La Difesa della Razza - anno II - n. 24 - 20 ottobre 1939

concrete $Orti)polar~zate t•erJOu,t fil~ in~diaw: arre$tare il ref!reuo delle ,umite e poi realizzare di nuovo un andamento· ,ucendeme nel-14 cun-a della natalità. QueJto preminen::a del Jinwmo Julla. ooum detumina, in certo nwdo, una suprema.zia del fine Jul mazo: la uolonui impellente di influire in sef&SO poJilivo JUl JaggW di naUJ.liuìnon la.Jcia il tempo indispen.Jabile pn una ricerca delle cause mediate o recondìte del re.greuo delle 11,uci.te;cOJlrin.geinvece ad a.ggredire le determinanti immediak d,l fenomeno demoirafico, con tnUure che $Ì ritengono au.e a neul.rali.:.uirequelle negatiW!. E' ovvio che nel concetto di politico demografica. Ji pouano far rientrare anche mi.,ure •i$pirale da una ma.ggWre ampiezza di intenti; però il ooraltere dilferenifok della concezione demo.grafica si eJprime proprio nella preminenza data all'a3pello qua,il.ilaUvo; premine~a che, a Jua vo[u,,, Ji Jpiega in co1a.,idera.zionedell'andarrunto preJen.tato in un cerio periodo dalla curvo di natalùà. I.A!parole: politica deUa popolazione, quanto al $Ìgnifi.ooto leuuafe, non possono cauJare nes$UM:perple$SÙÒ.TuJu le forme dell'intervento $U/uzk che abbi<iM ad oggett.o l fenomen,i, demogrofici pouono pacificamente enere oomprese in quella locazione. Teoricam.etlk anche il OOnlroUodelle flXl.SCÙe i una forma di politica della popolazione. Quest'ampie::a di contenuJo da un laio i un pregio, ma. da un allrQ l(Jl.o è un dife1t-0. E' un. pregio perchè pili>perr1U!tt.ere lo n·iluppo di una conceziont' Gmpè.ue qufodi organica dell'inurvenro delk> Staro nel nttore dei fen,omeni delTU)grafici. E' un difetl-0 perchi è iruita in eJsa la mauimc1 varWbiliUi nel conl<'rt.uroe quindi nei pre$upposti e negli intenti dell'aziotte politica. Cioè le parole: politica della popolazione, 1w11esprinwno alcun irn/iriz:Q, non dico,w ad esempio .,e Cìn1ervenlQ ha di mira fini quanlilatiui piu.UoJlo che fini qualitativi. e tatUo merw chiari.Jcono,,: J,o scopo quanlit.a1.ivo Ji debba i11t,endere11elsen..,o dell'incoraggiamento o in quello della limita:ione delle nascile oppure .u: fintenw qu.oliu11ivo,.,ia preminente o Jtt:Ondari,o rispetto a quello qu.ontiùJtivo. Sebbene non. si parli di poliiica popola:ioniJtica, pure l'aggeui.vo popolazioni.stico è walO $pe$SOper qualificare l'u:ione dello Stall>neL settore demografico. Si dice, ad eJempio, che un certo provtiedinumlo ha inte11ti popolazWnistici. ln particolare con qùesW oggeuivo si vuole preci.Jare che il fine perJeguilu e,'Onsi.,tenell'incr.enumW numerico della popolazione. l'atteggiamento popola:;i,oru'.stkoparrebbe quindi coincidere con quello della politica demografica. Invece vi è fra i due una semibile ,li/ferenz,a. la polit.ica demografica persegiu l'incrcment.o delle. 110.sciiesollo l'incubo del loro regreJJO, mentre la politica, per così dire, popolazioni.stica inquadra l'incremento delle MJcite in u11a concezWne politica più c,mpia, libera :dei preoccupa:.ioni ,lemografiche negali~ e iJpirala da una uolo11tàdi espan.$i<>ne, da un Je11Jo di eJuberanza, da im desiderio di aJJernwzione. Per questo, mentre la politica demografica ha gli wpeUi iipici dl luUe le COJe fauc all'ultimo nwn~nlO, senza I.a ne~uari.a calma e la ,u,ceuaria prepara::ione e con l'intento di combaUere il sintomo Jupuficùile nl/J che più,degli aliri si impone ed allar1na, lo p0li1ìca popol.a.;ionìstioo è, ancor pi.ù che una polit,·ca, u11 m.odo di vedere il, fen,om,eno denwgrofico, quindi è un a1ieggia, memo eh< non ha caratteri di emerienza, ma permea ìnvtcc in tempo e con ampU!:::a l'azione politica nei. setu.tri clie ifU,. r~ssano la popolazione. Ne deriva che l'intervento, anzichè diriger.,; soltant.o alle fasi ultin~ dei fenomeni che determiMM l'a11damentodelle na-scite,puO operare più precoceme11te e qui.11di più eJlicacemente. Si dice. ad eJempio, che il mercantiliJmo ebbe 11nMteggiame11.topopola:.ionisti<», imendendosi che il ooncelto del ,na.ui.mo incre,ru:nto demografico si inqoodra in quell'wsieme di. principi di politica economièn cui si dà appu,nl,Q il norne di meroonlilismlO. Come si. dice che di front.e ai fenomeni demoira/ici Rom~, ebbe un aueg&iamenlQ popola::ioni.stko, nel sen.10 che Rorru,, in armonia con la Jua conce::ione eJpansW11iJcicaed imperUllistica, considerò costantemente come fatw