La Difesa della Razza - anno II - n. 20 - 20 agosto 1939

ANCA IN ESTREMO ORIENTE tcre mongoloide nella prominenza dei pomelli. Il naso è in media mezzanamente largo, con caratteri pseudo.negroidi. '.\finima la carie dentaria che raggiunge un massimo di J:l-15 per cento. li loro incrocio coi conquistatori è evidente nei caratteri deJla stessa massa giapponest", la quale, come è noto, si divide, in linea generale, anche ad un osservatore superficiale, in due tipi. L'uno più robusto, più piccolo, con caratteri nettamente mongolici; l'altro, pur con e,•idcnti caratteri mongolici, di statura un po' più alta, forme slanciate e fisionomia europeizzante. Mentre si vorrebbe che questo tipo fosse il risultato di una naturale ~kzione sociale, (poichè si osserva maggiormente nell'aristocrazia, nelle classi più alte, negli uomini di stato, nei generali) determinata dalle condizioni e dalle abitudini di vita; esso deve essere considerato, invece, dovuto alla persistenza degli antichi substrati etnici precisamente degli Ainù preistorici e di un tipo simile ai Cro.).fagnon d'Europa, che abitò anticamente il Giappone. Infatti, gli scienziati, che dividono il popolo giapponuc in parecchi! tipi, fino a sette, riconoscono che alcuni di essi sono il risultato· della mongoliuazione dei tipi Ainù preistorici. Gli Ainù sono amabili, accogliemi, generosi. Parlano, oltre al loro linguaggio. anche il giapponese, poichè nelle scuole è proibito l'insegnamento dell'ainù, lingua isolata, pur se presenta alcuni elementi C()mnni coi linguaggi delle popolazioni del basso Amur e con altre molto lontane, come l'esquimese. Gli Ainù sono dediti particolarmente alla caccia specie dell'orso, la cui pelle barattano con altri oggetti e, alla pesca, per la quale usano sia le barche giapponesi, sia I~ loro, fatte coi tronchi degli alberì. Il loro abbigliamento ha somiglianze con quello giapponese e con quello degli abitanti dell'Amur. Per le cerimonie religiose e durante le feste, indossano vesti finemente lavorate e un berretto. Gli Ainù sono molto religiosi, sentendo da per tutto la prcse1!za di forze divine, e superstiziosi, come dimostrano in ogni circostanza della vita; ma non hanno un'idea ben definita della loro religione che è una specie di animismo, poichè attribuiscono ,•it,1 e anima a tutto, e di politeismo. Credono ad una potenza suprema e adorano il fuoco, nel focolare domestico, che tutela, protegge e accompagna la famiglia in ogni sua vicenda. Il loro culto è molto semplice, e non hanno nè sacerdoti nè templi. Ogni capo di famiglia è sacerdote, poichè compie i riti tradizionali, cd ogni capanna è un tempio. La quale è rettangolare e di un sol vano, preceduto da un atrio, ed è arredata secondo regole fisse e C()• stanti. Al centro è il focolare~ il capo di famiglia, seduto per terra all'angolo nord-est, la faccia rivolta a sud, sacrifica e liba alle divinità. L'angolo nord-est della capanna è sacro e nessuno può aV\'ÌCÌnarvisi. Quello nord-ovest serve al riposo, e spesso è separato da una tenda. La porta principale si apre sulla diagonale ovest-est, e un'altra porta a est. I pilastri della capanna sono affondati nel suolo, il tetto è a piramide tronca, a quattro spioventi, con la paglia disposta a gradini. Gli Ainù usano libare alle divinità con una birra di riso fermentato (.rake), contenuta in recipienti laccati, disposti lungo la parete nord della capanna: e tenendosi i baffi con un'indispensabile spatola rettilinea. Gli Jnao, che potrebbero farli considerare feticisti, sono bacchette o bastoni consacrati, appuntiti ad una estremità per poter esS<'re conficcati. e ricoperti, all'altra estremità, con truccioli. :J7

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