GMù Cristo llcllem.ito' do.i 9iudoi (particolare). Affrnoo di Giotto nella Coppella. degili Scro'H,pi a. Pa.d-:,,.-a. una slessa anUchissima stirpe E le somiglianze persistono nell'abito mentale. La Divina Commedia e il Faust rappresentano forme tipi.che d,lla più alta poesia umana. Ed è noto che Italia e Germania produs. aero nel millenni condottieri d'impero come Cesare, Carlo Magno, Mussolini, Hitler. Oggi si possono trovare concordanze per esempio nel concetto di nazione legato più all'jua IICID,g'Uinia che alrju• lod o anche nella comune lotta antiebraica, che mira ad estir'J:pre l'internazionalismo rivoluzionarlo e la prepotenza dell'oro. Sono invece diversi I metodi per la bonifica umana. In· Genn(l.. nia ai tende a sopprimero gli elementi gra• vemente tarati allo scopo di troncare l'ereditarietc!c morbosa, in Italia ai persegue il controllo dell'infanzia per co1Teggere opportunamente l differenti biotipi secondo le possibilitc!c fisiche e le naturali inclinazioni. Ma l'uno e l'altro si.sterna più che esdudersi llembrctno destinati ad incontrarsi e a fondersi. Anche nel campo religioso il raz. :ti.amo fascista resta cattolico. Si i:,:,trebbo anti dire che ha fatto ritrovare al popolo italiano la strada di' Roma momentanoamen• le smarrita, mentre il razzismo mn.ional-socialista approfondisce sempre più il distacco iniziato da Lutero. Ma per me vi è aneo,a una diilerenza notevole e caratteristìca. In Germania il razzismo sale dall'esame linguistico, fisiologico. anatomico per giungere, atlraverso la teoria della superiorit6: lisica e morale, alla lormidablle realtà nazionale, religiosa e guerriera di Hitler, In Italia è sentimento della stessa razza che ha creato la potenza imperiale della Roma dei Cesari, l'univeraalittc del Cattolicismo, il Rinascimento. 44 <JA.i, :òio-~, Al camerata tedesco Ruth ·che Ci scrisse dello stesso argomento trattato da Mario Gr01$i. avemmo tra l'allro occasiono di dire ch"egli non doveva considerarsl straniero in ltaHa, e d'aggiungere: Nessun connazionale di Goethe è stato mai straniero in Italia. Sa. pete quanto gritaliani amino il p,oeta del second~ fausto. Quanto l'Italia sia stata da lui- amata. Capita. E ora abbiamo un destino comune da assolvere. Sapete che il r.ostro destino è di finirla con le potenze mercanti e mettere il popolo in cima alle nazioni, alla vita del mondo, ecc. ecc. Ebbene, Maddalena. LukClaO-maha tagliato questo pez:io, lo ba appiccicato a un mezzo loglio. ci ho: scritto vicino: Ohi, Dio mio I Ma - ka grande guen'O? - E con questo lapalissiano commento, ce l'ha spedito da Loopoli. Ringraziamo la nostra lettrice polacoo. Ohi, Dio tl'lio I - Ella eaec"lama, per signlHecrre che è 'proprio ovvia la sua oaservatioQe, anzi la domanda della grande guerra. Sicchè noi dovremmo considerare stranieri i tedeschi e mono l"aUetto goelhlano, perchè venti anni la ci siamo battuti? E' poa. sibilo che Maddalena Lukas6vna abbia questa lèea della guen-a. della pace, della civiltà, delronore d&i popoli? Non è pPSSlbile. Vogliamo troppo bene ai nostri lettori, per poterlo credere. E allor<ti' Maddalena Lukas6vna lorM non è contenta che abbiamo fatto alleanza coi tedeschi? Da quanll anni manca dall'Italia? Forse dall'epoca borghese. Lo dobbiamo supporre da quel suo: ohi., Dio mio I - che non è colpa sua, se l'ha sentito e Imparato in Italia. La nostra lettrice ha una qualche idea della nostra tragedia? Quella voglio dire d'un popolo, come il nostro, che a guerra finita, deve toccare oon mano che seicentomila italiani sono mort~ per assicurare il dominio europeo alla Francia. e il marittimo ai cartaginesi d'Inghilterra. O la nostra lettrice crede anch"ella che gl"italionl ai dovessero batte:-e per la ciriliaa:tioni' Oppure che ciTilùla:tion sia lo slesso che civiltb? Di quante sventure ha potuto subire l'Italia, nehu• na uguaglia quella, che sia alata tratta a combattere per l'impero dei suoi assimilati, Questa ferita ha scoperchiato le 10mbe, Non ci sono più morii in llolia. Discorriamo con Dante. Cercato di CQ'pire per che cosa com• batteremo questa volta. ~ di, ~ aMKa-to, Ma.rio FerNtti ? ha saitto da A1001i Pi- ~no: Sono un appassionato lettore della v01Stra bella rivista e seç,uo attentamente tutte le quealionl che ai vanno discutendo, fra voi e il popolo e Ira popolo e popolo. Se dunque questo è un colloquio con Il popolo, bisogna mettersi i:n condizioni di farai capire dal vero pop0Jo, se per popolo Si intende anche quello dei com" e delle olticine e quello che lavora in genere. Fornito di conseguenza di una cu]tura non tanto rilevante e messo quindi in condizione di non ben comprendere tutte quelle cose che venQono man mano discusse nei vostrt queatiol>""r1, Quindi a mio parere bisognerebbe adoperare un linguaggio più lo:dle, più alla portata di tutt~ e più otto quindi ad essere
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