutta la lunga serie dei e neo.kantiani >: Cohen, Liebmann, Cassirer, Simmel, Husserl, Falcken. berg. Joel. Scheler, anch'essi ebrei. Gli 6ludi su Kant sono rimasti, fino ad oggi, in Germania, un monopolio ebraico. Lo stesso è avvenuto per Hegel. (Per il quale, aggiungiamo noi, potremo trovare, anche in Italia, esempi Era•mo • Parigi: Mu.No N<Uionole. simili: e non 3010 nel campo fila&ofico, ma in altri che molto ne dipendono per esempio, quello della critica letteraria). Co. munque, questo imponente seguilo. che dura fino ad oggi, mostra quale ris;pondenia le filosofie di Kant e di Hegel, sitt per la loro origiue, sia per loro \leste, rigidamente razionalistica, abbiano trovato nell'anima ebraica. Accanto, infatti, al primo fondamentale motivo, che quest'ani. ma ha portalo al moderno idealismo, cic.è quello, così sicura• mente distrulti\'O, dell'uguaglianza del bene e <lei male, il se• condo, non meno distruttivo. è .;lato il principio della assoluta sufficienza della ragione. La ragione è superiore a tutto. anche alla realtà: la quale, non ha, per conseguenza in se stessa, nulla di necessario: può CMere, indifferentemente, riconosciuta o negala, in seguito a dei ragionamenti logici. ifu una delle carat• teriiJliche asiatiche ,affiorale più sp~o, in tutto il corso della filosofia greca, dagli eleati .sino agli stoici, ed alla quale si informarono sopratutto i sofisti, tanto che Protagora potè dire che

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