La Difesa della Razza - anno II - n. 24 - 20 ottobre 1939

tate nel loro tipo più perfetto dal Ceno. meno giudaico. Lo ro::&a quiHdt HQH si può sposlare: potrà tutt'al più imporre dati costumi e particolari valori, che vi-vrann0 ,soltanto se trO\•eranno un ambiuue simile a qucilo da cui sono stati prodotti. E' errore credere che p0p0li deJl'Europa <'rientale od asiatici si siano mossi un {,orno, radunati in numero immenso, con formaxioni ben stabilite, per occupare le regioni del centro e del sud europeo. Anche senza negare il \'alore storico delle invasioni proto1taliche e medioevali, dobbiamo ridurle in termini più concreti e non asKgnarc loro un valore sproporzionato. Il primo concetto che ~ d'uopo demolire ~ la favola dell'indocuropeismo, tlHQ/Qgi. co,r,~n,e parku«lo, che tende a mettere sullo stesso piano di origine Indiani, Persiani, Russi, Tedeschi, Inglesi, Francesi, Italiani, Greci, solo per citare le principaU popolazioni. L'aggettivo e indocuro. pco • si appliea ad una nozione linguistica, non etnica. Contro tale smaula di fratellanza indoeuropea, rivendidiiamo l'ipotesi di una stretta unità mediterranea dal punto di vista razziale, diversa dai Camitosc.miti, cd affine per lingua e caratteri biologici ai popoli del centro e del nordeuropa, l:.t quale e non scese•• ma popolava - ab antiquo - il bacino del Mediterraneo, aparsa dalla Spagna ai iidi del Mar Nero e dalle Alpi al deserto libico. Movimenti interni, non sappiamo di qual portata, si dovettero verificare nel seno di essa, ma ciò non ci autorizza a credere ciecamente nelle umanità erranti e can. tanti, singolare fenomeno che permette\·a allo storico, allorquando mancavano i do-- . cumcnti per stabilire l'improvvisa compar. sa di una data stirpe sulla scena del rnon. do, di giustificarne la genesi con voli lirico-fantastici. Così, per ritornare alle condizioni cmi. che dell'Italia preromana, ciò che si imagina come un'armonica. successione di stirpi, non è altro che un avvicendamento storico dei rappresentanti di un'unica razza, che, con altri territori, popolava pure l'Italia, e qui trovò i mezzi di diffcrcn. ziazione. I documenti che ci rimangono per testimoniare ciò sono pochi, ma possono offrire sufficiente garanzia. I SICULI. I primi rivelatori della razza «italica•• cioè i primi a lasciare menzione di sè nella storia protoitalica, furono i Siculi, secondo il Ribczzo e Indoeuropei itolici •• la qual derinizione conforta la nostra precedente persuasione. Il materiale epigrafico è minimo. Alcune iscrizioni, come quelle famose di Centuripe, riflettono forme av,·icinabili ad altri dialetti italici: ad es. MARU, acco• stabile all'umbro MARO = maggiorente vedi.il greco ,nonn; cosi pure le forme: STAl~A.\1, DUROM, VELHOM ripetono accusativi singolari di temi in A cd in O. Italici sono pure alcuni formativi desinenziali. come quelli in LO, risco1urabilc i,~ SICU-Ll N1 in RUTU.LI. Lo stesso OioniSio di Alicarnasso reputa i Siculi in• digeni d'Italia e riporta questa tradiziom· in J, 9 o li, 1 delle sue Antichità. Imponente è poi la toponomastica. 1-11110 poco indagata, che molte volte porta con sè testimonianze di un'antichissima ci\·ilt.à.. Ba. sta che io accenni al nome di ALBA ed ai suoi derivati che numerosissimi ricorrono in tutta Italia: dalla mitica Alba Longa, ai monti cd al lago Albano, al fiume Albuia, al mon1e Alburno, ad Alba sul Tanaro, al fiume Alba in Sicilia, e più a nord alla tiiibù ligure degli Albici, ad AJ. ba del Rodano, ad Albiana di Corsica, ad Alba nella Spagna Bctica, fino ai nomi deformati latinamente: Alpi, da Albia (2) (è onftai accertato che il sostantivo alba in lingua sicula significasse altura); ed italianamente: Ventimiglia (da Alba In• timiliurn), per renderci conto della presenza dei Siculi in tutta la pcn;soJa. I LIGURL Ai Siculi vanno aggiunti come appartenenti alla -stessa raua i Liguri, abitatori della valle del Po, coloro che dettero il nome ai laghi cd al fiume nostro maggiore, Bodinco, alle grandi catene di montagne: Albiil :a alture, Appcnninus = crinale del montoe: alle caratteristiche fisiche della regione: Rugia = torrente, Balma = caverna. Le indagini linguistiche ci portano a stabilire non solo una stre11a parentela tra Liguri e Siculi, ma anche una vera e propria identità; siamo insomma in presenza dello stesso popolo, che ha a\'Uto sedi diverse e sviluppi differenti. Gli stessi suffissi desinenziati in LO propri dei dialetti italici e del Siculo, si ripetono ampliati nel Ligure in AL. ALO. ELO (es.: Va• la un-AL, Rup..ELO; forse alla stessa origine va anche ricondouo il .nome latinizzalo di Verc-ELLAE. 1101oriam,mtc designata come e ciuà dei Liguri:.). Ma l'attività civile dei Siculoliguri non si limitò all'Italia; essi dovevano popolare; per quanto ci attestano le iscrizioni e le tra. dizioni, i territori bagnati dal Mediterraneo d'Occidente e forse do,•evano ,werc diramazioni verso i Carpaz:i. Già Esiodo ci fa cenno d'cs.,i e dopa di lui. Filiato, in Dionisio di Alicarnasso I, i~, 4, ce li attesta in Sicilia, Avicno (Ora ma.ritinta), im•ecc, anche sul Mare del Nord. I SARDI. E norf fJilia fuori luogo parlare della presenza dei Siculoliguri pure in Sardegna, o se non proprio d'essi, al. meno di schiatta loro affine. Ritrovati archeologici e linguistici (3), sebbene scarsi, ci possono rendere sufficientemente certi di talC ipotesi. I Sardi dovenno coi Siculi e forse coi Liguri occupare la Libia, prima di passare nelle isole mediterranee, e della loro esistenza possiamo essere cer. ti, se Max MUl!cr ci parla di Scirtani o Sciardani, truppe mercenarie, che ancora al principio del secolo XVI a. C. servi. vano i Faraoni. Del resto il fatto è commentato da incisioni e dipinti egizi. A quale famiglia debbansi assegnare le

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==