za: la terra è una madre che re!!pinge inesorabilmente i figli che l'hanno abbandonata. 1..'Agricohura, scrisse Amai. do Mussolini. interess.a da sola tutta la vita di un popolo. La 1 terra è la sorgente prima della ricchez.za; il la,·oro agricolo offre la ricchezza più certa, la collaborazione più schietta, gli attributi più stabili della tranquillità sociale. L'Agricohura nata in seno alla piccola proprietà, tiene attaccala alla campagna quella popolazione agricola che for. ma e formerà più solidamente in Italia il fulcro della sua potenza economico-soci.aie. La piccola proprietà coltivatrice costituisce una base ideale per le imlustrie nazionali. e non solo mantiene l'e<1uilibrio tra µopolazione urbana e popolazione ruraie, il che è uno degli obietth•i principali della c:olida poli1ica demografica del Hegime, ma come nota,•a il Travagli fa,·qrisce la natalità, èia per la precocità delle nozze, che per la fecondità innata dei rurali. Per nessuno come per il conladino i figli costituiscono fonte di ricchezza, poichè ben sa che essi potranno aiutarlo nei duri lavori campestri, aumentare l'estensione dell'avito podere. essere il sostegno della "-U& tarda vecehiaia. Per esso il numero è rie• chezza. Nulla meglio della fredda realtà delle cifre può convalidare tale asserto. l'ln• ghihcrra nel 1815 a,·eva 18 milioni di abitanti, un seco· lo dopo 45; mentre alla prima cli tali date ave,'a una ricchez• :i:a calcolata in 45 miliardi di lire oro, nel 1914 aveva una ricchezza di 450 miliardi circa. I.a 1>opolazione della Frat\çia passò nello iltesso secolo da 29 a 39 milioni di abitanti, la sua ricchezza da 80 a 295 miliardi. 'el territorio dell'Impero Austro-Ungarico vh·eva nel 1816 una popolazione di 24,8 milioni di individui. la cui rie. chezza fu autorevolmente caleolata in 35-40 milioni di lire oro: sullo SIC$$O territorio ,,j. W\'é' nel 1914 una popolazione tz di 68 milioni di individui con una ricchezza calcolata a 490 miliardi. Nel comples.so in questi tre paesi, e nel secolo che abbiamo considerato la popo· )azione salì da 75 a 155 milioni, mentre la ricchezza salì da 75 ti: 1145 miliardi di lire oro. .Mentre cioè la popolazione aumentò da 1.1 e 2,2 la ricchezza proporzionatamente au· mcntava da J a 6,9. Le teorie di ~falthus nolava il GroMi in « Legge e potenza del nume• ro » non poteva essere più violentemente negata dai fatti. poichè le riserve di uomini SO· no più preziosé"e necesMrie al, le Nazioni dei capitali. /..a civiltà che fa dei campi un deserf.O è una civiltà suicida. - Occorre quindi favorire la ruralizzazione e quella bonifica integrale che il Regime ha at• tuato, e va continuamente attuando, onde combattere l'ur• banesimo e le sue tragiche n• percussioni sull'individuo e sull:i Razza. determinate dalle grandi malattie sociali come la sifilide, la t.b.c. e la blenorragia, che rigogliosamente vivificano nelle città, e dai vari flagelli socìali come l'alcolismo, la prostituzione, la delinquenza specie la minorile. Le uhime statistiche sul pericolo venereo, che si può dire alimentato quasi esclusivamente dalle città, ci mostrano come sia necessario rinsaldare ed esaltare la famiglia, favorendone in tut• ti i modi la ruralizzazione. La lotta condotta fin da oggi dal Fascismo per il ritorno al• la terra, alla sana vita dei eam• pi, è un fattore es!!em,iale di vittoria nella battaglia per il numero e la qualità delle futu· re generazioni. A ragione scri,·eva il Trava• gli in« Hurali::.a:.ione etl 1uba1~simo » che se il progresso industriale ha paralizzalo nei centri urbani il sentimento morale ed ha provocato un vero dis.soh,imcnto familiare. nella .sana cd ubertosa ''Hlilà dei campi si rinsalda invece la famiglia. unica speranza di vita per le nazioni. Le famiglie si dissolvono nel gorgo lurido delle città; gli sposi preoccupati della vita aspra, laboriosa, difficile. distratti dnll'esislenza tentacolare delle metropoli, cercano comunque di limitare addirittura 1:i nascita dei figli, e poi si ~laccano inesorabilmente l'uno dall'altro. perdono l'amore per il focolare domestico, mentre pre,,ale in essi il freddo egoismo, che si accentua con il trascorrere degli anni. Dall'egoismo. d:ill'inaspri· mento, dagli inevitabili patimenti, dalla visione continua dei beni vicini, ma irraggiungi• bili, !K:aturisce una serie infinita di mali s<>eiali,tra i quali il neomalthusianismo, I' aborlo criminoso, l'infanticidio. I figli ed il culto sacl'O della famiglia, dalle cui radici si estolle lo spirito :intico della stirµc, trovano nella vita rura· le ·1a poesia più santa e costituiscono la µotenza più formidabile della Hazza. Nelle campagne non esiste la ossessione delle esigenze della ,•ita urbana. e la ma-dre contadina non trema come la madre operaia e ciuadina. al pensiero di una infanzia triste, malata, rincliiusa nei tuguri e negli antri dei sobborghi. oppure esposta ed abbandonaht a tulli i pericoli della strada. Dalla carrtpagna sale il "canto prCJlOtcnte della vita; e dalla immensa e sana forza rurale che la nostra Hazza trova le sue propaggini più profonde ed ascose; da essa con l'impeto tumultuoso di una nuova con• cezione di vita; s'innalzerà an• che la morale forte e pura del• la nuova Italia. GIUSEPPE LUCIDI
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