La Difesa della Razza - anno II - n. 24 - 20 ottobre 1939

intereui della Nazione che vive in eierrw. Come gi<ì si è accen• nato, le varie teorie che discendom> dal principio del controllo delle M$Cile son<>principalm,ente. soJtenute. in q~i paeJi 11ei quali accanto a molta ricche::.::.JaOnpoche persone a goderla, per cui- conviene dire ai paeJi vicini. dove la sùuaz.ione è foppoJta, eh.e per star meglio occ<>rrefare meno figlioli. Delfeugenica il Fmci.Jmo fa suo il principio del ro/Jorzomenlo della roz.w, ma enlrO quei limiti e con quei rnez=i che non con- ,rUJtano con la sua concezione della personalità umana. Così, ud eJempio, no,• amnu:tte la Jterilizza:.ione coattiva. Però, se da un lato U FaJcismo non fa degenerare la cura della salute fisica del popolo in una specie di 'allet:amento di lipi umani elelli e selezio,wti, d'altro canto le determinanti. biologiche dei fenomeni demografici so,w per esso così rilevanti da rendere necessario sostituire il concelto di popo":;~ne con q~llo di ra;:.a. ScarUJti gli elementi. i,wccettabui delle varie accezioni dellii politica eh.e ha per ou,euo la popolazione, che co&a rimane? Nell'ordine degli intenti: l'aOOlirione di qoolunque motioo, imnudialQ o mediau,, che poua indurre ad una volontaria linu"ta- ;ione delle nascite (e que&to è già un fine in. se &tesso,.perchè in Jè sreuo, come vi.zio incompatibile con. la CO&eienz.afa.sci.sta, va eliminato il controllo della procreazione; il raffor::.ame11UJ della el/icù.m::.afi.sico della popolazione, cofl.Jiderota come razzo, anche ag!i e/letti dell'eUmi.nazione delle cowe di Jterilità o di scarsa fecondità; U ma.uinw increnunto demografico po&&ibìle. Nelfordine tki mezzi: l'u.so contemporaneo, arm,onico e sopratlUll<tprevtnti.oo di misure di COnkTUUO&piriwale e di misure di contenuto economico, le seconde concepii.e .sempre JU un piano subordi,wto ri.speuo olle prime; finlervento igienico, sanitario e biologico, ma conlenuto entro limiti tali da e1JiJ.arequaluque al/ronto alla perso,wlità umana. Per qualificare in modo w:ramenle compiuto l'azi.one di inte.ruen.to nel campo demografico occorre ancora con&iderare due elemenli: la religione e la famiglia. Le misure politi.che riguardarui i fenomeni demografici non poJsoru>non u&ere in armonia con l'atteggiamento as&unlOdal Fascism.o di Jronie alla reUgioru: cauolica. E poichè la religione cauol.ica prevede con la rnas&ima completezza t.u.lli gli OJpt:lli., tuUi i probi.emi della vita matrimoniale, e a cio.Jcun a.speUo o problema fa corrispondere precetli a.ssolulanu:nte inequivocabili, è neces.sari.o che la politico ne tenga t'Onto nel fissare le &ueforme di intervento nel seUore demografico. Del resto, fra lo Sroto e la religione nel punto euenri<ile l'accordò è completo. Pur movendo da diver&e prenuue e mirando a diversi fini, sia lo Slalo che la reli.gioru: i,itendono che la procrea=i.om: abbia luogo senza neuun osta.colo Jrtwdolento: per la religi.one c4ltolica U prinw fine - sebbene non il &oi.o - del ma1rim.o• nio è il figlio; non potrebbe lo StalQ ragionare al,rimenli; &Oltanto, la. religi.one am.meue l' OJtinenza, co&ache kt polilica non prevede; ma. U diverso atteggianunto deriva dal fatto che è fo potere dello Stato e non della reliKi,one far .ti che tu.Ui i motivi d'ordine fi.siologico e <fordi-M economico che potrebber0 COn.JÌ· gliare l'a.stinenza siano, nei limiti di qoonlO è umanamenu possibile, eliminali. La religione cattolica comprende inoùrt preci.si preceui. dei quali la poli.tico deve tenere conio, in ordW alla intangibilità dell'inlegrilà /i.sica dell'uomo: la steri.liz;;,azione. .