La Difesa della razza - anno II - n. 21 - 5 settembre 1939

alero greco presolislico. lmposs!bilìtc!I di tre,. vore tole causa primo fra gli elementi costitutivi della natura. D delin.arsj della dia. kttica di eu•re • cti ctiv•nin. Primi t•nta• tivi di linlNi fra __.,. • div•nir• >, ecc.; e m0"91io ancora poco dopo: e la socratica teorica del eone.Ilo, ainteai deU-importanzo dell'univenialità allen:nata dal noluralismo preaolistico e dell'Importanza della 1109gettlvità ollermata dai solisti >: e qui parole r.on ci appulcro (ma non posso a meno di notar& quanto vaga &d originale ala la VinCMl&OFopp,a: Lo: v.~ col Bombi.no (Milano. MUHO Poldi-Penoli). i < fusione delle due importanze > (?I) compiuta (poveracdol) do Socrate). Grandiaaima à davvero l"importanza data in quel vecchio programma al < panlogismo di Spinoza, (una parola che svela da sola hJlla una mentalilt.i: e Spinoza, come egregiamente nota Il Dell'Isola, à, per gl'ideaJi.sti, tutto; à lui che ha stabilito contatti tm l'immCD'lentLsmo ebraico e il l'O%ionalismo cmtuiano, per cui, ·dopo due secoli, ~tà tio!'iM H.gel >); e non minon, quella attribuita affideal.ismo moderno e contemporaneo (e la concezion& dialellico nel grandi 46 tilo.ofi d&ll'icieallamo p:;>,st-kantiono > ecc). Com• ho d&Uo, o come credo di aver dimostrato, tali programmi non lo.sciavano, a un'insegnante che 1i accingeva a 1c:rivere un libro di testo per le scuole, alcuna lacoltà di scelta (altro che libertt.i di pensiero!); eçil! era coatr&tto ad accettore < il metodo idealista del divenire storico • com-o lo chiama il Dell'laola, se voleva ndere il suo libro entrare nell& scuole. Per questo non si dovrebbe cadere doli& nuvole. dicevo, quando 11itrova un libro di testo che presenta Spinoza., o B&r9150n, o chi volete e senza una parola d1 riservo, eh(! mella sull'avviso• (dato e non concesso che, nel caso particolare, eh& il Delrlaola porta ad uempio, ciò aia vero), ma piutioeto à doloroso che per 1l passato siano stati in vigore program:ni di tal latta. Vol&le un altro eaempio? Si consideri, come à presentalo Spinoza nella • Storia della Filo.olia • edita dalla S.[.I. (ho davanu a me una ri1tampa, in conlormità dei vecchi proqrammi}, opera dì un autore di 1end&nze chiaram&nte cattoliche (credo anzi 1i traiti addirittura. di un sacerdote), e quindi non sospett~bile dt ideal-.mo: anche qui ai può trovare e l'attitudine mollo benevola i e il e tono addirittura elogiativo> verso l'autore dell'c[thica>, lamentali dal Dell'Isola: eccone un brano: < Sug9&1tivo questa conce:zione Spinoziana, che sembra stringere nella solida struuura del sistema, ogni aspetto del r&ale, ogni mom&nto del conoac.r&, ogni emozione effimera. ed ogni sublime aspirazione dell'anima> (p. 224). Le e riserve> e i < co.mm&nti, per mettere s\Jll'av.viso i ragani>. che se9uono immediatamente questo passo, sono, anch& qui, breviaslml, ~r quanto enet9icl o inequivocabili. Avrebbe potuto, domando lo, l'autore da.re un·impronta più ampia• menle e dodao.monte cristiana. alla sua opera? Lo avrebbe potuto ma 1arebbe incorso nel rischio, di vedere il suo libro non accolto in nessuna scuola. Conclusione: il Dell'Isola. per esporre la sue giustissime obiezioni all'inaegnamento della filosofia. ha SC$IIO capro espiatorio il primo libro di testo che gli à capitato Ira le mani. Con ciò ha per10 di visla l'origine della questlone. I nuovi p,ogrammi ora delerminer:::inno una lioritura di nuovi testi. o almeno un aggiornamento e una revisione integrale dei 9ià esistenti: perciò in queslo momento, sarebbe di gl'(lnd& jnl&reue discutere la que. stione della mo.olia nello s~ola, come ha cominciato a fare - In forma. a mio parere, nor. del tulto adeguata - Il Dell'Isola. Un ritomo alla più santa tmdizione no-- stra, che à la daNica • la t:attolic:a. • lmmoncobil&: Il vostro giomal& l'ha propugna. ta con colore, auloritò e tenacia n&I campo lellerario e artistico, e .arebbe bene che con pari enorgia e dottrina lo P.r'8(licosse onche aul te1Teno filosofico continuando e completando l'opera intraplesa. Ugualmente auspicabile è che i giovani siano messi in guar• dia contro certe dottrine sovvertitrici, e che eni )'.l0$S0nO avere un punto d'opp099io e un filo conduttore attraverso al.I& più dispa- !