/arsi, ed erano esposti alcuni punti di notevole interesse. Si affermava cosi che non tutta Ja vita f$ichica s'identifica con Ja coscienza, e che sentimenti, ricordi e ragionamenti dell'incosciente trovano fatica a risalire alla soglia della coscienza. In seguito Breuer si distaccò dall'amico e Freud al posto dell'ipnosi introdusse il metodo della « libera e spontanea uso cinione » ottenuta dai pazienti ed analiz. uta da.I medico secondo una) tecnica speciale, li con«tto di « vita psichica incosciente » non era una novità all'epoca di Freud e già Wi.UiamJamcs, Wundt, Ribot, Morton . gcrsi e addirittura a scomparire perchè per la psicanalisi non uùte piN libertà di ,ondolla. la libertà del volere non sarebbe più che un'illusione dovuta al fatto che sfuggono a)b rosc.ienza le cause determi. nanti le nostre uioni. Il pronome neutro tedesco dell'io « L'Es » designa secondo Freud il p,in,i. pio o la forza da ,11i p,01114,umo t111Jele alli11i1à psi<hùhe incouienti. Ma poichè queste attività debbono essere state una volta coscienti Freud le considera come fase · infantile della vita psichica, che in seguito è divenuta incosciente. Questa la tesi originaria, ma poi, all'incosciente individuale, RNtringimento concentrico d♦t'campo ,-jai•o io un·i,tericc: Prince, Janet e altri ne avevano riconosciuto e sottolineato l'-importanu. Secondo Dwelshau,·ers « si chiamano incoscienti i fatti psichici che influenzano lAnostra vita mentale senza. far parte di ciò di cui noi ci rendiamo conto in noi stessi, nella nostra coscien.u ». Per Freud le attività psichiche incoscienti spiegmo e danno origine a tutte o quasi tutte le funzioni coscìcnti della psiche. Vi ~ quindi nella nostra vita un determinismo estesissimo. Molti degli atti che crediamo ispira.ti a motivi logici e quindi « volontari » non sarebbero che effetto di bisogni, istinti, impulsi incoscienti. Il campo d'u.io ne della volontà verrebbe cosi a restrin. 28 ossia ai processi costitutivi dell'esperienza infantile deU'individuo, Freud aggiunse anche un incosciente più primitivo, costi. tuzionalc, comune a tutti gli individui. Quindi l'incosciente sarebbe composto da un lato di istinti primordiali della specie e disposizioni familiari dell'intelligenza. e del carattere, dall'altro della parte indi viduale delle esperienze infantili e della vita successiva (bisogni, desideri, emozioni represse e rapprcscotuioni con esse colle. gate; abitudini acquisite, ricordi allo stato latente, giudizi e ragionamenti automatizza.ti). I desideri non soddisfatti, che non sfogati nè svalutati, verrebbero respinti nel. .J'illCO$Cienteconservando la loro energia sconvolgitrice. L'atto di spingere il dcside. rio nell'incosciente, conservandogli la sua potenza perturbatrice, viene detto dal Freud rimozion, (i" ud,uo V erdrJng,mg) e costit"Uisceuno dei concetti base della psicanalisi. La rhnozio11,, a differenza dell'inibì. zione yoJontaria, si S\'Olgesenza che il sog• getto ne abbia coscienza. e pertanto signi. fica: « I. che vi è un desiderio potente. un istinto energico che vorrebbe essere soddisfatto; 2. che un ostacolo ne impedisce Ja soddisfazione: cioè che il desiderio o l'istinto entn. in conflitto con qualche altra forza antagonistica che si oppone alla sua soddisfazione; 3. che perciò esso è stato represso ma non nalutato, e mentre trascina scco tutte le rappresentazioni che lo accompagnavano, impedendone la reviviscenza sotto rorma di ricordo, preme con rafforzata. energia per ottenere soddisfai.ione, ahen.ndo la condotta del soggetto e provocando i vari sintomi patologici in cui s'incorpora la malattia». La forza antagonistica contro cui urtano gli istinti e i desideri sarebbe costituita dall'insieme delle norme etico.sociali, dei pregiudizi, delle convenzioni e degli ideali che sono al disopra di noi. Freud ha dcno. minato questo insieme Super.lo per mar. care il suo ca1111tereimpersonale al di fuori della coscienza. che esige la repressione degli istinti e impedisce il loro risalire alla soglia della coscienza. Tra queste due forze incoscienti fio - quello che dovrebbe essere la nostra personalità cosciente - non fa che regi. strare e avvertire Je fa.si e i risultati di questa lotta, assiste passivamente aJl'urto e al predominio alterno di forze che gli sono cstntnce e sconosciute. Quindi per Freud la coscienza ha v.ilore soltanto come epifenomeno e la Yolontà non può sotttarsi ad un rigido detenninismo. Platone fra ffu e il S11per.fo a\'eva messo, come guida e arbitra la ragione, Freud scatena !°incosciente e pretende an. nuHa!e la libertà del volere. Come abbiamo esposto l°incoscicnte sarcbbc dunque costituito in gran partc dai desideri non soddisfatti che, rllllOSSi,conservano la loro forza perturbatrice e sono poi causa di sintomi patologici. La più gran parte di questi desideri risalirebbe al pc•. riodo dell'infan2.ia e poichè per la f$ica- · nalisi « J' cvoluz.ione dci processi psichici è retta dal principio del piacere» nella vita psichica deU'adulto a-rcherebbero di otter.ere soddisfazioni i desideri rimossi nel periodo infantile. Secondo la psicanalisi l'attività psichica ha come scopo di evitare il dolore e di conseguire il massimo piacere possibile. Poichi oon tutti gli impulsi raggiungono lo stesso grado di evoluzione, oè po. trebbcro essere ugualmente soddisfatti, essi cercano una soddisfazione indiretta e
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==