La Difesa della Razza - anno II - n. 20 - 20 agosto 1939

IGIUDEI Da quando Carlo Marx, o meglio Mordcchai disccndcme di rabbini. fondò con Federico Engels e coll'altro giudeo Ferdinando l..assallc la ))rima internazionale. dalla quale germinò la seconda dei sodaldt:mocra1ici, poi la terza dei bolscc,·ichi ed infine la quarta dei trotskisti, il mondo ha pagato un favoloso tributo di sangue, di ricchezza distrutta, di energia sprecata a <:uesti indemoniati pastori col solo risul, 1.:10che essi, attraverso le com•ulsioni sociali scatenate, hanno intralciato e quindi rallen1a10, il naturale processo evoluth•o <lt-Jl'umanità, legato al prodigioso svilupJ)I,_> della scienza la quale ponendo a diS)>Osizione dei popoli in copia sempre mag. giare le risorse della natura, ne ha grandemente elevato il tenore di vita e moltiplicato le possibilità culturali. INTERNAZIONALI l maggiori pensatori tedeschi del secolo scorso si trovarono d'accordo cogli ita• !i.-.ni nel diagnos1icare il male. Goethe! scrisse: e Per quel popolo scaltro non ve. do strada aperta; sin tanto che regna l'ordine non ha nulla da sperare. Schiller lo definì: e Una razza umana disprezzabile,; Kant a sua volta: e Sono tma naiionc di commercianti la più parte dei quali non cerca onore civile, ma vuol riparare al perduto onore col vantaggio della so. pcrchieria che esercita sul popolo in mcz- .zo al quale vive>; Hegel: e Il mondo giu- "La Patria il in pericolo I•·, maniffflo antibolaceYi.eo apJ)Gf'lo fo C.rmcmla nel 1919 .•La gueffa del popolo··. Dise,qno kln-ersi,-o di lèithe Kollwitz. pubblicato in Germania al tempo del prepotere· giudaico daico e dotato di una personalità miserabile»; e Fiehtc. e I giu<lci hanno diriui umani. ma non vedo come si 1>0ssa loro concedere il diritto dì cittadinanza, a meno che in una nott(• si tagli a tutti loro la testa e si sostituisca con una testa nuova che non contenga neppure un'idea giudaica». Dalla pubblicazione ad opera di Marx del famigerato manifesto comunista del febbraio 1~8 una catena di avvenimenti ha muso in e,•idenza una lunga teoria degli agitatori giudei. I primi collabora1ori di Marx nel nascente sovvertimento comunis1a sono in buona parte giudei: Stefano Born è a capo del mo,,imento in Berlino, Guglielmo Wolff in Breslavia. mentre Marx dirige da Colonia, la città dalle tradizioni più cattoliche di tutta la Germania, nella quale egli fonda il 1° giugno 1B48 il 1•rimo periodico comunista, la e Neue Rheinischc Zeitung >, cui collaborano altri giu. dei quali Ferdinando Wolff e Giorgio Weerth. Il 18 maggio 1~9 questo organo deve cessare le pubblicazioni ma riappam l'anno seguente a Londra dove ìntamo Marx ha trasportalo le sue tende. Entra J)Oi in scena Ferdinando Lanalle, padre del partito socialdemocratico tedesco, esso pure discendente di rabbini nato da Ehe Heymann Lassals e da Rosalie Hertfeld, che, dopo un suo soggiorno in Francia. assume il nome franciosiz.zato di Lassalle. Questi a sua volta fonda l'organo centrale della socia( democrazia tedesca e Der Sozialdemocrat > cui colJabora sotto lo pseudonimo di Leo il giudeo Eduard Bernstein, e più tardi coll'aiuto dell'altro giudeo Bruno Schonlank sorte il satirico e Der rhote teu!el > (Il dia,•olo rosso.). ln Berlino il giudeo

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