pii) facilmente compreso. Di conseguenza. abolire tutte quelle parole accademiche, scrivere per cosi dire alla buona, donandO!li al massimo sempre nell'ambito del poe• sibile di es.sere chiari anzi molto chiari, direi quasi elementari. Dando rosi modo a tutti di e<Jpire e ben cai:,ire tutte quelle questioni di massima importanza per il nostro popolo. Jr.oltre vorrei richiamare l'attenzione dei lettori, •e queste righe vernmno pubblieate, sul fatto che ancoro troppi Italiani si riempiono la bocca di parole straniere, in ape. eia] modo francesi, che urlandoti per la strada li dicono ancora pardon oppure per ringraz:iar1i m.rci e via di seguito. Vi sono inoltre nego.ti dove ancora ti offrono un paio di guani! glaCfl, un servizio da toilette o uno por conaw:nl. Se oon queste persone con le buone non si é ollenuto ancora nulla bisogna reagire ed energioamente, ed ogni Italiano pu6 late individualmente qualche co1a. sja ripcendendo energio::r:mente chiunque parlandogli usi insieme alle Italiane parole stranle.re, sia abbandonando quei nego.ti o altri' loc:al.1 dove si la ancora uso di parole ,troniere, allinehé tutti comprendano che in Italia si parla Italiano e non hr,gue miste. Colgo l'occosione di ringra- ~iarvi per qu<',.nto andate facendo con la ·1ostra rivist'l'. Caro Ferretti, dobbiamo vergognarci di<non essere eapitl dal popolo, e invece abbi<Jillo la p,esunzione d'euere da pii) del popolo, e che questo non ci ecipisc:a per la sua içinoranza. Presuntuosi, ignoranti e rorroltl siamo tulll quelli che odopriamo parole che il popolo non comprende. Nel paese di Danle, ehi non è compreso dal popolo é straniero. Solo lo 1ea:rao aenao poetico poleva · n,nderei tanto eruditi e tanto cretini. Ouan• do la smetteremo con questo gergo? Questa degradaz.!o!'le, questa depravazione del senao nazionale, che è la lingua dei cosid• detti lntellettuaJi, questo gergo di cemento armato? Niente pii) di questa cosiddetta aristoero:tia dell'intelligenza deve farci ca• pire che l'aristocrazia é in ogni campo la morie. Che dire dei mondani, dei baristi, dei mercantili, i comillò? Vogliono sandvieci alla mQÌ'Onese, mobili in legno, statue in bronzo, E eredi che questi non vadano d'accordo con quegli altri? Hai visto a] ci• nematografo quel documentario, che il fine dicitore a un cerio punto commenta eoi,l: e qui l'immanente diventa realtò concreta? E a ehi parla il fine dicitore, se non ai nostri Inconcussi sandvieci? Dora Accordi ci ha saitto da Tesero: Poiché gentilmente chiedete il mio modesto Qatere sul consiglio che voi date a tutti gli Italiani di leggere i diKorai lalla N<rzione M<l-.eu d~ Fichte, avendo letto (sebbene in edizione ridotta) tanto quei Discorsi. ehe la Scienza Nuo.-a di Vico, vi dirò francamente che io pn,ferisco il secondo Se i discorsi di Fichte sono una pura e grande ·espreaaione dell'amore di patria, se esprimono il grande Ideale di elevare il popolo tutto mediante una serio eduCO%ione, essi risentono tuttavia di spirito luterano, mentre Vico è l'espressione piò genuina del genio italiano od onehe della nostra religione. Vico ha compreso la grandezza del popolo Romano, ci~ Italiano, e della sua lingua, la eternità di Roma e delle sue leggi, ha oompreso che se l'Italia in quel leml).O era in un periodo di deeaden:r.o. politica, se era in un fatale ricorso, SClrébbe venuto per lei la latale ascésa. Cosi serive Dora Acçordi; la sua osservazione Ci sembra: e.salfissima, sebbene su. perflua, perché Fichle è tedesco dai piedi olla testo, e J1HSuno pensa che possa rimpiazzare Vico e rappresentare il popolo ila• lla:i.o. Piuttosto i lettori debbono sOP,ere che non abbiamo esilato a cancellare un pe. riodo. con il quale Dora Accordi diceva Vico preeur30re dell'ìdealismo e dello storici• smo. Cara Accordi, nessun vero italiano deve pìl) dire quesla cosa. Vico ha tanto do vedere con l'idealismo e lo storicismo. quan. lo il lin9ua99io ha da vedere con la ragione; quanto Ja filosofia dell'immaginazione col razionalismo. Idealismo e storici- ::i:a:~:h!u:~~lfi~c;:lir~~"::r :::t~; la borghesia d'Europa, fame una mCl880 di manovra, farla combattere per il dominio europeo della Francia, nel 1914, come ve l'aveva fatta combattere Napoleone; e che servi alla Germania per concludere il peggiore dei suoi affari luterani, finito con la sconfitta. Idealismo e storicismo sono il prolungamento dell'umanesimo di Erasmo e Lulero, Cioà la fase conduslva del tenlattvo di mettere l'Europa da un punto di visto non romapo. Sono una filosofia politica, una s°R&cie intellolluale dell'impresa d'Alessandro il Macedone, ridurre Omero a cultura. Voglio dirti ehe ai trotta d'un'lmpresa lntel4i'i
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