necnwriO e benefico l'incremenlo della popol.a:ione, all'oppoJto di quanto avvenne nello. fase inurmedia della civilUi ellenica, quando si giume a concepire c:Omefornw. ideale una ciUà ordinala in modo che lo. sua popola:.ione non aumenta.ue nè diminuisJe, nè nel compie"°• nè nelle singok cla.ui. JOciali. Nella concezione popo"1.:ionistica moderna, oltre .gli accennati motivi di dilferen:iazWM rispetto alla politica demografica, si poJsOrw rilev<Jre: la mancanza di una vera ricerca e conJiderazio11e di tutte, anche le più reoondùe. dekrminanti del fencrmno demoirafico nel suo ""peuo qua11titativo; cioè anCM nella conce:ione popoW.Z.ionistica c'è, ubbene meno accentu.ata, una nella propensione ver.,o il fauo ultimo, verso gli ultimi termini di q1J<lloserie di azioni e rea:ioni cl,~ imprin,onc alla curva dello natalità un. determinato andamcnl-0 piuttosto che un altro. In $econdo luogo, l'attegf;Wmenlo popoUJzioni..stico trwcura alcu11ì wpelti del fenomeno demcgrafico che non posJono modernamente essere lra.Jcurati. come è il caso dei problemi d'ordine bio1-0gico, sanitario ed anche economico-wciale riguardami la popolazione. Con il controllo delle ,,ascite Ji. paua a oonce:ioni che nwlto si diJ/erenzt,(J/1,() da quelle alle quali sin qu.i s'è fallo cenno. Corurollare vuol dire sottoporre la procreazi,one ad un giudi. zio di convenienu,. Qu.ond-0 tale gwdi.zic di convtnien::a Ji · isfJ'ra a finalùà colleuive - o che, pur coincidendo «m finalità dei Jingoli.. si presume JUJnc anche collettive - il controllo delk nrucite acquiJta rilel)(UIW poliUca, acquisW il oorouerc di i.tulirizzo dell'a:ìcM politica nei riguardi del fenomeno demografico. Si potrebbe obiet.ture che in. queJti termini si rogiona per ipotesi, non ,:$$endovi nessuno Stato che abbia aJSUtdoespii. ciuin~nte fra gli indiri:zi. dell'a:iQne politica quelle de/, con-- lrello delle nwcite, Ma a tale obiezione Ji potrebbe ri.tpotuleer oon solo che esiste uno sto.lo che pone fra i postulati principali del SU-O intervento 11el oompo demografico la dilfu.sion<, della conoscenza dei $Ìstemi per il controllo delle nascile, ma che la stessa <U:COrnlUcendenzvlJer$O lo di/fusione della propa.gand.a pu il controllo delle nLUcitepili>baJtare - da.ta la premÌ-IU!nte im.portan:a del faucre Jenwgrafico -< a qualificare l'indirizzo politico come favorevole al controllo steJso. Se prescindiamo dalla geMsi del c<>ntrollodelle ntlKite (neom.alt.Jiu.sianesimo)e del suo antecedente (nw.llh,uianesimo), che con maggiore eMJUez:a$Ì potrebbe chiamare: limUO::ionedelk ,w.roite, e Je tmscurianw le determinanti. Jtrettam.ente individi.wlistiche, egoist'che dei limiti po'sti alla procre(lzione, troviamo c.'u al controllo delle naseite si attribuiscono due ìntetUi.: l'intento quaLitati.1JOe l'inunt.o quuntilativo. In armoni.a con l'intento qualiwtivo i genil-0ri debbono comrollare la procrea:.ione alfinchè, tenui.o conto delle determinanti biologiche e delle pouibilitù economi.che, $i abbia una discende11:a .,a,w e bene allevato. Si ttOti che il carouere preventivo è. più apparente che soJtan::i.ale: per quanto riguarda le det.erminanti. biologiche la vera prevenzion< non con.,iJte nell'operare .,ulla procreazione ma sui genitori. nel sen.so di renderli atti ad avere una di.,cenden:a .,ana oppure di eviuire il loro matrim.onio $e ~n dà garan:Ù! su./licietUi circa tale'discenden:a; per quanro rigullrda le determinanti economiche la vero preven:fone no,,, conJisl.e 11elridurrt! il numero dei figli alfinchè il reddito n.011 sia inJu/ficietUe al loro allevamento, ma CO/'I.Si.sUnel porre in euere forme di riparti:ione dei redditi tali da adeguare la polen• :iaJ.i«i finan:;ìaria di cirucu11a famiglia alle sue eJi.gen:e di con.,umo. Souo Ca3pello qU(lntitatiw il co,1trollo delle nasci'.t~pili>per- !leguire tre inùnli: il conseguimenl.o delt« oplimum > d~nwgrn• fico, k, Jtabilizuuione della popola::i.ane al li.vello da essa rag, giunto in. un dt!termina/.o monunt.o, la. riduzione vera e propria della entità ruunerica Jella popola:Wne. La u:orì.o dell'« optimum> demografico rostiene l'eJisten:a di un punto di equilibrio fra fen'lilà numerico della popola:ionc e l'altrezzaturo produttiva (capitali e progreJso ·tecnioo), tale da garantire il ma.uimo bene$Jt!re indi~idualt!. Qu~to bene$sert

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==