l..o srndio delle c~tddeltc Kienu occulti:- r ~rerogativ1 1iOOlic:11. I dikefldCnti d'hn,,ele 5i .wmo sen1pre dedtelti COn inteltiNl:11 1>rediln.ione alla J>ttJ)ll'U.l"'ofte di intruirli ri1ultanti d:11H1 mef(:Olanu di una J)M:Ud011Cimze, di u111 mor• hosità fantasiosa e di formule abali&ticbe. Tr1 quali giudei e Kienzi1ti > di.gli atte"ia• menti mt,tianki, fors'ancbe dotati di una barba mattt~~ffle Huente e di un.t. profonda \OC'e •mmonitritt,come si narra poNCOCMero rabbini 1toric.t.men1e ulebrari. merita uno scranno di, 111010 l:lif•~ Le,·i, vissuto nel ~lo ,cono. au. tore delle 9egutnti tre opere: e l doirm1 e I rì• tuali ddralta magia•. e La storia della magia), e Le chi-.avedei gtllndi miW.:ti ,. Presentandocele in bella ,·est.e tipografica, poi. chè ene ,ono ttate tradotte e dh•ulgaie nel W22 anche in lini;ua italians dalla ca.sa edi1rict: e At:a. nor, di Tod:, che tu1to per cucn: I.tilt indh·!- duala a,·"'·a a-douato :iid t11Kgna la stella a M1 punte. 1'1utore in uua \"erameute, edi.ficanlC prela&KH!eci fa &aptre d,e: e Ognuna di queflt parti ttudi.ata Aeparatamente, dà un insegn:1mento completo e ~mlira cOfltenere tutta b. ecienu. ~\la per ..-e~ delfu~ piena «-d intera eonOPOtnu, sarà inclia?.tnsabile atudiare con cura le altre du-e>, (cioè acquittarc gli altri due groe· ti ,·olumi) cd aggiu°'e: e La divisione temana della nosln. opera ti è &lllll data dalb Kienu 1teN11 in quanto la nostn. k-Operta dri gnrndi mis.teri di qunta S<:ien~ è fonde1a l'nteranae111,e ,ul aignihe.llo ehe gli antichi gerofanlì d,vano ai numeri. li nostro D01ma e 11 n06tro Ri1uale sono didsi ciucuno in ,-cntidut. capitoli indicali dalle ,·enti-due leuere dclfalf1be10 ebraico>. e La Oiia\"C dei Grandi Mi.Meri u,rà 8tabilita dal numero qu.àllrO che è quello delle forze f:llig. matiehe della Sfinge e del.le manift-&tuioni elementari. t:· anche il nurnero·dcl quadrato e del, le foru, e in que,10 hbro nOi stabiliremo la certa:ia tu bui incrollabili. Spieghuemo in1eramente ren)Jma dcUa Sfuige e daremo ai n06lri leuori qucti. ch11,-c dei1,t, cOM: nnr0&te dal principH) del mondo, che il &apiente Postel non ,:n-e,,a 0&ato r1pprc8Cntare in uno deì. tuoi libri piu 09euri che in un modo 1!11110enigmatico e .&enr.3 darne una ,piegar.ione Mddisfaoente. Le Storia ddlu M(lfio .11piegale asserzioni conlcnute i.cl D01mo e Ril""1e; la Cliiò1--e dei. Gr~Jj Murrri completerà cd ~plicherii la Storie dello Mo1WI. dìmodochè, per il lcnorc 11tento, non mancherà nulla. lo s1,crilmo, alla no5tra ri,·e. lei.ione dei 11t-gretidelll. Cabala degli Ebrei e dell'Alta Ma,:ia, ,ia, dì Zorou1ro, Aia di Ermete. Ma che C<JM è dunque la Magia? Ecco la deh1uzionc del profondo tcrittore: e Da troppo lun. go tempo si confonde I• M-c;ìa 0011i giuoc.hi d► p1cs1igio dei ciarlatani. con le allucinazioni dei :;:~,~~o·C:t ~~~uì,-.d~t:J!