tanto sono \'ietati i rapporti di ogni s 1e con i popoli vicini, ma anche il sem1,lice contano. I villaggi dei Falàscia sono cif. condati da giepi, che \·ietano l'e ta a1li e impuri,; gli ste&!i ebrei. ~ essersi avvicinati per una necessità siasi ad un e goj », devono, prima · sere riamme$$i nella comunità, sot ad una speciale a:rimonia di p zione. L'intransigenza dti Falàscia fino a non mangiare che il cibo Sle:86i ammannito, non usare che · d11 essi a~o. Nulla quin<li di ,-1rano che abissini abbi.ano fatto a questo c lru$0 una guerra ad oltranza, decisi a ~pc li crio; e dobbiamo lamin1are la mancanza di docunienli di quesla antica di lolla di razze in Etiopia. Sebbene non esistano statisliche, si calcola il numero dei Falàscia nei territori dell'Impero ad ohre trentamila, ma c'è clii fa salire la cifra anche a cinquanta• ci nq ua n taci nquem i Ia. La vita ch'Cl3Si conducono è prevalan• temente nomade, consona al loro carattere; sono per lo più pastori, attualmente \'Oganti nell'Amara e nel Semien in mag• gior parte; vivono di razzie quando possono. e si dedicano anche alle arlì, in particolare quelle del fabbro e dell'ora• fo, che sono arti loro esclusive, in modo da suseitare il 808petlo degli etiopi, che in quella pratica del fuoco vedono un commercio di stre]~n~ria. Dare un giudizio di questa gente non è cosa agevole; ma è certo che i f'alàscia, sebbene obbligati a condurre vita 11011 dissimile da quella delle tribù amariche. hanno però conservato con i pristini riti l'intransigente carattere della raua a cui appartengono. il disprezzo del genere umano, la fiducia di appartenere ad una razza eleua. La loro !isonomia è incon• fondibilmente giudaica. CLAUDIO CALOSSO
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