UOMO E NON FILOSOFO Nè iJ titolo di 6k)sofo ~ ,·erun altro ami.le ~ taw che- l'uomo se ne dd>ba. pttgiatt, ncmmmo fra ,e Stesso. L'unico titolo con,-cnicntc all'uomo, e del cpaw e&li s'avrtbl:,c a pttgiarc. si ir qudlo di uomo. E qaellD titolo fUtttebhe che du mcriW$C' di portarlo. ~ c:s.scr uomo vero. cioè s«oodo oatu.ra. la ~ modo e con questa condiuont-il oomc-d'uomo ir wnmca1e d., pttgiancn<, V<dmdo ch',glò è la pnnàpale """"' <klla natura tcnutre, o si.a dd GOllN> puoeta. ec. LA FILOSOFIADISTRUSSE ROMA La sola virtù che sia e <"OStUU ed attt.._ ir quella eh· è amata e profess.u:a per natWa e per illusiaDi, non qucll, eh< lo è p<r ..i, fiJo,ofìa, <pDdo - la filosofu. porti alla virtù, il chr noo pu6 fare lt non mentre ejl'è imperf~-a. Od rato, OilCfflk i NIIDlfti. La ,•irtù foncb.u. 5Ulla 6.loso6a non csistl in Roma fino a' tempi dc· Gracchi. Virtuosi per filosofia non forono ma.i tanti in Roma, quanti a· tempi de' Tibcn, Caligola, Ncrooi, Domiziani. Trovncte nell'antio Roma dei Fabrizi (n<ffltcissimi ddla filosofia, cÒmc si sa dal fatto di Gnca) dei Curii, cc. ma dei Catoni, dei Bruti stoici non li. IJ'O\•ettte. Or bene che giovò a Roma la diffusione, l'introduzione della virtù 61osofic:a, e per principii? La distl'\W~ della virtù opentiva cd dnca«, e quindi ddl&grandezza di Roma.. MORALITÀ DEGLI ANTICHI Il ( atto sta cosi e non sì può neg,.tt. La JOf'Dma dd la mon.liti pratia era cd è tanto maggiott presso gli antichi, i pagani, i ~lvaggi, cht presso i moderni, 1 Cristiani, gl'incivilili, quanlo la somma dd.la moraJc teoria, e la perfetta cognizione, dcCinWOM, analisi e p«>p<guÒ<>n< della mcdcs,m, è m,ggio<e prmo que,,; che prcuo qut:lli. E odia S(cssaproporzione si deve di.scorrere anche oggidl dc' CnS(1an1 ptù roui, e meno (o più confusamente) istruiti <k' dovtti soc:Wi ed uma.ni, per rispetto alla gente più colta e addottnnau. ne· ~i do,·eri.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==