~n:~:::\:=: tieri I.a Magì:i: forte di. ,,odwre Ili e(feui se11- =u cou.sc, e da questa delin1zionc la lolla dtTÌ., «111 il buon 11en!O che la dia1ingue., che la ~la. gia è un usurdo. L:a Magia non è oome la f1rnno quelli che non la con09C0no; e d'altronde non è nep1,urc in pokll' di neuuno di f•rla in uno 1,iuUOl!toche in u11ahro modo: «sa è per• chè è. q16eli• che è Jler !IC SIC8N, come k m.,. tematiche, pelChè è la 11eie.n:rn.aa.tia ed as&0luu della n3tura e delle sue leggi. La Magia è la ~ienu. degli antichi M.agi ,. Confe,sìamo di sapern,e quanto 1nima; il lu· n,inoso 11en$iero Ji questo mago rcdi,·ivo non ci ha 1Ch-ìarito le idee o per n.cgli<i dire ci "h• fatto ~r~ere il dul,bio che egli 8lCli-lWno>n Mppia che COA 1,ia la wa~a e che .!IC do,·eae dire ciò clk: 1u 1.cn,13~i darebbe la Mppa iw.i piedi. E perciò egli 6oC la cava 0011 una de6n..iùone &()ff'lmaria che pur pretendendo di ,·oler dire tulio non dice nulla: e Le Magia riunixe dunque in una mc. dmimi. t1eienu, ciò che la fi.lOiOfiapuò avere dì 11lu certo e ciò che la -religione hs d'infsllibi\c e di eterno. 1-~,a concilia pcrfeu~ntc ca in. cc,n1esta.hilmentc quegti dllC termini, che sem• h1·ano I prima ,ist.a così opposti: fede e raINVENZ/O,\"I DI GJUDU L'ALTA MAGIA D 9r<111simbolo di Salomo11• ~10111-' scienu e crcd,:11z.1 - autorita e liberta •· Ed aggiunge .noora: e Le Mali• è I• scienu di Abramo e d'Orfeo. di CoDfucio e di Zoroa, stro. Sono i dogmi della Magi& che furono IICCII• 11iti sulle la.vole di pietra d.a Enoc e da Trim& giuo. Mosè le depurò e le plJ/eJ,i,; è que&to il !IICDSO della parola ri~-.elore. I>eue loro un numo v,:k, aUorc:be f«e deHa H;nta C.bala l'eredilà o,dush·a del popolo d'Israele cd il s,cgreto in• violabile dei auoi MCerdoti ,. Ma •lfine egli 5i dichiara: e La do11rim1 ca, halinica, che C il dogma dell'Alta Magia è , conte11uta !lei Sepher Jn.irah, nel Suhar e nel Talmud>. « L'agente univcrule delle opere del· 1a na1ur.1. ~ 1'00 degli ebrei e del cll'aliere di Richcnbaeh, f' la luce .a11rale dei ma.rtinisli. e • noi prefefflmo, co<ne più chiaro. quesluhimo rt:odo di cl>iamarlo. L'e5i.,1en:u e l'u!O J)OMÌ· liile ~di qUQIII forza è il grande arcano della Mag:4 prlliea: è la b.,cchella dei t.a11ma1urghi e la c.lavic-ola deib Magia nera. La lu~ l!lrak, r~lda, ri-,ehiara, ma,:;neliiu., allira, respinge, ,·1vihea, d~trui;:ge. coagula, separa, speua e riunisce ogni CON SOLI.ol'impulto di volontà polrnti. Dfo l'ha creata il primo giorno a.Jlorchè diMC:Fi11 Lux! E' una fon.a cita in 1e SttJM.a, ma che è diretta dagli e1re,ori cioè dai capi tielle anime. I capi delle anime aono gli spiriti d'energia e d'a-zione. Questo .s,iega gia 1utta, .la teoria dei prodigi e dei miracoli. Come, infatti i l,uonj ed i cauivi potrebbero fon.are la natura pc:rchè ll,i,cit.1Me \-edere )e C09C e,ccez.ionali? Co-- mc potrebbero euerci miracoli divini e miracoli dìaboJìci? Come lo spirito U:probo, smarrito, de. ,·is.to. a.vrebbc più fon.a, in ceni casi cd in certo modo, del giu~to cosl potente nella sua ICIJI· plicita e ndl, $Ila $:1,Vien:t, le non ti ~11111>,)• neste 1111 tStrumtnto di cui IUlli po!i'SOUO kT• virai, segUCfldocene norme, gli uni per il mai;. gior bme, gli •Itri per il maggior male?>. E' facile vedere in tutto ci<, i. ainLeti dtllo !-pirito giudsico che mir, & far trionfare il materialismo llonco come 11e fos,c c,pret1ionc di una legge ulUvtrule e nel contempo diffonde la crcdenu che 11 1piritualità tuprema procede d.i lc,:gi naturali che 10lo ai giudei fo deto >k"oprirc. Nel ,·o-lume e I.J Chi...