manda Parlereste va. ancoro. tanto di Cor• ducci, N non ave ... senno quelle poesie che lulll sappiamo? Parleresle voi di Dante a.e non avene scrlllo la Divina Commedia? Dunque ozio.o ed lnuule • !"andare a spul• aare tra 'Hcchie co.rte lnQtallite dol t.m.po. nta mone • mnacoli di un poelo per trar· =t• ,J suo vero ntrallo. S. abbiamo lo suo J:C•sia J)t quealo soltanto conviene parlare. Sem~re. E non se ne parla mai 1roppo. Per. eh• • umpre vivo ed attuale, hnchi • viva lo Potna Co.I. parlando di Ca:rduc:a o d1 quo!s1as1 altro poeto, io non vi duò niente della sua vita. Niente. Parlerò lnve~ della loro poe. sia. E non da critico, ma da poeta • da 11ohuno, che • il modo dì compr9ndore. le. per sla.bihre se un poeta à o non • un·autenbca N~on. del nostro genio naznale. klocio oixl _ pnma leggo le sue opere, pou1bilmente senza commenlo, • poi m1 domando. si senle. nella voc. di questo poe• la, la voce del popolo? Il suo cuoce batte con lo steuo ritmo del cuore del nottro po. polo? Oueslo e non altro lo dliedo olio poes.:~. P.r comprendere, non per 91ud1care. E :ni basto. Se ho !orto lapidaleml pure, !TIC i:,rlma leggete Donle, Leopardi, fo.colo, i '-romeul Sposi per lare qualche nome. E. leggiamo pure Carducci adeuo • sia• mo sincen. non kndamoei lurbare n• da peconceHi n♦ dcdla mogia dello sili• di qu .. ta poesia. lntenoghiamo il no.tro cuore che comprende meglio del nc»lro oer• vello, se è questione di poesia. Grande poela quHlo c. Hlvagglo > pro tenore d'aler.eo I Ma, Dio, come 11Mnte in lui l'llalietta democratica. anliclertcale, parolwa. del 187&. e la pohnco delle mani nelle • del piede di cosa, • gl'immorlall prineiPI del 1789. E Roma, dov"à Roma, la lloatra Patria, la Pa. trio della civiltò? Se ne porla tanto ma tu non la rtoe>nosd plil. la· 1uperba cullo de, C.sa:n • dei Papi, In qu"ta Romena im• ~le che nce•• l'imbeccata da Pmi91, m questo Rometta che si adatla a seguire il movimento del progre110 universale, easa sorta per den0t legge ai popoli. E ln1anto i llg\l del popolo - li sangue d llalia - sono 9et1ab come una merce qualunque sui merQOl1•Ieri anetall dt broc:aa da lavoro. e borvhesl ed ebrei guazzano a Monteci• tono • parlano di rtvoletti d'oro che scorrono ver.o la Patria, D'oro? Di sangue. E Catducct conio -· Roma piil non 1nonla. P:iù non lnonla, poi che un galileo di ro■N chiome Il Campid'oglio a.ce ... g1ttolle In braccio una suo Croce, • d,ue Portala• .. m. E sulle pialle e sulle strode d'halia 1 nuovi gKlcobini prendono a sd110lf1 I prel1 e in nome dello Jtbertò, impediscono loro di portare Il Viatico 01 moribondi. SI toglio perfino Crl1to al p,opolo che glò 1l avevo spogliato di lutto. Crl110, perchi volle na- .cet povero ed .... re uno del popolo. per• chi non Mppe oclla:re neuuno. neppure 1 suol c:roaliuori • predicò la legge delra• moNt; Cri1to, Il nemico dei borghHi • de• gli ebNtl, artefici della Rivoluz.lone france• se. Inventori del progreuo economico, del beneuere unlver.ale • di tulle le altre a::;n. chionerie democrotkhe. Perdi• poi borg-hesi ed ebrei ce l'hanno Mmpre avuto con Cristo, Il biondo Galileo la loro paura og91 come allora. Ed è per questo che ognl qual volle, nel volgere dei 1ecoli, eul riescono a prendere il .aprcn-vento sul popolo, n• suona. cerrico di oche. ti loro 11nlstro <:ru• ahgel Tale rltaho di allora. E Card= fu 1I IUO poela. che non HPPt vedere, nono.1an1e Il suo 1ln~ro e gronde amore per l'Italia • per Roma, Il vero, eterno volto di eue, Troppo guorò!> a Parigi ed alla suo R1v1> lutione, per cui smant Il punto di nsla eh Dan1e, ve.le o date U punlo di v111a delflta• lia, d1 Roma. 0u .. ,a amammenlo pareva un merito moderno allora, quando canlavamo : o.c,apitaro, Emmanuel Kant, lddio. Moaaimillano Robespiene, Il Re, Concludendo poela • Carducci. ma di un llaha che non • più la no■tra llalia. v1> gho dire l'ltal1ella dei:nocratico, giacobinegglante del 18?6. P.rciò noi, pur ammuondo lo sua poesia, H vogliamo rilrovare noi 11eul e il n011ro genio, andiamo ad abbe· verard ad altre ionll più genuine. J)\ù pure. E per pnma coea nlOmlUfflo a Dante. Dante. il padre dell'Italia. H per hai.io 