In ri,posta all'orticolo .. La trago.dia d•lla rana greca··. di Gino Lupi, da noi pubblicato nel laacic::>lo del 20 9~aio. un cittadino greco, il signor Taasoa Ra.ltopoulo•. ci ba inTiato il MCJu•nle acitto, che •olentieri oapitia.mo. Nel fascicolo del 20 gennaio XVII, con 1111051udio intitolato la Tragedia della Rau, 1 Greca, Gino Lupi ha. trattato il ,,asta argomento de11'e\'Oluzione etnica del popolo ellenico, arrivando, dopo una rapida esposizione storica a questa conclusjonc: • che la razza greca è quasi scomparsa. E' rimasta la. lingua tuttavia b<:nchè notevolmente trasformata da clc• menti turchi, italiani ecc., soprattutto grazie Qll'influenza superiore della chiesa ortodossa •: E p~r giungere a tale conclusione G. Lupi si è basato sulle incursioni slave, bulgare ccc., che secondo lui avrebbero avuto per effetto la e slaviuazionc e l'assorbimento» di tutta l'Elladc. Credo che Gino Lupi; anche per le fonti da lui stesso citate, si sia lasciato influenzare nnica.mentc da autori sla,·i o slavofili che con le loro conclusioni mir.avano a interessi politici del passato. C'è in fatti un voluminoso lavoro d'altri autori greci e stranieri e inoltre la reale vita dei greci attraverso i secoli e fino a noi: a queste sorgenti inesauribili è dato attingere gli indiscutibili clementi che consentono di considerare la tesi della slavizzazionc e dell'assorbimento un mito degno di metodi politici sorpassati. L'evoluzione dell'Elladc e della .razza dlcnica attraverso i periodi felici e a"- vcrsi della sua storia, ha avuto fino ai lh)Stri giorni il carattere di una grande L'ETERNA ELLADE L'Acropoli di At•ne, Tiata daJl'Olympeium unità d'animo e di spirito, e questa unità (' tanto rca!C che sarebbe .troppo difficile o piuttosto impossibile cercare d'infrangerla con argomenti fondati in avvenimenti storici di portata limitata o in metodi sci=ntifici che lasciano insoluti molti problemi. Non voglio con ciò condannare l'esame dell'evoluzione etnologica dcll'Ellade, se questo esame è fatto col prisma della storia o dell'antropologia o della biologia; ma credo che se si vogliano tirar conclusio11i, queste debbano tener conto dell'insieme degli clementi e soprattutto essere subordinate allo studio dello spirito e l'anima della razza, criteri essenziali della sua origine. Mi permetto dunque di trattare a uno a uno i più importanti argomenti di Gino Lupi e osservare quanto segue: I. - 11 sesto secolo cristiano non dette luogo - almeno se.condo Je fonti conosciute - al costituirsi d'alcun impero slavo esteso dai Carpazi al Capo Matapan. Si ebbero incursioni di Bulgari e Avari fino a Salonicco, ma furono ricacciate tutte, e non !asciarono altra traccia che il massacro e la devastazione. 11 decimo secolo ricorda un'assai forte invasione fino all'Istmo dei Bulgari di Samuele (990), ma altresi la loro disfatta a Sperchcio, per opera di Niceforo Urano, e dopo qualche anno, il loro sterminio fatto dall'imperatore Basilio BulgaroctOno, alla battaglia di Clidio (Macedonia). Più tardi, l'attività dello zar bulgaro Caloianni, si limitò al settentrione dell'Ellade e verso la Tracia orientale. E' e\'idcntc -che tutte quelle incursioni !!-Ìavco bulgare, con tutto lo strazio delle popolazioni elleniche, furono ributtate dalle forze imperiali elleniche; mentre lo stabilirsi degl'invasori nella nostra eterna Elladc, non sarebbe stato tollerato dalle armate vittoriose e dalle popolazioni gr=- chc, le quali av.rebbero avuto da liquidare il conto delle crudeltà, che erano state il carattere di quelle invasioni. Bulgari e Sla\'i poterono e slavizzar~ » e e bulgariuarc > soltanto la parte settentrionale dell'Ellade di allora, compresa in un gran triangolo, da Belgrado a Sofia e a Costanz.a; ma del .cesto, compreso le provincie nazionali di Romclia e Tracia orientai:, le popolazioni greche erano compatte, e son vissute prospere e fiorenti fino ai nostri giorni, che l'incursione del famoso principio di nazionalità ha creato nuove sventure. li. - Le denominazioni d'origine slava citate da Gino Lupi, non sono il risultato <!clicconquiste o dello stabilirsi di slavi o t.ulgari in Ellade. Quei toponimi s'incontrano nel,e regioni montagnose più settentrionali dell'occidente greco, dovuti al linguaggio di pochi nomadi d'origine slava, dediti alla pastorizia; i quali penetrarono pacificamente in quel ter.ritono, verso il sesto se.colo, col permesso <lei governo imperiale dlenico. Essendo stati sempre una debole. minoranza, e muovendosi tra il settentrione e l'Epiro, non erano in grado e non si sognavano di alte:-are ti carattere etnico d'un popolo compatto e superiore. 111. - Similmente non è dato riconoscere un cambiamento di carattere ctnko dell'Ellade, per influenza di razze occidmtali. Prima di tutto gli occidentali non occuparono tutta l'Ellade e inoltre i signori feudali o i soldati veneziani costituirono gli uni dopo gli altri delle debolissime !11inorall7.e,le cui discendenze fu~ 29
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