La Difesa della Razza - anno II - n. 20 - 20 agosto 1939

altri sovrani orientali. L'lm1w:ratore Napoleone, dopo la,. sua campagna d'Egitto, volle cos1ituire un reggimento albanese, che si sciolse nd 1814. E nel reame napoleonico già esisteva un e reggimento Real Macedone 1> composto d'Albanesi, con comandi dati soliamo in quella lingua. Le donne sono degne dei propri uomini. Esse godono di una costituzione robusta, resistente alle malattie. li loro bell'aspetto e la loro gim•inezza si conservano più a lungo che nei paesi limitrofi; mentre non vivono cerio nell'ozio e fra gli agi. Esse di"idono con gli uomini ogni sorta di privai:ioni e di J)ericoli, e fecondano col loro assiduo e duro favoro I~ messi affidate al loro suolo ferace. Come sono frugali nell'alimentazione sono semplici e pittoreschi nel loro vestire, coniezio1;1andoquasi tutto con la lana delle loro pc. core: chè la pastorizia è la massima occupazione di quel p0polo. !,;omini e donne uniscono alla loro bravura una gran- <le franchezza che non ho riscontrato nei popoli oricn- !ali, particolarmente presso gli Elleni. Chi è segnato dal loro odio e dalla loro vcndc11a ne è a"dsato anticipatamente ed è condannalo senza scampo. Specialmente per morale famigliare gli Albanesi sono perfetti ed esemplari, anche quelli di religione musulmana si limitano ad una so. la moglie. La loro intelligenza, non logorata da una civiltà pretenziosa e intensamente vissuia. è promissima, capace di affrontare ogni studio ogni cultura, Cosi che chi ha preso la "ia degli studi ha saputo sempre eccellere in ogni ramo del sapere e nei posti di comando. Ovunque gli AJbanesi si trovino, dispersi dopo le invasioni, della loro patria, e volontariamente emigrati, preferiscono vi,•crc isolati conservando per sempre fieramente intatti, nel cuore e nella mente, il pensiero della patria lontana, la propria lingua, i cami antichi, i propri costumi Quasi un secolo fa, quando moltissimi Albanesi, sparsi per rEuropa, l'Asia e l'America vollero raccogliersi spiritualmente intorno alla loro nazione, per sottrarla alla dominazione iurca, gli affiliati firmavano con una frase albanese e Ghjaku ini ishprishur > che può tradursi letteralmente: e il sangue albanese è disperso>; o meglio nel suo senso: e la nostra gente attende la sua unione >. Esistono paesi di origine albanese in Italia, nati da una immigrazione antica di circa cinque secoli: eppure gli abitanti di tali. ,>aesi han serbato intatta la lingua come i cos1umi, come talu_pe doti morali della madre patria; e ciò non ostante i mille Yari quotidiani contatti con le popolazioni limitrofr, che nulla hanno di albanese. Questa antica rana, sana, \'igorosa. capace ad assimilare il Albanffi della Mird.uia sapere e ogni progresso, per essersi chiusa in sè stessa, solo curante di difendere la propria indipendenza, ha subìto una specie di arresto nel suo sviluppo verso la civiltà, in quel periodo che dal medioevo va al secolo XV. Per chiudere questo primo sguardo alla nazione albanese vogliamo accennare appena alle sue possibilità naturali ed eco• nomiche. Il clima è ottimo nelle zone di media ed elevata altitudine, solo qualche tratto presso lei coste soffre per la malaria. Sul piano vi sono pianure fertilissime e nelle colline si coltivano i cereali e il granturco; vi "egeta anche rigoglioso l'olh·o. Nell'alta Albania è una estesa coltivazione di tabacco, e si esporta particolarmente quello da fiuto. Molte e di grande importanza sono le foreste; particolarmente quelle dell'lban, della Mirdizia, del Grammos e quelle della zona fra il Mati e l'Argen. Come, i fiumi e gli s1agni sono dcchi di ptsce, le foreste abbondano di selnggina per la quale si fa un'at1iva esportazione di pelli : come si esporta pure molta Jana. DcUe scarse industrie minerarie citiamo l'estrazione del bitume e del petrolio, e le saline di Semeni, Arta, Cavala. Fra i giacimenti ricordiamo quelli di rame e di cromo. C. GENCAREW

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