■ ' « L'eclissi della nostra stirpe s1 cquarcia nel 1915 e tutte le virtù sopile, ma non spente, della razza balzano al primo piano e ci dànno la vittoria immortale ». (Alle Medaglie d'Oro, 8 gen.nalo 1913. S. • D., Vol W. pag. 4?). « lo dichiaro che prima di amore i francesi, gli inglesi, gli ottentotti amo gli itabani, amo cioè ccloro che sono della mia stessa razza, che parlano la mia stessa lingua, che hanno i miei costumi, che hanno la mia medooima storia>. (A91i operai del Poll9ratico. 28 9en• naio 1929. S. • D., Voi. m, pag, 30). « Tra i PoPoli, nonostante le predicazioni, nonostante gli idea- !!smi, rispettabili, ci sono dei doti di fallo che si chiamano razza, che si chiamano sviluppo, che s1 chiamano grandeua e decadenza dei popoli e che conducono a dei contrasti, i quali spesso si risolvono attraverso la forzo delle armi». {Per le oon•enr.lonl di Wcublngton, & Jebbroio 1923. S. • D.. Voi. m. JX19, $4). 411: Roma testimonianza e documento imperituro della vitalità della nostro rozza>. (Allo nuoTa Mele dei mutilati, 11 mono 1923, S. • D.• Voi. JIL p09, 88). ■ L1 t: Il problema dell'espansione itahana nel mondo è un problema di vita o di morte per la razza italiana•· (D probi.ma dell'-.iii,g-Tcrsion., 2 opril• 1923, S. • D.. "°I. Jll, pa9. 98). « Vorrei, o a.ignori, richicnr.are la vostra atten2ione sul prodigio di questo rinnovarsi della nostra razza. che balza in piedi, all'annunzio del cimento. si batte e vincei>. (L'OrUi<unm.a d•l Naatro auurro, 21 oprile 1923. S. • D.. •ol. lii. pa:9, 103). « Non tutto ciò che fiorisce e quasi esplode in questa spec'ie di primavera della razza, è destinato a rimanere: lo sappiamo; ma sappiamo anche che taluni capovolgimenti spirituali lasciano tracce profonde. Lasciano agli imbelli o ai purissimi il compito e la noia di sofistioare. sulla sincerità del patriottismo rurale. Siamo appena agli ini2i di un nuovo periodo della storia italiana». (D FQIICllPDOal Rw-a.li. 25 ma99'° 1922.. S. • D.. Vol O. ~. 289). e ... lo sento tutto il fermento potentissimo di vita che agita la nuova generazione della stirpe italiana, Voi certamente avrete meditato qualche volta 1,u questo che si patrebbe chiamare un prodigio nella stona del genero umano: non si fa della retorica se si dice.. eh~ il popolo italiano è il popolo immortale che trova 54mpre una primavera per le sue. speranze, per la sua passione, per la sua grandezza>. lii problema dell'emigTCQione, 2 oprll• 1923, S. • D.. Voi. Jll, pa9, 98).
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