!\i l"offerain contro Pio VI s.i fc:rmua del resto alle porte •li Homa, dove giunge,ano da Ancona continuamente ebrei e libelli. A Milano poi, il Scrbelloni a,·eva trasmes80 al DireltO· rio locale un pian0 particolareggiato del Dirdtorio di Parigi per distruggere l'autorità del Papa, piano nel quale figura,·ano diffamu:ioni J>ubhliche incredibili e di netta ispirazione ebraica. Come a Milano, così in tutta la Lombardia, nel Veneto, a Genova, a Modena e nelle Legazloni pontificie, i Fr11nceti erano riusciti solo a raccogliere intorno a sè i 1>eggiori elementi e sopranutto erano spalleggiali regolarmeute dai giudei, ed ogni u:ione era polarizzata intorno all'odio contro il Papa e contro Roma. Chi ebbe 1>t:ròsubito e aempre la sensazione preçisa che 1u110 il male 1,ro,·enh•a dagli ebrei fu il buon popolo di Roma, e principalmente i Trasteverini, che troviamo in prìma fila a controbattere ogni turbolen:,.a, ad imporre ai giudei di portare il berretto giallo anche denlro il ghello. dopo la somm08Sa del Ba.sse•.ille; ad assaltare il gheuo stCNO dopo il 1upplitio di Luigi XVI, ed a ricacciare, come ,-edrcmo. costantemente in gola ai giudei al grido di Vivo Maria! Vit.'à il Papa! le ipocrite im•ocazioni loro alla libertà ed alla repubblica. In quegli anni di dolore, i Traste,·erinj dettero Ja misura della nobiltà della loro raua e lasciarono sul buio del lenipo una acia luminON di valore e di saggeu.a. Ad inlerwi.ficare i diM>rdini intanto, il Direttorio a,·e,a nominato ambaaciatore a Roma il fra1ello del Generale 8uonas,arte - Giuseppe - il quale scelse come sede l'appartalo Palano Conini alla Lungara, e cominciò ad aMOldare tutti gli l'COntentie gli spostati. nominandoli consulenti dell'Ambasciata. dando loro come capi diretti alcuni 1pecialis.ti di rholutioni, fra cui il Du1>hot, fidanuto di Paolina Buonaparte. il quale &\e,•a operato brillanlemente a Geno,•a, Quetto singolare tipo di av,•enlllriero spa\'aldo, n1>pena~ct-~o a Po:auo Corsini. si mise a dis1ribuire denari e coe<:arde e dttitc di sollevare il popolo per il 27 di~mbre. Un ct.ntinaio fra ebrei e malvhe.nti. con,·oca1i da lui. fu riu• nito a banchetto a Villa Medici, e ,eJ"AOsera ~ J>er Capo le C.se, ,golandosi in grida di e,,vh•a e di abbu..-o. Oi11persida una pattuglia di Dragoni, uno dei quali fu fcrilo a morte, i franco-ebrei rkomincia.no l'indomani. distrihuend~i fra il Corso e Trute,·ere ed erogando ancora denari e coccarde con frequenti arringhe alla folla. Appena iniziata la dimostraùone. e500no dal portone prin• dpale di Palazzo Coraini i maggiorenti giudei e francesi, che incamminandosi verso la Porta Se11imi:ma gridano con quanto fiato hanno in corpo: Vitra la libt',tà! Di conlro a loro 11011 lardano però ad accorrere i Tnl!leH•rini rà:spondendo: Vit.-a il Papa! Vm:r la Rcli&i"on~! Vit'O lo 1/adonna! • La c.nalleria pontificia cerca di tener separali i dimostranti. ma C9Ce allora da Palazzo Cor.sini il Duphot che con altri ufficiali francesi ai p011ealla lesta dei suoi ebrei e manigoldi con auitudini di sfida. Un &ergente di cavalleria, Amadei. gli ordina di ringuainare la ,apada, Ouphot non obbedi&«. e l'altro gli ,para al peuo. abbattendolo. Il ferito, affidato al Parroco di Sanla Ooro1ea, muore poco dopo presso la Porta Seuimiana. mcnlre i dimo1$tronli si sbandano: l'ambasciatore ritorna n Pala:r..zoCorsini. dalla parte dei giardini e, furente. uccide il primo cl1e gli ca• Pilft. Poi. sordo a qualunque !piegazione, chiede i auoi caulli per abbandonare Homa. Il lumulto in cui mori il Duphot diede alla Francia il molÌ\'O tanto sospirato per dichiarare la guerra al Papa. Il generale 8er1hicr mosse subilo da Ancona ed ai primi di febbraio era alle porte dell'Urbe. dove entra,a il 15 dello steMO rne:.,e, dopo che gli ebrei a\·e,•ano 8\Ulo cura di affiggere in Campo Vaccino un proclama di e trecento ciuadini romani>, per il qua:e si did1iara,a decaduto il Go,·erno Ponti6eio e "-i esaltavano i e dirùti del Popolo Romano>. Che l'entrata dei francesi con la prigionia e l'C!ilio di Pio VI fosse un trionfo csclu.sh•amente ebraico ti vide bene eia quanto av,·e.nne nella e Repubblica Romana >, e principalmente dal primo allo del nuo,·o go,·emo, per il quale ,·eniva abrogalo l'Edi1w sopra &li ebrei del Pontefi~ ed erano emancipati gli ebrei StC$SÌ. Il testo di tale significath•o documento fu il seguente: e Co,uiderando eh(! 1ccondo i prìncipii Mri=io1w1i dalfutV> e co.slitu:i<>nak della Repubblica Homu11ale leigi ,lebbono e.se ure comuni ed e«uali ~, lUlli i cittadini romani. a:ieM dttretat.a lo leue seguenle: « Cli ebrei che riuniscono in sè tulle le condi:ioni per fouenic menw del diritto di cìuadinon:<J romana devono es.sere soggeui e unica.mente alle leggi co.m.uni pu tullì i ci1t0</ini,lei/a Hepubc blica Homana. Per corueguen:xr luUe le leggi e /(! di.spo.si:ioru e cAe riguarddfllO gli ebrei .sonc d'ora itllt(Jn.;j nulle t sen:a e e/Jetlo >, Alla sera del primo giorno della loro repubblica, gli ebrei ri~pirono le strade della città senu portare il .5('gno.fino allora imposto: nel gl1ello, illuminato a fesla, fu eretto l'albero della libertà davanti alla Sinagoga, cd intorno si tennero orazioni in6ammate, nelle quali il e cittadino» Antonio Pacifici inneggiò allo invitto Dio di Abramo e di Giacobbe che 1\-C\I redento gli ebrei d.lla lunga ..scl,Wiil.ùdi un altro Farcu:m~ 1in1n,w. Nei giorni ~uCCCSli\•ipoi, i deliri ,·endicati,•i ebraici si ò<:B· lenarono con la caralleristica intensità propris di u11 1>opolo ae'n,:a nervi. Nel Circolo Co.stù.,,:iona~, allora fondato, fu formulata infatti la proposta di imporre ai preli uno 8tigma sulla fronle, di tra.sformare l1 Basilica di S. Bartolomeo in una ca• serma od in un te.lro, oppure anche in un granaio a fnore
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