La Difesa della Razza - anno II - n. 18 - 20 luglio 1939

seie11za JLA ••~l1lN40► 1RlANZA .. 1l'lrAJL1lANAUN 1F1RlAN4C1lA 11 h:nomeno della J>Cllttra1.1011c italiana in Francia ha raggmnto tale espansione numerica, c tale import:uu.a economica e sociale, da assumere ormai aspetto e riflessi d'ordine politico l 1ntcrnazionalc. ,\\ confine occidentale ddl'haha. 111co11t111uità territoriale con essa, si è formata una vera e propria « m1110ranz;l, 11:1zionalcitaliana, dentro i confini politici della Francia; 111111or:111za, cht ha fisonomia etnica evidentissima, e che in modo :iltrcttanto evidente pone ormai 11problema della )Ila protcz1onc. rcS<>acuto dalle 1K"rscc111.ion)icmprc maf:'giori di cui è faun oggetto. Cna grossa corrcmc d'ltalia111 si rh-cr:)a da d<-ccnni nd\'allro \Tr~me delle Alpi occidentali, secondo la kgge del troppo-pieno. In soli 21) anni - dal 19()9 al 1937 inclusi - gli espatri d'ltaliaui 111Francia e a scopo di la,·oro • hanno raggiunto la cifra di 2.059.000); 0011una media annuak - vuol dire - 'di 71.000 1.crsone. Per chi voglia più particolar<'ggi:ue notizi<', si dà il s<'· guente prospetto dcuagliato (\'. 1'ubclk1 /,). Le \'ariazioni in diminuzione verificatesi in questi 29 anni - dovute a morii, rim)latri e na111ralizzazioni - non hanno imJ)cdito che il numero degl'ltaliani installati in Francia ,mmcntasse di anno in :umo. Il c<'nsimeuto del 1921 segnalò la pr<'senza in Francia di 450.900 Italiani; ma <1uello succcssi\"O <lei 1926 ne nlc,·ò 76<>.116;e quello del 1931, r8o8.038. Del censimento cffct• mato nel 1936 non è staio 1mbblica10 finora che il primo \'Olume, e pertanto non si è in possesso dei dati di esso che imcressano il nostro argomento. Delle cifr<' debbono ritenersi esatte? Per molte ragioni. no; ma errate in difetto su qudlc re.1.li. Per il censimento del 1926 - ad csem1>io - Charlcs Lambcrt, deputato e già .\ho Comnussario all'lmm1grazio11c e alle Naturalizzazio111, ha segnalato la segu~nte contraddizione, nel suo libro /,(! Fru"'" et ks élr,,". !}as. Quel censime1uo. cioè, rilevò complcssi\'am~nlc 2.498,.230 )lranieri in Francia, mentre al Ministero deJJ'lnlerno ne risultcwano 350.000 in più, cioè 2.8.f5.214 (0/fi<id !\. 05Ji9 <lei 10 no\·embre 1926). Un po' per difficoltà tecniche uel catalogare la popoluione siranicra, e forse 1)Crnaturale inclin;u:ionc, da parte ANNI ElrATRI ASCO,o 01 UVORO ANNI ESPATRI A SCOPODI LAVOflO O'ITAUAI! 1• FRAICtA D'ITAUAII Il FIIHCI). 1909 5'.000 Riporto 1,087.000 1910 60.000 1924 201.000 1911 63.000 1925 145.000 1912 74.000 192" 111,000 1913 83.000 1927 52.000 1914 68.000 1928 49.000 1915 36.000 1929 51.000 1116 44.000 1930 167.000 1917 22.000 1931 74.000 1911 16.000 1932 33.000 1919 98.000 1933 35.000 1920 157.000 1934 20.000 1921 44.000 1935 11.000 1922 99.000 1936 9.000 1923 167.000 1937 14.000 1.087.000 Tot. 2.059.000 o DIPARTIMENTI NUMERO DIPARTIMENTI NUMERO ITALIANI ITALIANI ALPI MARITTIME 99.600 HERAULT 5.146 ALPI BASSE 3.72G AUDE 4,327 ALPI ALTE 3.036 VAR 37.919 SAVOIA 16.604 ALTA GARONNE 10.237 ALTA SAVOIA 13.258 PUY DE DOME 2.789 BOCCHE DEL RODANO 93.165 TARN 3.365 VAUCLUSE 8.986 TARNETGARONNE 6.291 DROME 3.370 LOT ET GARONNE 12.081 ISERE 37.605 LOZERE 107 AIN 8.692 ALTA LOIRA 850 GARO 9.704 LOT 827 AROECHE 2.791 CANTAL ••• LOIRA 11.036 AVEVRON 1.049 SAONE ET LOIRE 3.338 CORREZE ... RODANO 28.787 GERS 8.494 delle •mtornà pro1JQste, ,1, urar d1 grosso 111 questo cam1>0, )i dc,·,. ritenere che il numero di nostri connazionali ria. scm1lrcnote,•olmente superiore a quello denuncialo dalle cifre dl·i ,·ari ceusnnenti. Ragim1e per cm, tenuto co1110di ciò, e degli aumcnli an1tisi dopo il 1()30. si può calcolare che non meno di 1.000.000 ~ono oggi gl'ltaliani che si tr.o,:a,!o iii Francia. In 11uali luoghi <lclla Francia si è 1>rlllCIJk11mentefermata que- ~ta im1xmcnte corrente coloniuatricc? Evidentemente, ove tro· , al'a • ,•uoto •· Se si aggiunge che il e vuoto, stava. immcdia1amen1e alle porte dell'halia, e c1uindi - per così dire - alk 1>rime tappe del trasferimento; e che in esse s0incontr:wano, cOmt: prolungate, le condizioni climatiche e ambiemari delle provincie di prO\'Cnienza, si spiega facilmente il motivo per cui gli Italiani si sono andati ammassando essenzialmente nella zona ddlc Alpi e del i\'lczzogiorno della Francia. Diamo, <1uidi segui• to, i risultati del censimento del 19J1 per 30 dipartimenti di della zona attigua al nostro territorio (v. Tabella Il). Delle cifre, come si t: detto, v.11111o0pponunamente aumentale di un certo indice per ravvicinarle alla situazione di fatto esistente al 1931 e di una certa aliq1101a per a"erc approssimati.,·amente la situazione di oggi. · I..:. potenza di <1uesto impetuoso fluuo di energia italiana stra· rÌJ:>ato 111 Francia può rile,•arsi in si111esi da questo magnifico lpisodio, tra i t-anti che riferisce Stephanc \Vloce\'ski, nel suo libro L'INSlollalù)N dcs llalitHS '" FruNU. e Il villaggio La Te- :,tère. nel Gers, - egli scrive - coma,•a (uel 1921) 85 Francesi iu lutto. Ricc,·ette una sola famiglia italiana, ma composta di 112 meml,ri. Perfino la nonna si è mossa a 93 anni, per venire 111 Francia. a presiedere l'installazione dei suoi llgli, ni)Kìti ,. pronipoti,. E similmente si ripete per centinaia e ce111in.1ia,h , 1lfa~gi e paesi della Francia meridiouak. e I Bretoni se Il{ ,.-ra. 110 ri10rna1i nei loro pal'si - continua il Wloee"ski -; gli S,·izzcri fallirono nei loro tentati\'; per iì11pia111are l'industri,1 <lei formaggio, e riguadagnarono i loro paesi dopo a\'cr lit1uidall i loro po~sessi; gli Armeni e i Rnssi ritornarono \•crso l'officina; 1 Bdgi sonn s1:1ti 5coraggia1i d:,I calore e dal clima mni.Jim1ak;

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