questionario GiUMppt, Grieeo c1 scnve da Vico Equense 0a mol!1, specialmente al!'e.,,toro, s1 à an• 0010 in queeh ulhm1 tempi a~11ando la tavola d"una preloiro ontiloJi lro ra?.:u$mo • religione con lo 1copo evidente di lntoti>I dare le acque d'una chiarezza odamartino. e inequ1vooabile do! rar.2.11mo 1toliano. E qui 1t ben'! ~oohneare lortemente questo agget• 11vo e ilah<mo > puthè il rO'l:ismo 1tahano, ,:hecchà ne d1COno I corifei de\!a borgh,..,.a e dell'ebroiamo, non ho pre30 nè ha do -pwnd&re nulla do nessuno. [11,10 i un prodo1to gonuino e ~ponto.neo de:la noslra rou,:, 6 I espreu.1on• del a1...ariwrgttro ed allermot:u nel mondo. No1 voc;ihamo liberarci degh ibridi o dei 1::ds1italiom per es- ~•ra un bJocco "°lo. puro comp;,ttc. proni') od allrontc•e • ad abbattere tum ~ih OSIO• coli pu, di raggiungere le 'lastre n:010. E le :aqg1un9ore1r;o Mo to 1;lav0 parlando d1 reli91on.-, Io dico che fr-:i ro::r:ismo e reliaion• non c'à ?lè c1 può er;s:e~• olcun<'.l anhte::-1 An:r:iol eontratiC", i! r=:r:u1m0. :f,5louratore dt tutti ne::11..1no e!':cluso. 1 laltori eterni della noo:ro rtn:r:o e quindi -:incho del lottore ralì910,::o non può "ssere eh.e ,1 dilensore. non li nem1eo della Ì~!:~ei~;~~nE:e d~~;:?1~~;~~~~~ !r~::d~t~e s,,a:,o ~'!. • "lVfl:,;aUtò òi R-:,ma. N.01,1.1mo con1ro :uho ciò che à rc,qgg,o d1 :.eco4 d1 ~~rv,tù verso i n031ri anuchi YC.JSaih. noi .1,1~0, 1anto per fare un esom• pio_ co:,,1ro quw11 9011i bonosi che, dopo 01,e,r avutci in regalo do C•san:, una co· .c1tin:r:a od une Pa:rio, hanno preteso spo- ,;'.OHt J·oue d@I mondo da Roma o Por!gi creando. -1ulle orml!!' d1 Corte1i0 e della Rn·oh.t:r:10n•. rin:cr:,,o:r:10nule dei borghe..,1, vole a dm, dèl 001oriali1mo Più slocc1oto. C :ni sptt'10, Il borgheu, prodollo genuino della 1t1vo!u..:r:ionofrancese e del Cortesia, nu:imo du,uultori di tutti i valori che hno ai- :ara OYevono governo10 il mondo -:- le CO• 1.11do1te e 1lh~s1onl> do! nostro 9ronde Glo- ,:;o::-,oLeopcrd1 - è per lo sua natura e per lo sua formo-t.ione inlellettuole, md1viduo, h11a, in1emaz1onolista e ontiromono. Nè voi. 90:10 i deliri d1 romarutò di oleum d1 e:.si o mulor• to rea11ò dei lotti. La romonitò è bon oltro CO<$o.Nè il biondo Tover• :1i può po• rogonore olio Senna. L'univeraal.tò d1 Roma non ; l'mtemazionollsrno dei borghesi. Alla base d1 queale due coneo:r:ioni della vita c·• un divario wclondo o lneonoblle. Per rin, temo-z.ionohsmo borghese il line del mondo• l'individuo: per runiver110lità romano al con• trorlo. questo fine tta$cende sempre !'mdi• viduo per oasurgere alle vette radiOl!