La Difesa della Razza - anno II - n. 19 - 5 agosto 1939

IL Sfogliando un g1 , edita a Ve- po_te\ r?mani, dd :iczia nel 1586. e curata. 1 1 ·olcsse ,saperlo, da un tait. primo o. g 1, e e v mva sima genti: Oua,,iano Mirnndola. e scorrendo 1>Crle abbondanti pagìne nelle Manlia, a più pura rana italica: prio nel cri- <111ali,come è detto nella prefazione, si contengono fiori còlti stianesimo, anzichè una fine, trova,,a la s aha c. approi11tutta. la 1>0esia latina: mi sono imbaltuto in alcuni \'Crsi di priata manifestazione. Boezio, tra11i dal « Dc consolatiouc philosophiac •, cosi belli, Quuti pensieri mi venivano così di s_fuggita, e ,,j si aggiunchc sono sta1i per mc una rivelazione, e mi hanno indotto ad gc,•a pure un altro: qua~to ,•ano e stupida.tPC:ntc distruttore, del alcuni pensieri sul mo<lo di considerare la storia di tutta quella giudizio che in tutto il Rmascimcnto si avcvll(dclle lettere latine, poesia. Ecco. int •.nto alcuni dei versi: è stato il prcconceuo, ven1110-su col Dc Sanctis, e sviluppatosi O fo11J11/0r{' della sfera slcllalo, Clu: fermo s11l mo e/orno soglio Volgi il ciclo co11 ropido giro, T11 ,irlrinvcr110 dir disperde lr foglie Stri11gi il giorno ton indt1gio più breN, Poi q11mtdo /t'n1ido. è 1·{'111110 frstolr Agili srgni le ore della no/te. Lll, llm for::tJ regolo t·arìnmenlc fmrno: Cosicd,;, dopo du il soffio di Bore" le lw to/1{', Ricomfocr Zrfiro ogni. volto le frondr, E di q11ci semi rhl' Arlliro J.u già 1·isti, Siria br11<ia le messi già olle. Nfrnlr, sciolto doll'tmtico, legge, L11scia /'opr,-,, dr/la sua stagion{'. I pensieri che mi vcni,·ano, sulla storia della poesia latiu,1, leggendo questo -cd altri brani di Boezio, erano precisamente <1uesti: noi ignoriamo la storia della pOcsia latina; o piuttosto: essa ci è stata interamente falsata; sia, in principio, dalla filologia, che, per ragioni puramente grammaticali, cc l'ha arbitra• riamentc ristrC'tta; sia, ancora di più, dallo storicismo che, sistemando a forza i poeti e le opere, nelle sue succcssiopi, o, come esso dice, « nella dialettica del divenire>, impedisce di conoscerli dTeuivamcnte. In altri termini, nel nostro Cinquccc1110, quando non c'erano nè i filologi nè gli idealisti, ~ le nostre- cose ~ette• rttric si giudicavano naturalmente, si pensava che la poesia, essendo lega.la. ad un po1>0lo, vive finchè questo popolo vive, e rwrciò si sapeva che il romano Boezio, poeta del ses10 secolo, poi colJ'Estetica, che la poesia didascalica, non possa essere, in nessun caso, poesia! Fu la condanna a morte della intera, o quasi, p<>csiadell'Italia, dai tempi d'Augus10 sino ai !)rimi dell'Ottocento; condanna che eseguimmo colle nostre mani, ser\'endoci di ordigni stranieri, ed alla. quale, a un certo punto, non potè sfuggire neppure Dante: ridotto dal Croce nella maniera che tutli sanno. Non ,·'è dubbio che, in gran parte, ,·i abbia contribuito appunto il divieto che impone l'Estetica di con• sidcrarc come poetico, ogni componimento che narri, o esponga, o spieghi, o dl·SCriva; anche se nel farlo, sappia far ri,•iver~ nel lettore la vita della na1ura, o sappia, com'è il caso ,!ella J>OC· sia di Boezio, ·guidarlo fino alle sfere più alte. e Avarizia della generosità>, come esclama\'a nn grande satirico; < stnpidicà delrintc-lligenza >, come do,•rcmmo dire noi. Ma. accanto a tali pensieri, che mi sorgevano dinanzi ai versi di Boezio, veniva a poco a poco un altro, che mi colpi,·a non meno, anzi mi induceva a fermarmi di più. Pensa,·o: <1uc.sto,fino a tutto il Rinascimento. fu il libro che nessuno studente italiano era in diriuo d'ignora-re; questo il libro dal quale certamente Dante apprese, per la prima volta, il senso della parola filosofia. Quale alto e ~tico senso; quale guida drit1a e ccnissima ! La filosofia, allora, nelle scuole, non era una «materia>: nè, come oggi dicono gli idealisti (che non si .limitano ,solo, come vedremo, a - dirlo), la successione, sempre in moto, dei di,•ersi sistemi. Per gli idealisti la filosofia è lo stesso che la s1oria della filosofia: nessun principio sicuro, nessuno stabile rìfcrimento che pennetta d'innalursi: è un'altt.rnati,•a continua di aff~rmazioni, di cui nessuna è vera, se non in rapporto a quella che l'abbia immedia19

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