q11estionario ~cW,~ Pietro PioTlffli Ci ho scritto da Napoli; Mi avete rubato nd~; da tempo andavo si>i90lando con cura gli scritti e discorsi del Duce- per toccare con mano la genesi del fQ%zismo nel pensiero di Mu.aaolini; per vedere come tulle le accuse bot9hesi ri• g-uordanti rimproT"1SO%ione dello nostra politica di rozzo fossero false quanto vane; e la mia enlu:!liastica me!'OTlglia ò alata bon grande quando ad ogni piè soapinto ho trovato !rasi che esoltavano la raua italica e dicevano quanto neceuorio fosse il suo ooten1:lamento. Ma dell'avermi preceduto vi sono grato, perchè nessuno me,glio di voi avrebhfa potuto lis11are i dogmi del Ccrpo. Tuttavia non credk:zte d'aver lotto opera completa, ooa\ come nò lo nò altri ovrebb4:I potuto !aria, anzitutto per,;hò leggendo e Scritti e discorsi» l'oratoria mu&s01iniano trasporta in modo da non consenlìre minuziose ricerche. Trovandomi lonlono do ca, sa, non ho dinonti o me i testi; però posso aflermare che nel e Dìario di guerra •. ad esempio, a.e non eno, vi sono altri brani ri9uardanti l'erol•tno della roua italiano. E se meglio aveste ricercato nei giornali e nel Popolo d'Jtcrlia, avreste trovato un bra. :,.o, ln cui dppare evldenle che già nel 1919 il pericolo 9iudaico ero stato avvertito dal Duce. .~Ù1,~ Cosi dice Piovani. e prosegue: Vi voglio adesso dire quanio sia piaciuto a noi giovani l'orticolo e Giudaismo in cattedra., di G. Dell'laolo, appano nel N. 19 della Rivista: inlalli finora aveva1e spesso parlato dei dele1er1 ellelli della borghesia • del giudaismo nella scuola ilo.liana; mo, tronne qualche lettera del vostro atlivo collaboratore Pensabene. circa i libri di te-sto, non avevate mai mes10 U dito sul Yivo della plaga. Dell'Isola invece l'ha fatto. e bene. Noi r09azzi del 1922, che porliamo vivo in noi il seme della Rivoluzione. sentiamo qualche volta nelle nostre aule, intorno o\ !\0$1fi. banchi, intorno o noi una plumbea ·afa spirituale, che ci soffoco' e opprime; il noslro •Ririto combattivo si ribella, mo spes. so invano: la scuola italiana è 11010 lino o ieri avvinto ad ide-ologie che, ae pure sono state fioccate dal fo.scismo, non sono del tutto debellate. Lo Rivoluzione ha potu• to agire celermenie al governo e fra il popolo, ma nella scuola il suo elletto è sta1o, ~r forzo di coee. più lento, ~r quanto uno eflie-ace trasformazione vi sia alato o più pro. fonda si faro. Il clima CM!lll'odiema. diciamo cosl, evoluzione 11col0:!11iCOde. ve essere neces.sario• :nenie influenzato dal rmzì11mo. Per forg-ia, ~e l'Italiano nuovo è necesaarlo potenziare' H valore dello razza ed eliminare (non ri• pudiore) i prodotti dell'intelligenza di altre rozze, spesso negatiTam.ente efficaci, sem• pre ineflicad ai lini dell'educazione italiana. E uno volta eliminato lutto ciè che a noi è estraneo, di cui basterà darci 'hozioni puramente informative, bi1<>9na anche togliere via lascisticamente quello che a ciè che ci è eslrone,o è improntato: cioè lo bo19hesia, quel modo di pensare schematluato, a forzo affondato nella corre9giota del relativo; quel voler 110llocare l'as110lulo; quello pj.9nolare sullo filologia e sulla grammatica tanto da oscurare og:ii bellezza dCISlica; quella critica rm:ionale ed Idiota; tu1lo un modo di fare che non t Italiano. Noi abbiamo l'ori9inolità e la maturità insieme, ci6 che è classico: noi sentiamo vibrare nella poe,ia, nello prosa, 11ioIalina che Italiana, la voce dello noturo. del lo- \'oro, del popolo, l'eroismo; sono gli estranei che inlarciscono delle loro fcd,e nozioni I nostri libri e la nostro scuoio, che non 5Qnno ragionare, che sono 011ili, volenti o nolenti, al nostro dossico. 