òedal:o umanità - do non confondere con l'umonitari1mo - e della reli91one. L'uno tonde noluralmente verao Il ro99iun9imento di valori eterni tn:racendenti - come ho già detto - l'indi•iduo, l'altra lnTe<:e prende come fine dell'opera suo l'individuo e l'oppo9omento dei auoi desid•ri, piò o meno leciti ed oneali. Da ciò sooturi~ - e non potrebbe non :1co• tunro - il moter10\ismo implicito m que~ta concezione ind1v1dualist1cc della vita. Materiohsmo che pennone mtouo e ind1s1tuttibile anche quando lo r<lfhnota 1pocnsio bar• g-hese. pt,r m.,glio r0991un9•re i 11uo1 Imi. lo ammanta di. idcolog10 universollsllche e umanitarie. o~ concludendo, se oattoliee- ,;1mo 6 romanità, se il auo hne Ira.scendo lo moterìo per conCN1tara1 in ur. mondo supe r1oro non è chi non vedo l'irr&ducibile ont1• tesi 1ro esao e lo borghesia. ammenochè non .i.1ccns1dori lo r•li910ne come un paravento buono o nOll.condere hni bassi e illeciti, men. li'<! 1I rou1smo romano e onliborgheso non può essere - eome ho g-iò detto - che il d1len&0re della religione. Ma lo borghHia è anch(I lo nemico del po. polo • dello 11010. - Ho deuo e alato • ma o-.-re1 prefe:110 dire dello , cosa pubblico"> u-condo la sch1ctlo voc:e Ialino. n suo londamen1a!e ogo;smo che ollondo le rodlci nel pr•11untuoso , ,o"> cartea1ano che prc1ende. a .solo lume di rogione, di inquadrare 11mo:ido m uno schoino mo1emahoo prepo, rand.:> ,;-oal ti terreno all'ebreo Spinoza &d a: • uo pont•ismo - I• YHtta tut11 qu•i senti- • me:111 che richiedono un sacnf1c:10. eia pur m1:,u:,0 d,.I p:9pr10 e io• a bcnelic,o d un 1dc-c.le !:o.,c-éndento. Co'!"avvento dcil.:i. boraho ..10 al potere. 11 ~nw delJ'o?'IOro ,;;i oHe:iuo. lo politica d1 viene un n09ot10 di mercanti e di allorh1li. La n02:1one lo ra:r:.:c sono ignorale eomple101-iento. goti ideah 1radit1 quando puro non ll<O né lo 19nob1le commercio. L'md1v1duo non j, pu) 91udioo10 do ,-;:iuelche vole, mo dal suo potcnt1ale eccnom,co. Chi ha più do na-ro più conio. S0190:,0 allora le grane!! banche e le 9rond1 società anonime intcrnozionali. Dovunqu-e tnonlo la di.1101ura del• roro. Il v11ello doro d 1uaehto ml'.lmona. tomo sugh oltan. t muore lo ~sia. E U po· polo è çacei,ato P"I lo :made del mondo a guadognol'lli o i;rcno d1 sangue un lo:r::r:o di pan~. E tutk> questo lo ch:c.mo e civiltà•· progresao .1. ,miversolcl Intanto Iuoele che hnora si era montenu!o in du•part,:, aoquattato all'ombra d(l1 9hot11 nal:r:a org-oglio=enle lo tesla e marcio alla conqu,~ta del mondo. Ton-enti d'oro e di aangue .ognono la sue rncm::ia. Il r,opalo geme 11trappato dalla terra e dai facola, e gellato nelrorror<!t delle eorli dei mltc:'coli t lo borghesia trionla. Ques10 è la ,.uo oro. L"ora d'faroele. ')~ ~ .aqU ~ ChHI• C•lli c1 ho $0ntlo do Roma E' use110 in questi 910mi ed è staio molto ditluso un libretlo inliloloto: Mioticat•i.smo, ad opero di F. Tummolo. A porte 11 1110!0che ricordo quel pubbh, cilorl del tipo. AeropiUura. Carnopl03lieo e«. ecc:.. bisogna premettere che la pubblicazione è molto interessante. Diletti in una ling-uo semplice e compronsib1l• a lutti viene esposto ciò che..,con un lin9uo99io n,olto più involuto e tecnico è il vero noc:• dolo dello H10101io ideoli•tioo o