1nten• diamo la Patrio della ci.viltl', • della poesia ~~ M. Cioli ca ac:nve P.rch• negli U;tatut, supenon anco,a 1.1 continua con la hloeolia di Kant • d1 Hegel? Il pensiero di quNII lilosoli mi pare sia net· lomenle in contta1lo con la no.tra nalura e con la noalra r9Jigione. M, rlcordedl Hm• p,e un episocbello di qualche anno oddae uo Ira j) proteaore di lilo1oba ed uno ■colQrO mio compagno hceale, che ora credo 110 diventalo 1acerdote, OuHIO ragazzo di nalura sveglia ed intelligente veramente noslrono, non era aHatlO persuaso della 111> riella che lo reoltò esiste In quanlo che "°' .... tiamo • ce.NI quando nOi 11... , cessiamo. E •u qufflo punk> intavolt, una acca nito discussione col prolessoNt, dicendo che a questo modo si forzava con un giuoco dlalellico la verlt6, • non 11 la:sdò affat1o c:onvincere dal supenore. Ed aveva ben ragtonel P.rciÒ occorrerebbe un poco d1 coerenza. n crocehuo nelle aule ed msie• me Kant ammannito dalle «zttedre ii un controsenso. Speriamo che presto le Idee 11 chiariranno e che l'Italia a poco o poco ritrovi compl,etamente se 11eua Apollo (MUMO di Papa G1uho • Roma) Dora Acoord.i, studentello liceale, e, ha acritto do Bologna, tra l'altro: fichte. che mi pQTe va, esaltiate Ionio come autore dei c. Dl.aoonl a!la No:uone te· desca > eta anzitutto un mekrlisico, ho fallo la lilo.oUa dell'Io assoluto, non arrHtandos1 neppure davanll a quel Dio <.ile Kant aveva non solo rl1pellato ma POiio all'apice della sua metafiil«:t. Vi pc-egheni di rlspondemu .Gra::cie. Cotl ICrive Dora Accordi, ed ho ragione. meno che per l'apice della metafisico di Kant, perdi• il Dio di questo hloaolo, come l'immorlalll~ dell"anima. • una elaborazione d 1 deduzioni. • scampa al naufragio. perchè kI laoica • C1011tn1:llaa 110lvarlo. E' nmpera• bYO categonco la malinconica d1•1n116 di Kant. Ed • dall'imperativo cat09orico ch"egli ncova l'anima • la divinità. Ma. quan10 ai di1e0nl di fichte alla no• zlone tedesca, • quNlo un libro che noi consigHamo a tutti gl"ltcdlanl, anche o quelli che non hanno letto, • non vogUono .abborcanl alla lettura di Vìco, ntenendola laticc»a. perdi• non cf hanno interHM, in• lendlamo la Sdensa- N'-41)va:e lo oonslglla• m.o quindi anche alla Accordi, .. non l'ha letto. Ma " l'ha leuo, la pN,ghiamo d1 dirci 1e non abbiamo ragione a dar. quesk> cor. sigli.o, • perchi. Dario Mcms:i.ai C1 ha acritto do Monten (Modena) Dal voeuo 0uffhonario. ma .apratu110 dw vo.trt commenti • chionlìoaziom. o;· prendo c:oncetti che senhvo essere In me. ma che non potevo espnmere • nemmeno g1ustilicare con le citazioni e le documen• tieni che per v°' .ano con11nuamen1e preMnti 1u ogni 01'90menlo. In virtù dì quffla alhnilò del sentimento. v1 prego dt volere Hprtmere il voetro gtu• ri1zio sui e Messaggi 1pirltuali > • 1ulla e Grande smtHi > di Pietro Uboldi (ed. Hoepli), portala c. sugli altari> dalle cronache del pensiero rehg1c»o cli Gerarduo e e gellata nella PQl••re > dal Reslo de, Ci.mino. Analogamente S01ebbe pure opportuno un vostro giudizio sulle Opere di G!no Tre• spaaoli. La Vita {ed. Sonu,gno) • le oltre Ultrcdan1a. I fenomeni, Ri.ncmna:uon• (ed Hoeph), • sull"attmlò dell"Aa.iaazt0ne e Astra >, Il cui calendario dei programmi viene pubblicato sullo rivista di blo■oho e Ali del Pensiero> (Paona della Condliaz,one, S. Milano). Caro Man11ni. tutte qu .. te impor1onllu1me opere nOI non le abbiamo le11e. Non le conoeciamo aflatlO. E neppure sappiamo che C<»O 110 Astro. Hanno da vedere con l'ltolta? Tu che le hai lette, parlacene, M dcv• vero eono Importanti, E le k, sai, dica che CIOII·• qufft Altra. P.rch♦ non tutlo pou10mo lare n°'· lantomeno IIOJ)ere. ed • o;> portuno che i lettori cf aiutino, anzi nec.s• sano, e dobbiamo coniare sulla loro col• lobora::clone, Ora contiamo 1ulla tua. 1~e~ Arturo Grifo d ha acrltto da Genova Mi rendo conto delle tue conleulonl di umiltà, e sorvolo sulle obiezioni che la confermano. Mi rendo conlO della dillerenza tra la mia maniero di ■c:riY"ere • la tua. • 30"olo 1ul luo pudico rouore. Mi li c:onlenna la convin:r.,one che dell"unmog1nm:io- •13
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