La Difesa della Razza - anno II - n. 22 - 20 settembre 1939

INOUINAMENTC:t·· LEVANTINO DELLA FILOSOFIA CLASSICA I Greci a,·evano dimenticato, da secoli, le opere di Aristo. tele. Non cominciarono a conoscerle che quando i Romani si dedicarono alla filosofia. Silla 1>0rtò a Roma la biblio1eca d'Apellicone, in cui se ne trova,·ano gli originali; e, avendo per. messo, a tutti quelli che lo desideravano, di farne delle copie, Andronico di Rodi, venutone in possesso, I<.'ordinò. vi aggiunse sommarii, é le rivide con molta cura. ~fa ohrc a questa iniziativa, sent"a la quale nulla più rimarrebbe del grandissimo filosofo. ciò che rivela maggiormente l'attrazione, che dm•eva poi rimanere costante nel nostro popolo, per il suo modo \J/; pensare, fu il . fauo che i Romani, primi tra tutti gli antichi, ne conoblxro 11 pregio. Come ossen,a Strabonc, furono essi a rinnovarne lo studio. l pcripaterici, che in Grecia credevano di derivare da lui, e che invece, se ne erano molto allontanati, conobb<-ro, solo allora, la sua vera dottrina. Perchè Aristo1ele non era stato capito in Grecia? Pc~ invece, ebbe, fino da principio, il suo ,·ero seguito in ltalia? E# de111emente, per il caranere distinto delle due razze. La greca a\'e,·•a dovuto sempre cedere ad una sua innata e:ml,cranza, J)<'r cui il desiderio del di,·ino, l'ave,·a spinta o ad :1bbassarlo fino alla natura, o a negare questa. Perciò, il riconoscimc1110 della \'triti, le era stato sempre difficile. ln,·ccc. nella raua italiana, è comune a tutti, il senso rile\'ato e preciso della natura e, al tempo s1csso, del di\'ino, separato da essa, e dal quale ha origine. La \'Crità. in tutti i tempi, ha tro\'ato da noi meno ostacoli; cd era necessario che Aristotele, !=unico dei Greci il quale. J)<'r forza d'intelletto. vi si era accostato, fosse il filosofo dcll"ltalia. Del resto, si rifletta un momento: i Romani, cosi nobili e, al tempo stesso, cosi realisti, che, soli, tra tutti i popoli amichi a\'Cvano uu così equilibrato possesso della religiosità e della pratica, 11011erano, per natura, ciò che, ncll.-. dottrina. Aris10tcle insegna\'a dovesse euere ruomo? Furono sopraffalli, è vero, per qualche tempo, da un'ondata della filosofia greca piì1 scadente; ma anche questa, e in pariicolare lo stoicismo, \'enne da loro. quanto più fos~ passibile, migliorata: e quando cominciò ad esserci da\'\"ero una filosofia romana, quando cioè Roma, unificato intorno a sè il cristianesimo, distrutte le eresie (che non erano, se ,non un riapparire, in forma diversa, delle' filosofie greche peggiori), giunse, anche nelle dottrine, ad affermare interamente se stessa, diede, a sua piena manif~s1azione, la più vera di 1t111e: la filosofia di S. Tommaso. Questo, a grandissime linee, fu il comportamento dei Greci e dei Romani dinanti alla verità; ma, per \'edere meglio, quanto, in generale, la rana, per certe sue affetioni, possa contrihlWldlfrf: 15

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