neo,hege liana. Quella ~tesso, che come ,t noto, vien~ impar1i10 ai nostn rog-azzt fin dai loro pri• miuim1 anni 1n tuttt i modi ~s1b11i o o! traverso le norme pedag091che in u10 pre,iso le ,cuole elemen1on. Oueato libro à quindi d1 uno ,1raordtnar1a uhlltà. perchè almeno la vero •ssenz.a d1 questo hlos.oha v, à e,spc).1110senz.a meut termini e v, è condoua hno alle :sue neces :,arie con:;ogu(lnte. lnlom ohre alla m1s1100 dell'ote15mo vi • ,op101u1to ripetuta lo fon• damen!ale mo.ss1mo della liloao!ia idealisti• ca od uso r:,cpolore. Uno specie d1 idftOhsmo .spicg-ato ooli oi:;erai .s~J hpo delle vecchi., pubblico:r:1oni dei circoli e Unione e Prog-re:uo ,. • Lovoral011 di tulto 11 mondo un, 1ov1, ecc. ecc Justk c1 ho mondalo do M1\cno oltrt dv~ !onere, l'una 1roppo htto. e mdec1!rab1l•,, l'altro sul p,ob!omo dol!"educazlone_ con lu quclo e<Jh moltre ci domando perchè no~ ci slorno 1na1 oc:eupo1, degli c1men1 Gli ntpc:ndiamo che cc :w OCCUJXl:~1::0coi r:mrri tciic1coh. • che eqh può. w vuole tr-.11.:ire anche degh armeni 't:d ora &C'CO lo ~f!(' i::nncipale della !et tera di Jus1lt Sio,no per!ttttomttt'!IC d accord.:>. Non d1s..,. forse il Duce , 1 filQlj,Qh ri..olvono dieci probl•mi sullo car.a. mo sono 1ncapoci di ri ~lveme uno n•llo vita,-? Dobb1'3mo però 1r., tenderei sul si9n1hca10 d1 e li\0';010, e tu, :;(l9namon10 lìiQgQhCO•· Per que,,:l"ul:uno non mtendo un freddo complesso d1 ~h,.m1 •n tellettuolist:c:1 03trot!o ed orbarono. non aderente all~ moheçlic:l roollà del!a vilo c:edo che hloaoha (e con· •sso 11 ""o m:se· gnamento) a19:,,1flch1un·Of9a:i1co co:,,ccz1one del mondo. un quolco.a che c:)!!ogni. coor• dim armon1:tt1 le imi::re11a1oniche ricev,amo dal mondo eatemo. uno lacoltc d, e pe:"1.$0· re •d og-ue,. renomen10. E li:~-;:ilo non è l"u.:>:nodo\1'1ntelle1to cnstol!i:r:zo:o attorno ac un de1ermmo10 nucleo ~h problo·n1 o psoudo. problemi 6 cohu eh♦ ho lo po.ss1bi!it6 d1 e \·edere• !o ca.o:-, nelk:a !ore ·,era luce o d1 ollerrame Il e1gnìlioo10 d1 plo:.mome e comprender• l'ossen:r:a. è colui che pon1ode. ~: ~~::11~ : 0~npr:r 1~~~rc~ 0~~: fi;~n: Certo, lo natura à tuno, o nulla s1 puo con• · ITO di e1aa. Mo vi sono porl1c:oion abiti m•n tali cho imprig1onono lo l'IQturo in gobbi• ben piu robu,te di quelle olle quali accennavate. ENo 11 li~rerò. pnmo o poi. mo ~rchè non fovonrlo incep!X)rla, non elimi• nare i focolai d iniezione. come 11 lo in tonti altri campi, infrangendo decisamente quelle sbarre? Spinata è dannoso quanto Bergson. quanto Tu1ra, e non 1tor6 ad argomentare su ciò, anche perchà trovo che Dell'l,olo. In e Giudoi11mo in cauedro,. (Di leso della Ro:r.:r:a, anno Il, n. 19) ha trottato molto bene il problema. I ha egregiamente impostalo e oddilato la mani•ra m19\iore per risolverlo Puch• è do.siderabilis:iimo che fi104ofio vog-!io dire uno buono volto e veril6 • e no,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==