La Difesa della Razza - anno II - n. 23 - 5 ottobre 1939

::a avere il coro9g10 di parlare a vis(S'- 1---~~------~ aperto. Questo •l eh·• giuda1,moll E dò ehe piò di$piace è che esa1 trovino nella e noslra rivista :t un'osp1talità !orse degna di miglior causa. Caro Coponlli, ec;:eotene un ai'tro, che 11 sollo.crive auiduo lellore, :i;.eni.a avere l'onore dì scrivere il proprio nome. Egli c1 ~a mandato un ritaglio del giomale Le Stampa di Torino. che dice• In seguito agli ultimi cambiamenti deter• .n11;taua1nella polilica sovietica si oaserva, ::,ei circoli ™!ne informati d1 Mosca, che anche il Partito comunista è eompletamenle cambiato e non ltlQ più nulla a che lare eol Partito deU'epoca leniniana. Nel corao degli ultimi anni Stalin è nu- .1cito a modihcare completamente la vita - ?(H1hoa interna. dell'U.R.S.S, SO$tituendo il •:ecchio Partito leniniano col Partito propriò a carauere 0380lutamcnte nuovo. Sono ,ta- :i cosi allontcmaU dalla attivalò: politica ollre 600 alti funzionari tra cui numeroi:1 Comminari del popolo.· Nell'esercito, vecchi · ufficiali :aristi oppure comunisU dell'epoca lerumona sono ,tali sostituiti con giovani fedeli a Stalin. La hquida:ione della vecctia guardia bol-v1ca ha aperto la sitada ai giovani che formano oggi il Partilo eomunlata staliniano, il quale, come è sta• to già dello, nulla ha a che, lare eol vecchio bolaceviamo lenlniano e rende possibile an che dei cambiamenti politici senza remere alcuna op\:)osi:ione. A queate notizie, il nostro anonimo fa seguire un lungo commento, per dire che sono falff, e che il bolsc:eviamo aia sempre quello ,teno. Ma perchà un 9iornQle, ::~e t1H~ 1'::ha ~~;:~~nO::~~?ni mo come •i t comportata la Ruasia. Ì!_el territorio di nuova occupazione? O ,1 scondaliua che abbia eoetiluito i sovieti? Con lo ateaso fondamento. i ruHi potrebbero scandaliz:.arai che noi abbiamo da tre mii• lenni cos1i1uilì i comuni. Se I sovieli sono, per cosl dire, il slatema cellulare dell'ammlnlatra:tlone ruua è ~ che riguarda la strottura russa, e n'oi non ci dobbiamo entrore. Piuuosto perchè non oonaiderare che J primo atto dell'occupazione TUUa è stata !a spartizione del latifondi? Ecco il vero ccmbìamento. Ed ecco il i:unto. La siessa cosa comìnci6 in Rusaia Stolipin. nel 1906. e avrebbe allora distrutto il bol,coviamo alla rodice, se, nel 1911, un ebreo non lo avesse assasainalo. E che cos'è il nuovo della societò: germanica, ae non !'appoderamento ereditarlo inalienabile? Che ~ la gronde o~ra di Mus.aolini. ehe chiamiamo bonifica, se non l'appoderamento di gran wrte del territorio nmionale? Noi siamo finalroenle arrivati al punto di capire dò che Stolipin aveva capito prima del bolac:evlsmo. ci6 che la monarchia gran. ducale toscona e la borbonico avevano CO· µ1l0 ptìma della rivoluzione france••· ci6 ~~~nì~Pa~t~t= ~:!, 1!:n1acdse!~1:: liana, Per dare al popolo la ,ua libertò, che è quella di euere &e stesso, bi1109na liberore le campagne dal dominio mercantile della riecheua mobile. A questo si sono <JYviate l'Italia, la Germania, la Russia. Oueato è il nuovo, che dobbiamo portare aronli: Il comunismo è quella confusione • deboleua di mente, di cui hanno linoro approfittato oh uomini d'affari_ perchè una eoaa tanto semplice, proclamata dalla 1reaae • .. Puttino - in broiiao (R. Muu Ncnionale). .cuoia italiana lin dal 1738, non loue CO· pila. Quando avremo messo la ricchozta mobile in condizione di non nuocere, e il popolo potrò linalmente tirare il fiato, allora- aarò. facile Impedire che lo scopo di una mnione divenl1no i palrlmoni, aarà anzi bell'e impedilo: e alloro si polrà sludiare se la slesaa riccheua mobile non debba di• ventare esercizio dell'amministrazione pubblica. Dirlo adesso e teoriuare è confusione e debole:.za di mente. Si vedr~ all'atto pratioo. Non c·ò fretta, e non è il caso di mettere il ceno avanti ai buoi. Se il potere del denaro, ln mano