CA DELLAGENTE PICENA Oggi il costume popolare è - per dire il ,·ero - usato meno, e 10lo nelle na:hie feste. .. lndipcndentemen1c da questo l'&bito tJ)irituale ed immaginativo delle genti Picene è rimasto sempre lo steuo; i contadini e i pastori (che non mancano 11uimonti) tengono in gran conto l'ospite, indice di uno &pirito quasi patriarcale. E certe feste religiose, certi riti, certe usanze hanno COMervato tracce delle antiche lradizioni ube)1iche e dei cuhi agrari indigeni pre-cri• tturni. Espressioni tipiche dell'anima Picena, piena di religio&0 ml!ticismo, come quella Umbra, e di poesia sono le canzoni e a balocco> della mielitura, le leggende ancor vh·e di Totila &e9nfiuo e ucciso a Tagina, sull'Appennino Umbro-Marchigiano, e -di Cecco D'AK:o:i; la ftsta della e: Venuta> nella quale tutte le campagne celd:ira.no con grandi fuochi l'arrh·o, dal mare. della Casa della Madonna <li Loreto. Ma oltre a quet1to, che è colore e poesia in1ieme, i Piceni eseguono norme di diritto e morale proprio che ,·engono dalla loro· natura e la rispccçhiano: 1ono semplic~ spontanee e, quel che più conta. noatre, noatriYime. Il popolo Pi«no è 1ilenzioso e modesto; forse Jltrciò è poco conosciu10. I.a sua 1tessa rierezza è tacila. chiu11a,calma, ma non meno dignitosa " 1icura. Il suo carattere non è mai troppo allegro. è aohanto sereno e ci dà l'impre55ione che tal popolo s.ia pieno di buon senso, calc::olatore delle gioie come delle fatiche. Tutti questi caratteri etici si riconnettono al suo tipo fùico: statura media ma ,,·cita, capelli e occhi castani, talora neri e &curi, fronte ampia, più larga che alla, densa di pensieri ma sempre serena. Lo ,guardo calmo e profondo, la fronte decW ed il profilo volitivo - il naso è dirillo, le labbra appena ser• rate, la mandibola è robusta e il mento armonioso - esprimono la foru. di quella tempra e tutta la sua intima italicità. Ma e'~ di più: il popolo Piceno, contrariamente a quanto potrebbe ere• dersi dopo conosciuto il suo valore. del resto per nulla eccezionale, e nduto come non abbia s,·olto una propri.a politica indipendente. e non sia perciò ,iato ano re di grande storia; ha dato alla razza madre uomini illustri e alcuni dei maggiori genii Italici: Gentile da Fabriano, Bramanle, Raffaello. Alberigo Cen1ili, Ros.sini e il grandissimo Leopardi. Tutti nomi che parlano. Però questo popolo non ebhf:, come 1i vWe. causa le condl%ioni politico-sociali, !!imuhanee rioriture di grandi in un dato campo nè uno s\·olgimento suo di pensiero, arte, civiltà continuantesi attraverso i tempi, come altre genti haliane ebbero dal 200 in poi. E' questo il popolo l8\·ora1ore, fecon-do. tenace, 1ile.nzioso; popolo geniale e Romano, popolo puro di pngue e di spirito, italianissimo per pentiero e costume; è questo il popolo che abitando il Pteeno, enendo di slirpe e caraueri Piceni, dovremmo chiamare Piceno. ENZO SANT ARELLI C.eco d'~li CM Ja W\Cl lesione (quadro di Ci\lllo Cantolome-an. o.Da PinaooWoo co munale di Aacoli Pie.no).
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