'JM1<& M,(, oe.ocAf ~ Lo studente liceole, Vinc.en:c~ Mi<:coli. ci ho serino da Cagliari: Nel N. 19, anno Il, dello Voetra pregiata Rivi11to, G. Dell'Isolo. nel 11uo wticofo e li giudaismo in cattedro > riporto alcuni brani d'un :esto scolastico di lilosolio; desidero sapere se E. Paolo Lamanna - au1ore di loie libro e chiss6: perchè non nominato dal Dell'Isola - sia ebreo o no. L'orticolo di G. Oelrlsolo mo11tro chiaramente come viene in11eg-nata ai ragazzi la liloaolio, senza critico e discernimento del bene dal mole, 9iungendo o volte o scuotere e disorientarne lo eoscien1:a e la lede religiOGO. Per ci.lare un altro e-sempio del libro del Lamanno dir-6 che al pensiero del Risorgimento italiane dedica la migerio di due pa;- 9inette e mezza. Ed oro v'Invito od oa.servore quali erono le opere lilo.soliche preacrille da! vecchi p,o. grammi mini11terioll. Di Platone n. IO; di Aristotele J; di autori latini J; di S. A9oatino J; di S. Anselmo I; di S. Tommaao 2. Di autori modem!, le Hguenti: Di autori ebrei J opere; di 15 oulori sita• nieri 27; di li autori italiani 19. Dc queati libri andavano scelti quelli eh, i giovani dovevano sludiare, e si sa che le opere italiane non erano proprio le piu 11tud1ate. Ora, come pub un giovane llaliono lo!• morsi ltolionomenle lo coscienza, fra quosto puuo di cerebroli11mo 11traniero? Avete rimproverato Salvo Londin per le sue parole sul genio ebraico; questo è nlenlel Che direte d'un profe11sore che, in pien,:J compagna rmziale, si perme11e di parlare d' Bergson non solo. ma di 09glun9ere cho il Bergson t uno di quelle ligure mistiche, superiori, di fronte olle quali à miseria ogni considerazione di cesto, nazionalità o razza? Perch• I giovani si lormino degnamente è 11ufliciente ed è ancor più n&cessorio che essi sludino unicamente opere di llallonl, conformi olla nostro nazione. Desidttro oro lar• qualche considerazione 11ullostudio della storia. Tale studio eomineia in 1erzo elementare e, comincia in un modo davvero infelice; cioà ai parlo •ubito del !razionamento politico d'ltal\a nel 1848, a lanciulli che devono invece abituarsi o vivere nel clima imperiale anche nello studio, oltre che n•ll'btruzione dello G. I. L lo credo che si potrebbe 111udiare cosl: dopo le n&ceHorie premesse geografiche, I con- :11!e~te~z!n~:iz:~~':i~ à:~~:;cinu~:~: forma di governo d'Italia, e linolmente, par• tendo dal 1900, inizio del gloriosissimo Rtt• gno di S. M. Vinorio Emanuele lii, giun9ttre ai giorni nostri di dignità e lon:o imperiale data all'Italia dal Duce. Del resto, la storia è gempre s1udia10 solo per imbellire il cranio e prepararlo offesa. me; e ci6 à In parte 9iuslificato dal numero di dote e fatti che non interesaa:no la nostra storia e che pure si devono studiare. La storia invece dev'assere studiato non come Une o se stessa nt con intento scienlifico. Mo per mostrare la 9randezza dello Nozione Italiana. 9ronde anche in tempo di disunione polilie-a (ed è onchtt tempo di finirla di dire « servitò • chè abbiamo le losche gonfie dì tale parola); e per eaaHare. sull'esempio luminoso dei nostri maggiori, il nootro amor patrio e lo consapevolezza dello superiorittl dello ne&tra rozzo, e per •darci il certo presagio di sempre maggiori 9lorie avvenire. Del resto tal( mie parole non hanno piò ragione di essere col sopravvenire dei programmi che saranno assegnali quest'anno !KX>lostico, ma servono per capire il pos• solo d6lla nostra educazione. ~ al ~ Il laacislo univere:itario, Andrea Chili Bate1li, ci ho mandato da Firenze questo im• portante salito: De,idoro esporvi alcune con11idero-zioni 11ul!'arlicolo e Il giudaismo in cottedra..:, (nu• V'.l.ero 19, PP. 19-21>. in cui G\uaeppe Dell'Isolo delinea eflicocemente il contrasto tra lo concezione classica e ilaliano dello filoso. !io, e e la contamina:zione ebraico che e·~. ormai da secoli, nella filosofia dell'Europa: l'idealismo .t; considerazioni che io ritengo nece-11-SOrie, poichè l'importanza dell'arg.>- mento svolto (Filosolìa e Scuola) è tale, che la questione meriterebbe di esser ripresa ed ampiamente trottata dolio vostra Rivisto, che per difesa d~llo razza intende soprattulto lo dilMO della civiltà, dell'arte, dello :-e• llgione, dell'educaz.ione, • quindi ancho del. la filosofia Italiano, che non è e non pub eSffre. come ollerma il Dell'Isolo, che quella della tradizione dassica e callolica. che ha ovulo per ante,signanl coloro e che sono sempre stali i maestri di filOl!IOfiadell'Italia: dico Aristotele e S. Tommaso>. lo concordo dunque ~rlettamente col vostro articolislo, quando ollermo che e !o rozza ìlolko nel cristioneaimo an:r.ichè una lino trovo la sua plò alto ed appropriato ma. nilesta:zione •. onde i giovani avranno e uno guido diritto e certis.s1mo •· e un orientamen. 10 sicuro e uno certeua a111oluta • •ceglien•
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