( volottUJria o coatti1.1a}di regola non è con&enliu,, eJJ(J può soltanto essere 26 la. conseguema i11et:itabile di un intevenu, rfrolw ad elimimm: il male che minaccia di morie finJ.ero organismo. Anche se per altri motivi ,wn si. dovt&Je concludere che l'incremento della 11atalilà è possibile .solo attraverso il raffor::.amcnto spirituale e materiale dell'i.stìwto familiare, la politica del Fa.sci.sm.o11e.iriguardi della popolazione dovreb~ sempre tenere conio dell'impOrlan::.a premiru:nle della famiglia. Nella storia del popolo italiano i periodi di maggiore e/li• eien::.a ,lcll'i.stiluto Jamuiare coir1cido,w con !Juelli di massimo splendore politico o li precedo110 invnediatamente. E nelle fasi di dec..d. en::a i t.esori più pre=io&i ,/ella 11-0&trcaivillà vengo110 gelosament.e con.ser·VOli11ellafamiglia.: quasi una forma di auto• difesa contro la contaminazio1ie Jtraniera. La organica. re/rattar~tà del popolo ital.iano ad accettare gli eJtremismi individw,. listici è probabilmenl.e do1JuUIall'influen:.a della famiglia. Il unso sociale in.sito ne/la. famiglia, co&i com.e lo concepiJce il popolo italiarw, contribuì certo ad impedire da noi la di/fusione. del/.a Riforma, permeata di individuali.smo. /.,,o &leuo sen.so della famiglia lu• co1urastalo o lu1tgo e tenacemente la dil/wio,~ del controllo delle 1uucite: &intomatico il /alt.o che da noi mallhuSionesimo e neomoltluuianesimo nella scienza abbiarw avwo ben poca fortww, abbiano anzi tro1Jato il più speuo l'aperta e t1ivace. oppoJirio,w dei ma.ssimi pe,i.u,tori, me,1tre all'estero, in queJto settore, la pratica è Jlata o è tuttora confortata assai di /re• quente dal con.scn.soscknti/ico. Di lulte le forme di rivolta con• tro la siJ.uazio11e&ociale deierminata dallo S1Jiluppo della nwderna economia prodauivo, le corremi più rappre5enJative del popolo italiano aveuano · acce.uato quella che, in. ge11ere, meno minaccia i val.ori spirituali e fra eui. lu famiglia: ci.oè il sii.,_ dacali.smo; del &indacali&mo modravarw di condividere la conce::.io11e&oreluu,a, la più rigoordosa, an::.i, sotto certi UJfH!Ui, la più restauratrice dell'i.stiuuo familiare. lo spirito, il senso della Jamit,lia appare dunque rome un carauere permanente e preminente del popolo italiarw; cosi pe.rm1Jnente e così prcminenle da dover&ì vedere addiri.ttura U, esso una caratteristica, &tabilm.ente acqui.siJ.a,della rw&tra razza. E questo }allo deve necc&sariam.ente influire sull'intervento po· lilico nei rituardi della popolazione. Abbiamo COJÌ. precisato, per esclwi.one e per integra:ione, gli elemenJi e i lìmiti jondamenlali. di quella che pu() e&&ere la p0litico del Fasci.smo nel settore demografico. Se ripensiamo a quei limiti e a quegli elementi vediamo che essi definUcorw un compleuo di misure CO&lituenliM più nè meno che il corpo es&en:.iale della politica della famiglia e della politica della razza.; lo politica della famiglia raccogliendo e giwtifioondo principalmente. tulle quelle mi..1ureche tendono ad influire sulle dete.rrniJU1.rupiiù prouime della prOcreazione, la politica della ra:.::agiu.stificando ed auua~o quel/.a conce::.ione prevenliva ed,.. organica e quella visione impe.riali$tica che de1,,onodi&tinguere a,1.eM in q~st.o Jeltore firuerwmlo del Fa.,ci.srn.o. . Nella formula: politica della famiglia e della rozza, sareb~ dunque reoliz=ato U pierw Juperamenlo della o:mfwione cou.. sai.a dolla molu:plicità delle denomiMzioni e dalla contradiltorietà delle mi.sure di ìntervenl,Q, Ma non sarà in.Jito propri.o in quesla nuow formula il motil/0 rii. un: dissidio piil grave ed insanabile? Non appariranno {JJSO• lutanunte. inconciliabili: le eJigenze d'ordine spirituale connatu.rau alla. politica della famiglia co,. quelle d'ordine biologico connaturate alla politica della ra::.za? La gelo.sa OUJOnomia di gruppo iruila nel concetto di famiglia con la premitlen.:;a del f6'tore collettivo illJito nel concetto di razza? Non &orguanno, oltre queste, delle minori. ma pur in.negabili cou.se di ai,n·to? In un prossimo articolo ci proponiamo di dinw.strare che tali timori &ono ingWUtificati e che e.si.stono inlleel! così premiMnli motivi di idenli/icazione e di integrazione da rendere la p0/itica della fami«lia e della razza un compk.sso armonico di principii .: di intenti: la forma veramentt /a.sei.sta.dell'inlervenlO statale uel seUore demografico. FERDINANDO LO~,

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