La Difesa della Razza - anno II - n. 20 - 20 agosto 1939

'Jt ca,i.o, w,U ~ Col fascicolo n. 13, p09ina 28, pubblicammo il ritralto del capo dogli Aruui, ma il nome di questo copo non è quello, che noi allora dicemmo. Egli si chiama invece Scl,ech Ua.. ln Sudo. 'JJ, ~te,. ~ Go.•lon• Baule ei acri.sae da Padova che le immagini di donne italiane che pubblicammo col fascicolo dell"Asse non fossero abbastanza belle. Gli rispondemmo che della sua lehera d piaceva il sentimento cavalleresco. Ha replicato che l'abbiamo messo in ridicolo e lotto po~re per cavalier "rYenle. Caro Raule cicisbei e cavalier serv~li non hanno nulia di cavalleresco, Questo à un sentimenlo v.irile, virilissimo, e ogni natura elevata lo possiede. 'Jt p,a,Uo, cU ~ Il camerata Ghweppe For1eguerri ci' ha scritto da rìrenze: Risposta ad [notrio franchi: riassumo le censure contenute nella vostra lettera, in primo luogo sarebbe ingiusto l'addebito da me rivolto al 'Sonnino per avere palluito nel trauato di Londra la esclusione del Santo Padre d<lll'eventuale conferenza della Paco. Con questa esclusione, voi dite, il Ministro degli Esleri llaliano del tempo avrebbe inteao porre la Chiesa Cattolica su un più allo soglio quello della negalilèl spirituale> in contrapposizione a quello e temporale > di cattiva memoria; in secondo luogo, voi cercate dimostrare non easere di buon gusto gettare discredito, su una cosl e nobile> e alta figura> di palriotta, ciò sopra tutto per il particolare riflesso, che Il Sonnino del. r'in\erventismo fu uno dei pii) pugnaci as• seriori · Rispondo al I addebilo: l'art. 15 del Trattato di Londra volulo dal Sonnino ebbe conseguenze gravi pe,r l'Italia, perchà determinò il risentimento di tutto il mondo cattolico. Il Wilson non si sarebbé a-zzardato a schierarsi dalla parte Jugoslava nella questione di Fiume, se i milioni di cattolici residenti negli Stati Uniti, anzich6 ostili, 'fos.sero stati favorevoli all'Italia. . L'asserire, che ciò Ieee per amore d'llalla e del PaJXItO è puerile: non si esalta costrin. gendo all'in02ione, ma assecondando l'azione, quando questa può essere diretta a nobile idealitèl ed avere conseguenze feconde. Ouesta non è · isolata oçinione ~ a prescin• de"re dalle inlereuanti oonsiderazioni, che si trovano esposte in e Vita Italiana, ottobre 1938 >, e Un diario che diventa una requisitoria > del Sommi Picenardi: gièl nel settembro 1919, Giorgio Sorel, a i:,opoailo del Patto di Londra scriveva e Esaminando il testo del Trattato di Londra si resta colpili delle grandJ dilferenze rilevabili nella redazione delle diverse JXIrti. Certi articoli son::, stati evidentemenlo studiali a fondo da gonte del mestiere, mentre certi altri, sembrano scritti sopra un tavolino da giuoco. da gente allegra e stordita. L'art. 13 è lor• mulato, oosl vaqamente, che viene fatto di chiederci, se per casa esso non ha servito a sostituirne un altro più esplicito, sul quale le JXIrti non riuscivano ad acoordarsi. Oggi si vede che i compens1 coloniali 03segnati all'Italia In Abissinia e nell'enlroterra della Tripolitania, aono piccolissimi - io ~ che il Sonnino ~a •kno obbligato a sub\NI la direa:ioue di g:en .. pii) polente di lui, la quale non compnndeYa l'Ul'lporlmuo: dello: quNtioae. a cui l'art. 13 ai riferiYa. Il lamo30 art. 15 In forza del quale il Papa è slalo lasciato fuori dalla Conferenza della Pace, non appare m&glio redatto. Anche qui non c·• dubbio che poteri irresponsabili si sono sostituiti al MinisllO responsabile. Non mancano motivi per credere, che la Masaoneria abbia avuto una gran parte nei n&gozìati del 1915. Essa doveva sperare che una guerra Ira l'Italia e l'Austria creasse alla Santa Sede tali imbarau:i d(I, rovinare definitivamente il Partito Cattolico>. Ora, suf Sonnino grava dunque la responsabilitèl, per la omiasione di esplicative t,eci:se ~ttuizionl, che ci garantis,sero acquisti coloniali, in caso di vittoria, propon:ionati al nostro sacrilicio ed agli acquisii dei nostri alleati, che ci garantia.sero tiume, che nel Pauo invece venne aasegnala, con somma leggerezza alla Croazia, nonchè la in• tangibilità della nostra riserva aurea, per · qualsiasi evenienza dipendente dallo stato di guena e la conlinuità dei' rifornimenti delle materio prime a prezzo di costo. Il Sonnino era un vecchio uomo politico, scal• lrilo in mille negozi. e E' vero> poco conoscitore degli uomini e delle loro passioni, (V. Giolitti: Memorie, Voi. I) ma con criterio sufficiente per wevedere quali compelizioni si sarebbero aocese fra i vincitori in caso di villoria. Previde, ma non prese provve• dimenti adeguati. Per il secondo addebito, gli italiani dovrebbero, secondo voi, con1inuare ad ignorare, solo perchè il Sonni.no fu interventista e Ministro dell'Italia in guerre: ora. se Interventismo è sinonimo di rinnovamento, so l'intervento lu indiscutibilmente un movimento necessario contro l'Impero Absburgico, non vedesi alcuna