\'.lte toorie a cul si trovano davanti n&llo studio della Storia della Filosofia, se non si vuole ollrir loro uno del più grandi incentivi allo scettkiamo. Il rimedio migliore &QKI, come suggeris.Qlt il Dell'Isola. un ritor• no allo studio amP.i;o & profondo della nostra filosolia e la sola naturale, l'unica immune dalla con1aminazione ebraica, e perci~ la più sana>; shJdio che rivolga < l'attenzion& e !"amore d&i giovani ■olo a pochi: ai grandi maestri di liloeofia dell'Italia: Aristotele e S. Tommaso>. Come vedete. concordo plenam•nte con voi tuttavia mt sembra una soluzione trop~ radicele vole: abolire dai libri d&j ~1oslri ragazzi tulto l'idec.lismo, e con esso Spinoza, Berkeley, Hobbes ecc.; non si dimentichi che per po• ter disprezzare • ripudiare le teorie a noi nemiche, occorre anzitutto conosc:.r:le: solo 11e, conosciutu le avremo cosclentem&nte rifiutale, potrefflo esserne Immuni e aver la certezza di restar tali. lo credo che se si darà veramente nella nostra scuola ur, &nerglco ori&nlam&nlo dassico ad ogni disciplina se si realizzerà una più stretta col• laborazione e intet;1rculone Ira l'inseç1na• mento della Filoeolia e d&lla Religione la Filosofia potrò assolvere il suo compito nella scuola pur restando (come è inevi• tabile) una mat&rio, e pur trattando anche, con I& dovute < riserve > e con l'importanzc c.h& loro spetta,.& Spin0%0, di Bergson, d: Idealismo ecc.; anch& In questo aono 809lan. zialmenle d'accordo col Dell'Isola. ,e~ A.ntoQk, Pieraatoni ci scrive da A vez=o la seguente lettera: l.e,;Jgo con piacere nel n. 19 di quesfanno della Vostra bella Ri.-lsta, un magnifico ar1icolo e ti giudaismo in cattedra :t di G. Dell'Isola. In cui Egli corag9103Clfflente allocca la modema EsteUca. Vorrei pregarVi di fare indagini. se ciò vi sembri opportuno, per riscontrare se i fondatori della moderna etilico d'arte della e pura •isibllità >, per le arti visive, (quella che la fuggire i lettori e fallire gli editori). eia$: l:onrad Fikl.ler, 1841-1895; A"dolf Hildebrand. 1847-1921: Han.a YOQ Mw•N. 18371887, non aìono. per ca.so, stati ebrei; perchà la loro scuola mi dà un fortissimo sentore di e giudaismo in cottedra >. (e se non Orono ebrei. meritava.no di esserlo). Frane.ace Vol•ntino, 11udente, c, h::: scritto do Ca$erta: Assiduo leltor&, malgrado qualche benevolo consiglio in contrmio, della vostra rivista, mi sono solfermalo. nel n. 19, sull'arhcolo di G. Dell'Isola intitolato < Il giudaismo in cattedra> e, pur assentendo alla giusta requisitoria contro Spinoza, Bergson ed Einstein, sento dì dover notare che il noslro articolista si è spinto un po' oltre n&I comprend&re n&Jromblto dei e veleni filoeolici .i la dottrina di G. Bruno. In verità non riusciamo a capfre in quali punti la meravigliosa concezione bruniona possa essere accomunata alle sterili costruzioni dei filosofi giudaici o giudaiciz:zonti. Il fatto che Spinoza sia venuto a risolvere Il dualismo cartesion~ ammettendo l'unità: dello aoetonza • avvicinandosi in tal modo aU-Uno di Bruno non c1 olfre l'appiglio per trovare Ira i due, sia pure amm&asa lo priorità del Bruno, una C'(,t.cordanza di vedut& e tanto meno una COl':lunQ'l'IZ:dOi scopi, 1ali che conaenlono di guardar& i due filosofi llOlto lo steuo punto di vista. Bruno rappresenta per noi l"esprea.- sione più completa e Insieme eroica delruomo del Rinasdmento che ha acquistato la e50lla coscienza del suo valoNI, che, al• trav&rso il travaglio più che secol0l'9, ha rag. giunto la sua piena individualità di pensiero e si s009lia baldaruo&o contro il prin. cipio di autorità con la siCUreua di abbat• terio anche .e, ad ostacolarlo In quesfopera che eçlii eone.piace come di redenzione per I popoli, debba er9er1i a lui di contro, anch'essa a ciò spinta da prolond& esigenze

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