La Difesa della Razza - anno II - n. 19 - 5 agosto 1939

« La nostra lotta non era diretta contro l'Esercito, al quale non ces• 5ammo mai di tributare l'attestato della nostra più profonda e incommensurabile devozione. Non ere. diretta contro la Monarchia, la quale ha gloriosamente inoomato la tradizione delJa nostra razza e della nostra Nazione -- « ... Roma è veramente il segno fatale della nostra stirpe; Roma non può essere senza l'Italia, ma l'Italia non può essere senza Roma> « Il nostro destino di popolo ci inchioda alla storia d1 Roma. « Noi prendemmo Roma per purificare. redimere ed innalzare Utalia, e terremo Roma solidamente finchè LI nostro compito non SOià totalmente compiuto, E siate tranqui!Ji, o cittadini, state tranquilli, voi legionari delle Camicie Nere. che l'opera sarà continuata; sarà continuata con una tenacia fredda, oserei dire matematica e scientifica, Noi marceremo con passo sicuro e romano verso le mete infallibili » « Poruomo nello spirito il sogno che fermenta anche nelle nostre anime: noi vogliamo forgiare la grande, la superba, lo maestosa Italia del nostro sogno, dei nostri poeti, dei nostri guerrieri, dei nostri martiri. « Qualche volta io vedo questa Italia nella sua singolare, divina espressione geografica; la vedo costellata delle sue città meravigliose, !a vedo recinta dal suo quadruplice mare. la vedo popolata di un popolo sempre più numeroso, laborioso e gagliardo che cerco le strode della sua espansione nel mondo. « Salutate questa Italia, quesla divina nostra terra protolta da tutti gli lddii. Salutalela voi, o uomini dalla piena virililà, salutatela voi, vecchi che avete vissuto e avete ben spesa la vostra vita. salutatela voi o donne che portate nel grembo il mistero delle generazioni che furono e di quelle che saranno; salutatela voi. <> adolescenti che vi • alfocciate allo vita con occhi e con ~nimo puro. Salutiamo insieme e gridiamo insieme: Viva, Viva, Viva ritalial •· IO (C.lebrcn.ioa,e P.ru!pOa della Marda ■u Roma, 30 ottobre 1123. S. e D. •o• lume lii, po9. p.t.. 235. 231 e 239). « Gli à che le razze OOgnot,.. dal Mochterraneo hanno germi inesauribili di vitalità». {~po■ta Primo De Ri .. ro. 22 oo•em, bre 1923, S. e D~ •ol. ID, pog. 276). -· - « Non ci vergogniomo p.ì d1 essere 110:ianì: abbiamo !"orgoglio! Abbiamo l'orgoglio, o concittadini, d1 essere italiani e di appa:rtenere a questo popolo, che ha trenta secoli di civiltà, che era grande quando là non erano on• coro na11: questo popolo, che ha dato per ben tre volte al mondo attonito il sigillo della sua potente civiltà, questo popolo che oggi vive composto, disciplinato, ordinato, ha un'espenenza storica di incalcolabile valore, perchè si tratta di scegliere fro le teorie brumose, antivitali, antistoriche e il nostro quadrato romano spirito la• tino che si rende conto di tutta la realtà, che affronta la vita come un combattimento e che è disposto a morire quar.do l'idea chioma e la grande oompana della storiri batte•. {Al popolo dj Cata:nio, Il m<NJ9lo 1924. S, • D., •ol. IV, po99, 122-123).

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