PARALLELO TRA ZENOI E SPINOZA E' un 11!,0 degli idealisti, (o, itCOndo la parola di m"lda, lc:1proseliti dcll'c umanc- !.imo moderno>), considerare gli uomm1 cfcl pas~to solo come e momenti irripct1• bili del divenire s1orico > e non come persone che somigliano a noi, appunto pcrchè noi. disocndcndo da loro, siamo gli uW1 ddlc loro qualità. ~e segue logic.im:ntc che 1 nostri ant1."na11non possano cscrci1arc alcuna influenza su di noi; e che la conosccn.ta dcUe loro •)!'ICre.anzich~ esstre d'mcit:uncnto e d'orgoglio. non possa d1n:ntarc. nel miglior ,::aso. che materia J1 filologia. S1 ,·«le quah bei ,·autaggi dcnvano da ciò: specialmente J>tr un:. nazione che ronu al ,uo aui,·o Ro.. ma i;: 11 Rmasc1mcn10. ~b. non su que:uo mi ,·oglio :1desso. fermare-. CW che p1i1 urge rende-rie chiaro è che. anche nella filo,o. fia. , 1 3'000 akum mo. 11,•1, utili o danuos1, che si ripetono sem1lre .1. causa del permanere delle rauc. alk quah OO)llllltlOllalmentc a1► panengono. Cosi. se J'i1111uinamento della filoM>fia classica, si \'enfiCÒ nel mondo an. tico per opt:ra della razza le,·antina, l'offuscamento di q ue 11 a stessa. filo,ofia, da I Sciec1110 ad oggi, s, do,·eue precisan~ntc alla >te1sa influenu. La filosofia classica, la filosofi:i. d'Aris101e. le. seppellita, nell'era antica dal fenicKJ Zenon<', lo fu nell'era moderna, dall'ebreo Spinou. Press'a poco con gli stessi ragionamenti, con gli stessi sofismi, addirittura, s1 può dire, con le stesH: parole. Perciò è utilc un brc,·e parallelo Ira i <luc; 111 cui si accemu l)(Nl soliamo alle dottrine, ma ai caratteri e alle o~rc . Zenone nacque a Cizio, cc> Ionia fenicia dell'isola di Ci• pro. l'anno 362 prima <h Cristo .. ·heva 15 anni quanclo morì Pia• tOrl<'. e 40 quando anenne la mone di .\ristotele. Si dedicò dappn~, come il J>-adrt'.al commercio: ma, naufragata pru- "JI rabbino": dipinto dell'ebr.o Cho.90.II I, Spù:l,oaa i;o al Pirco una nu·c ca11e:. d1 porpora re111c1a, e~ egli conduce:,a a quel pono. e sah·ato,i a stento, p.Us,c:ffl&ndo un c,orno per le ne d'Atene, s'1mbatt~ pi Cratc, filo10fo cinico. La stranctza di costui l'attrasse; si che d1- ,·cnne uno dei suoi uduori. Cra1e superava ne• gli e«cssi il suo maeStro Diogene; la sua po,·crtà non e~ che esibizione, la Jua sa.ggcua impudenza. Ciò era fat10 per piacerc al gio\·ane lcvantino, chc lo seguì per parccchi anni. S0110 di lui scrisse la pruna opera. inti1ola1a della « Repubblica•: nella quale era tutta la li- «nta di opiniooi di Crate. Ma non sapen• do più a lungo sopportare la vi1a, che quella setta conduccn. simile. ollrc che nd carattere, anche nel vivere, ai cam, e pensando che i suoi principii si sarebbero potuti s.cguirc anche con abitudini meno fa. ticosc, si diede, ad un certo punto, ad aKOI• lare Stilpone e Diodoro, due filosofi della setta eristica. Questa soprattutto gli piacen per 11 cara1tere udusivamcn• le dialeuico del suo insegnamento, che consistcwa nella discussione-. con nessun ah ro scopo se non di confonde-re l'avvcrsa21
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