connessione- col rispeUo e la venerazione obblig.otorie venso un uomo, che ogni piò benevola critica, non può fare a meno di definirlo e continuatore di quella politica di remissivltèl > di fronte allo straniero, che per pii) anni da Cavour In poi e Ja.tta una breve parentesi tt,r Criapl aveva tolto prestigio ed outoritèl all'Italia. nella decisione dei grandi allori Europei. Leggansi le pagine di chi' si trovò a lollare contro lo conseguenze di quella fatale re• missivilèl (Alla dilesa d'Italia a Versailles, Silvio Crespi). Ma allora perchè attribuire ad altri, respon,sobililà, che unicamente era• no del Sonnino, lui incen:sare, gli altri abbauare? Cercate di rispondere a questi molteplici inlerrogativi, lroverete anche la chiave di molti misteri, che hanno oscurato in Questo e nel secolo precedente la impan:la. litèl della Storia. Ga"'uli(ffl(I BiC1Dchi,studente di medicina a Pavia, ci ha scritto da Milano: Ho letto nel Oueslionario del n. 12 della vostra Rivista la lelte-ra di due maltesi, pubblicala sotto il Utolo e VoronoU >, e nella mia qualitèl di studente in medicina sento il dovero di rettilicare - almeno In parte - le opinioni ivi espo$te a proposito degli innesti di glandolo della scimmi0 nell'uomo. Considerando con oggettività l risultati di quegli esperiroonti, che sembravano in un primo lompo dover rivolw:ionare la lisiolo• gia, si può senz'altro di're che, al vaglio di una critica severa, l'odilicio scientifico costruito da) Voronolf sia crollalo e piuttosto misennnenht. InfatU non 6 stato assolutamente dimostrato l'attecchimento, anche temporaneo, degli elementi specifici dell'organo innestato. La conclusione che rorgano stesso sopravviva e continui a lunzionme non ha quindi resistito. Con questo non si deve del tutto negare I risultati sperimentali del ricordato innesto in uomini già vecchi: con probabilitèl si ebbe una reale attenuazione dei segni della senilitèl. Ma l'eventuale effetto di questa e cura>, si deve esclusivamente ricercare nell'azione opoterapica (l'opoterapia - come. è' noto - è una media:n:ione che impi&ga orgoni di anima1i, o i principi attivi da ossi estraili, per rimediare alle insufli. clenze funzionali doll'_organismo umano) che si esercita sullo sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Fu però notato da quanti ebbero la pos• sibìlità di esaminare a distanza di tempo gli individui lraatlati col metodo Voronoll, che tali esseri,. dopo la scossa subita per l'azione dell'innesto, il quale sembrava loro ridonare un poco della perdula giovinezza, rttomavano in uno stato di senilitèl ancor più rottrlstante. Questo può venire interpretato come un segno della potenza delle leggi naturali, Je quali impediscono e stroncano le opJ'.)04\a:ioni umane. La natura umana ha i.nsomma valide anni per d.iiendere le sue qualità e i suoi attributi, anche contro il volere degli uomini. E la specie umana non venne certamente con. laminata, in alcuni suoi individui, dal metodo Voronolf. Non si è verificato cioè - come credono i due mallesi della lettera - che e una parte viva di un animale si lnteOti col corpç umano>. La scienza e seria e cristiana> nelle sue attive ricerche In lutti I campi si propane - come giustamente osservano i due ricordati maltesi - di aiutare l'umanità, senza mai essere di detrimento a quella peculiare d!gnrtèl e natura, che distingue nettamente e senza equi'Voci l'uomo dalle specie animali. Por concludere: come le ricerche scientiliche devono mirare al miglioramento mai alla degradaz.ione della ,specfo umana, cosl, nel campo più parlicolare (ma di immensa importanza) delle razze, è dovere delle Jeg. gi razziali di tutelare la conservazione e l'Integrità del patrimonio etnico, hnpedendo le mescolan.r.e, che avvengono a lutto danno della razza piò valida e intelligente. E la politica J'02!Ziale è in vigore appunto - quasi una legge naturale - nelle naztoni razzialmente migliori. Brutiurn è il nome di una rivista, che :.i pubblica a Reggio Calabria. Il suo le~o fascicolo di quest'anno. nella rubrica intitolata echi e riverberi. riproduce un articolo di M. Sorretti sugli ebrei in Calabria; ma se i lettori volessero conoscere la t,ima edizione di questo articolo, non sapr-ebbero dove pescarla. Eppure è antico CO$lume d'ogni specie di studiosi o redattori quello di citare le fonti. Brulium è il nome d'una antichissima civiltà italica, o noi abbiamo un solo modo di niantener viva rantica civiltà italiana, una sola memoria, il costume. Cosl s'intitola un volumetto di poesie civili e guerriere di Don Atanasio M. Pro.Nda ord. cist. (San Severino Marche, Tip. Bellaborba). Don Atanasio co l'ha mand(lto, con una bella dedica e quasi epigrofe alla gente nostra. Lo rin9ratiamo. Dobbiamo anche ringraziare Ugo Antonelli prolessibnista d'opera dolciaria, come &gli si professa, d'una lettera piena di al• letto nazìonale. 4.9

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==