-e dei Crandi Migtnì ~ndo t:no;ic, Abramo. Ermete, Trimegi-tto e ~alomone > e dd quale IOllO s11111tierate ben 1C1• nlila copie in Itali■ negli anni 1922 e 1923, que· sio ccccziomile mia1i6ea1ore aueri1ee nella 1,rc. fnione: e MO$trcttmo du1i,que la ,;era rcligion~ con t1Ji caratteri che ncuuno. credente o no, ponà disconOM:erla; que61o aarà l111noluto in ma1erì11 di religione. ~tabi!iremo in fi.loso6a. i csr:men in1mu1ahili di qucsia ,·erità che in 1eienza ~ reolui, in giudUIO rot,i.one ed in morale ,iiuri:in. lnri;1e taremo eonOKerc quelle kg, gi di n111ura,di cui rc,quillbrio è il sos1egno, e n10&tferemo qu111to Mano vane le fantasie della nos1u inunagH1ar.ione dinanti •Ila re.alta feconda del moto e ddla vita. lnvitcr-cmo aneora 1 gran. di pocli dclrav\-enirc a rifare la Oh•ina t.:om· medis (!) non più eoi 1Cgni <k-ll'uoruo n1a ft. condo le m11tematkho di Dio>. E eonclude: « Dopo il nO§tro libro vj saranno ancora dc-i mi- $ltri. ma più in a-lto e più lontano, nelle profondità infini~. Queill pubblicaltione è uni luce o una folli.a, una miatificaUOne o un ruonumento. Uggele tiflenele giudicste >. Al,biamo infatti"letto, riilethllo. giudicato. Sol. tt.nto ad un giudeo è pouibile nggiungere un 11mile grado di improntitudine; ~li affernui che cinque t0no i problemi d,a ritolvcre per c'niarire i m.ia-teri;retigiosi: 1) Stabilire l'e,istena1 di una \"Cra religione in modo da renderla inoon, tutabilc; 2) Indica.re la. portata e la rag,one d'C!ll<erc di lulti i mi,teri della religione iClla \'era unh·erAle-; 31 Dìmos1rue in modo certo cd as,olulo reJi1tenza di Dio e dame un'Idea aoddisfa«;ntc per IU!li gli spirìli; 4) Volgere le obl,i<!".tiOfldiella filosolia .in argomenti fnorcvoli 1lb vera religione; 5) Segnare il limite tra b. religione ~ la aupemiEione e chrc la ragione dei m""'coli e dei prodigi >. Ma quale i· 11 vera religione ·secondo a Le,·i? Non cerio quella di C..itto. Dunque queste opere hanno tutte fondamentalmente lo Kopo dì di, •truggere la eredenu cri11i.an.aaura,.ef'IIO la pre- "-lnta oonvitwone che ai dovrebbe far 11rada, nell'animo del k:Uorti. il con«tto che &Olo lareligtOne d'l&ra-ele può ,piegare lali misteri, e che le chievi ce le ha fornite, Salomone oon un al. fabeto Ji ee.1tantadue nomi ecritti ,u 1rentué"i tali.&man, ed è ci(! che ~ i!!_iz.iatid'Orienle chia. n,,no ancora le pìccole chiavi o clavicok di Salomoue. e Ql'«te chn!lvi - afferma il Levi - fOIIO de,critte ed il loro uso è spiegato in un libro il cui dogma tr1diUOnale rimorrta al patriarc, Abramo; è c.1IO ft Scpher,Jer.irah e con l'intelligcu:r.a del Sephe,.Jnirah si pelldra il i;enso nal!CO!IIO del Sohar, il gran libro dogmatico della Cabala degli Ebrei. Le clavicole di' Salomone, dimen1ie11e col 1empo e che &i diceuno 1ierdu1c noi le abbiamo rRro1·ste cd abbiamo a1;per10 11enza fatica tulle -le pone dei Vecchi SantlHlri do,·e. la ,·erità ueoluta acmbn►Ya dor- · mire, eempre gioon.e e sempre bella, COll}t quel. I.i. principe5M. d'unà leggenda infantile che a11t-mie, da un ~o di S(NlllO lo •~ che la deve rin·egliare >, Ogni (:(.lmmento cì &emlira SU• perfluo. M.a Cequi-.-oco non è più. J)O$$ibHe1a do\'e il Levi tratta del Talmud poichè il giudéo vi ~i rivela nells sua integrita JJOichè egli cosi si esprime: e Se il T.almud non foeee originaria. mente I• gninde chih·e cabali,tica del giuda!. smo, non si comprenderebbe, nè la sua ~illlenu, nè ls \-Cneruione u-adizionak: di cui è og, geuo,. CARLO BARDUZZ!
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