dell'uomo, dovease anche allora coaiitulre un fine dive1'$0 da quello della civiltò:. si provvederebbe. Ma ora come possiamo prevedere e regolare gli ellettl di un ordine che non può ancora produrli? Felice Benocchl. da Roma: Arri Go chiama borg"~si quei datori di lavot0 che reputano offensivo il fatto che ur. lavoratore ,i distragga come gli pare. E dHatU borghesissima è la mlllerla mentale che dimostrano rinfacciando a un operoio ogni svago che non approvano. Ma la nota di ATTiG 0 oomprende solo una classe anzi una parte, forse piccola, di una dente. Invece lo •pi.rito borghese è in tutte le categorie e un impiegato statale ooscien- :r:ioso può essere meno borghese di un poe• ta futurista che aspira a diventare aoc:odemico. A quealo punto credo necessario, i:;e: chiome megh0 11 mio pen11ero. dichiarare quali sono I sentimenti dai quali ha ongme il modo di sentire e di agire borghese (aenza ·escludere che ve ne po.sano es.sere altri). Essi sono l'egoismo, la pigri:.ia, la paura e la meschlnltò:. Però l'egoismo presso eolcro che e brucerebbero la casa alttui ~r cuocere d'..le uova Mi chioma e amore di •o ateui >. la pigrizia •i- 1tasl9rma in camore dei proJJ'i comodi > (i ph.) rallinati dicono e oomfort >), la paura non è altro che c. prodenza > e la meschinità si chiama e atare al IOdo. al concreto. al protioo. al reale>. Meac:hinitò e pignoleria sono inseparabili dolio certe:.za della propria perfezione difotti le censure morali, gli ommaeatromenti implicano aempre il c. fate come me > e un giretto sulle punte dei piedi per lars1 ammirare da tutte le parti. L'arma piò ellicdce per comballere 1n noi e negli altri questo veleno dello spi.rito • 11 ndieolo. Per avere effetto non deve però r=iantenersi aulle generali perchè pochissimi, anche solo davanti allo •~occhio. riconosceranno d'essel'6 vìlì o egoisti. Oc:ecme scondere a particolari: descrivere senza eu· femismi situazioni, abitudini. caratteri Ma se è necessario scendere dai regni nebuloai del generico, 6 altrettanto nece•· sario non cadere nel pet1e9o!ezzo e non perdersi dietro minuzie_ . Inoltre aver presente che l borghesi non sono sempre e soltanto e gli altri•· E dare l'esempio, Ma questo preqica. ,z atw.i. CQ.fflpaw.l, Alberb Gb;•lli, studente liceale, da M1 !ano: Risposta ad Arri Go: Quello che tu diei è inesauo e non certo favorevole al buon accordo cM deve regnare e regna fra i datori di lavoro ed i lavoratori specialmente generallna:ndo, come tu fai_ l'esempio da te portato. Non è vero, camerata Arri Go, che il datore di lavoro provi invidia versa un auo lavoratore perchè. ha la biciclelta nuova, •I dò: agli svaghi o perchè è elegante; questo è addirittura puerile. lo ti posso Invece <DSlcurare U contrario: che cioè al datore di lavoro la piacere vedere I propri operai ben veatiti, che si divertono ecc .• perchè questo lo la anche ben liguraro. Ric:crda ehe i e Ricchi > come tu li chiami, sono In linea ehi non agisce da uo:no e da lasciala sei· piuttos.lo tu, che nascondi il tuo nome. e questo, malgrado le tue buone intenzioni. non ti la certo molto onore. o~~~ù Giampiero R•llìni e Vi•ri Fedeli, studenti liceali da Firenze: Abbiamo lelto nell'ultimo numero della vostra rivi•ta la lettera di An-i Go. Coneordiamo con lui in molte sue afle:- mazioni; però vj aono del particolari che gli sono aluggill: Infatti noi abbiamo notato che purtroppo anche l'operaio della città à permeato dello apirito borghese. Si vedono speuo le domeniche, per le vie delle cillà; giovani operai vestiti. almeno nella loro Idea alla loggia di Hollywood, cantare eanzonelle traile da lilmi americani. Noi non vogliamo im'pedire a nessuno di vestini oome Yuole, ma noi aapplamo, polehè viviamo anche noi In mezzo al popolo, che molto spesso, alcune famiglie operq_ie per I vestili e per il cinema riducono 1 loro pranzi giomalieri. 43

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