LPUNITA MEDITERRANE Circa i popoli Italici, che abitaro. no la penisola prima della dominazione romana, e sulla razza a cui appartennero, si so. no formate, SPf!· cialmente nel seco. lo scorso, serie di idee, che per lo più non tennero nes- . sun conto dei ritrOvati archeologici, antropologici e glouologici, ma seguirono a grandi linee le antiche tco_ rie etnognfiche, basate sulla distribuzione delle lin- .gue, quale era concepita dai neogrammatici, che prderivano ignorare i fatti discordanti, piuttosto che infirmare le loro dottrine. Vogliamo dunque fermare il corso dd. le id« su tali fatti discordanti, metterli in luce e vederne a fondo il valore; verrà certo J'epoca in cui tutto il materiale raccolto verrà rielaborato;- dando luogo ad una teoria esatta circa la pro,·enienza della nostra rau:a. E' opinione universalmente diffusa che l'Italia preromana, abitata in tempi primitivi da uomini delle caverne e da terra• maricoli, fosse stata soggetta a invasioni simili a grandi ondate di popoli diversi, che si abbattevano sulla penisola, per lasciar tracce a foro volta sommerse da nuove ondate. Cinque grandi elementi etnici si sovrapposero in ordine cronolo. gioo: ad un prc.o:cedentesustrato ligure sue. ccsse una colonizzazione latino-umbra, giungente da nord.ut, la quale si aggiudicò la supremazia nel paese, seguita a poca distanza da una greca; alle prime tre si aggiunse un'invasione celtica proveniente per via di terra dal nord-ovest e finalmente una etrusca venuta d'oltremare. Gli etnologi, mentre hanno ravvisato nei Celti, nei Grtti e negli Umbrolatini gente di origine indoeuropea, assegnarono dapprima i Liguri e gli. Etruschi a razza diversa, dando luogo a due deduzioni ugual. mente errate: la prima civilizzazione d'Italia dovuta a genti t1011 Arie; dato che queste àvuscro raggiunto un grado superiore di ci\•iltà, gli invasori Indocuropd sarebbero scesi da barbari distruttori. Le moderne concezioni della storia ci portano a prendere posizione contro la trita teoria degli .spostamenti, dei popoli e delle grandi in\'asioni, così com'era stata · imaginata. Gli spostamenti ,etnici (l'tscm. pio dei secoli lii, IV e V d. C. ce lo in• segna), avvengono sempr,e in misura minima; le gemi im•aditrici co.stituis~no una ~rcentuale trascurabile della razza a cui appartengono, cd anche se riescono ad affermarsi con le armi in un paèse nuovo, il loro destino è la fusione con l'elemento indigeno o l'espulsione. Possono esistere delle eccezioni, ma si devono guardare caso per caso al lume di una ,·alutazione prudente: i territori che si adattano agli in\'asori, o sono spopolati, o dotati di una civiltà negati\'a; comunque l'am. biente, il clima, la lingua, i costumi rea• giscono in profondità sugli invasori st,es. si. Basterà che io citi le migliaia di Eruli, Ostrogoti, Longobardi, Franchi, Tedeschi assorbiti dalla nostra popola:tione senu il mt:nomo senso dì malessc.o:re,~r .ct:nderci persuasi del fatto. Vi sono rioi gh inassimilabili, ma costoro costituiscono una casta separata che non partecipa agli scopi del paese che li 05pita; vere isole parassitarie, rappresenIl
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